mercoledì 27 febbraio 2013



 

PUTIN: «LA FAMIGLIA CON MOLTI BAMBINI DEVE DIVENTARE IL SIMBOLO DELLA RUSSIA»

Agli inizi del XX secolo nelle famiglie russe (sia nobili che contadine c’erano 6-7 figli, ha ricordato nel corso della riunione del Consiglio di Presidenza sulla politica demografica, Vladimir Putin. Egli ha esortato i funzionari di pensare come proteggere il programma dei finanziamenti per il “Capitale materno” dopo il 2016 (attualmente per la nascita dei figli successivi al primo lo Stato versa un certificato per 408mila rubli).

Una cattiva demografia è il flagello di tutta l'Europa, ma in Russia il problema è ancora più acuto, ha detto il Presidente. "O cresciamo o non ci saremo !" ha così descritto la situazione Vladimir Putin. Alcuni esperti hanno predetto per la Russia tempi molto duri. Se crediamo alla relazione delle Nazioni Unite      del 2000 in Russia oggi dovrebbero esserci 133milioni di abitanti. "Non permetteremo di demoralizzarci, ora siamo in 143 milioni e 10 milioni di vite è un successo", ha detto Putin.

Il tasso di natalità, anche nella crisi, è sempre cresciuto in relazione al secondo e terzo parto, ha ricordato il Presidente. "All'inizio del XX secolo sia i nobili che contadini davano alla luce a 6-7 bambini” ha osservato. Ora la famiglia ha mediamente meno di due figli. Tuttavia gli studi dimostrano che sono molte le persone che desiderano avere tre figli o più. Soprattutto nelle zone rurali. In città il 5% delle famiglie hanno molti figli (tre o più figli), nei villaggi il 13%. È necessario rimuovere tutti gli ostacoli" 

Il Capitale materno quest'anno 408.000 rubli. Dopo il 2016 i finanziamenti del programma finiscono. "Le persone non riceveranno più i finanziamenti” ha sottolineato Putin. Abbiamo bisogno di ripensare il programma "Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Sociale Maksim Topilin ha confermato che il suo Ministero sta preparando una proposta per far proseguire i vantaggi del programma. Il 97% delle famiglie oggi utilizzano il programma per acquistare l’alloggio, ha detto citando le statistiche.

Vladimir Putin ha ricordato poi un altro problema: le giovani madri dovrebbero avere la possibilità di coniugare il lavoro con i figli. "Come una d'uscita: il lavoro a domicilio, orari flessibili, nuove specializzazioni” ha proseguito il Presidente. In alcune Regioni al posto della formazione vengono erogati 10mila rubli. E’ un inganno. Chi si prende in giro ? Se stessi? Perché fare questo?” 

Abbiamo parlato della mancanza di asili nido. "Per ampliare la rete è necessario che vi siano anche asili privati – ha richiamato Putin, dicendo che i leader di Mosca, Samara, Perm, e gli outsider – le Regioni di Kursk ed Orel. Un'altra acuta questione: l’eliminazione dei centri neonatali nelle zone rurali. Abbiamo programmato un inversione di marcia. Capisco l'idea: creare centri regionali meglio attrezzate. Ma abbiamo bisogno di guardare la realtà: è efficiente la strada ed è possibile ottenere che operi in piena efficienza la comunicazione” (fra zone rurali e centri specialisitici NdT) ?
 
Un problema estremamente importante: il destino dei bambini rimasti senza cure parentali. Su questo le parole accorate di Putin. 'Devono trovare casa in Patria - ha detto. Abbiamo aumentato di 4,5 volte il sostegno finanziario per i genitori disoccupati (fino a 5.500 rubli al mese) che accudiscono bambini disabili. E il sostegno finanziario per i bambini cresce. Dal 1 ° gennaio 2013 non sarà necessario raccogliere i documenti. Gli uffici locali del fondo pensione dovrà automaticamente erogare il pagamento" 

La procedura di adozione sarà semplificata, ha promesso Putin. "È necessario rimuovere tutti gli ostacoli esistenti” - ha detto il Presidente. “Per esempio, è possibile rifiutare l'adozione, se l’alloggio non rispetta le norme. A prima vista è corretto, ma il problema è che norme non ci sono. In regioni diverse vengono richiesti documenti diversi. Viviamo nello stesso Paese! E la durata delle validità dei documenti non è uguale. E’ una situazione inaccettabile"
 
La maggior parte degli orfani russi sono orfani con genitori viventi (orfani sociali NdT) ha constatato il Capo dello Stato. "E’ necessario fare tutto il possibile per sostenere le famiglie che si trovano in situazioni difficili – ha sottolineato Vladimir Putin. L'efficacia della politica non è quanto i genitori vengono privati dei loro diritti, ma quante famiglie vengono slavate. La Famiglia numerosa deve tornare ad essere il simbolo della Russia"

26 febbraio 


In Russia è stata semplificata la procedura per le adozioni 

  


Il 27 febbraio è entrata in vigore la delibera del Governo che semplifica il processo di adozione. Ora gli Organi delle tutela sono tenuti ad informare, attraverso Internet e gli altri mezzi di comunicazione, i cittadini sulla possibilità di adottare un bambino e come concretizzarle. I potenziali futuri genitori adottivi non dovranno più presentare la certificazione di conformità tecnico-sanitaria per l’alloggio. 

Aumenta il periodo di validità dei certificati medici, da 3 a 6 mesi, relativi allo stato di salute dei genitori adottivi. Coloro che desiderano diventare tutori hanno il diritto di ottenere informazioni sul bambino e sulla presenza o meno di parenti. Essi sono inoltre tenuti a incontrarsi preventivamente con il bambino e di confermare per iscritto di aver letto il referto medico sulla sua salute.

Il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto (Ukaz) per aumentare le indennità per genitori adottivi che per allevare bambini con disabilità, smettono di lavorare. Ora riceveranno cinquemilacinquecento rubli al mese. Il Presidente l’ha comunicato ieri in una riunione del Consiglio per i progetti nazionali e la politica demografica. Putin ha anche proposto una legge per aiutare le mamme in modo che possano prendersi cura dei bambini e lavorare a domicilio 

Il problema dell’adozione degli orfani russi ha nuovamente ricevuto vasta risonanza dopo la morte di due bambini adottai negli Usa, Maksim Kuzmin e Anton Fomin


 


 

 

martedì 26 febbraio 2013




PUTIN: I BAMBINI DEVONO TROVARE UNA FAMIGLIA IN PATRIA  

 


26 febbraio

Il Presidente della Russia ha chiesto al Governo di risolvere, al più presto possibile, tutti i problemi che impediscono l'adozione nazionale. In occasione della riunione del Consiglio per i progetti nazionali e la politica demografica il Capo dello Stato ha ricordato come siano già state adottate delle decisioni da parte del Governo.
Secondo Vladimir Putin, "alcuni gravi problemi restano ancora irrisolti". "Abbiamo bisogno di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono ai cittadini che desiderino adottare un bambino nella loro famiglia" cita il Presidente l’ITAR-TASS.
"I bambini hanno bisogno di trovare una famiglia in Russia, a casa loro, ricevere qui un educazione e, se necessario, ogni cura medica" ha detto.
Tra le principali questioni irrisolte in tema di adozioni il Presidente ha enumerato le difficoltà burocratiche. "Ad un cittadino russo può essere ancora rifiutata l'adozione se la casa non soddisfa le norme igienico-sanitarie e le norme tecniche - ha detto. A prima vista, questo è buono, è giusto, ma il problema è che con tali norme sia adotta".
Inoltre, secondo il Capo dello Stato, "i documenti necessari per adottare un bambino in una regione non sono sempre riconosciute in un altra". "Viviamo in un unico paese!" si è sorpreso per questo Putin.







LE "MAMME RUSSE” ALL’ASSALTO DELLA MARCIA PER L’ADOZIONE INTERNAZIONALE


Il movimento "Le Mamme russe" ha ricevuto il permesso dal Comune di Mosca per effettuare la "Marcia per la difesa dei Bambini”, alla quale parteciperanno 5mila persone, dalla stazione della metropolitana "Kropotinskaja" fino alla Novopushkinskaja, dove si terrà il meeting. La Marcia è stata decisa dopo la tragica morte dell’orfano russo adottato negli USA Una delle richieste della Marcia – il ritorno del fratello della vittima, Maksim Kuzmin, in Russia. 


"Mamme Russe" – movimento sociale internazionale. E’ stato fondato da Irina Bergset nel dicembre del 2011. il 18 dicembre ha aperto il quartier generale in quattro paesi europei – Norvegia, Danimarca, Belgio e Russia e il 25 dicembre si è tenuto il Congresso fondativo. Dell’organizzazione principalmente ne fanno parte madri e padri russi forzatamente separati dai propri figli nel Regno di Norvegia, Danimarca e Belgio. In questi paesi nel 2011 si contano 15 casi di bambini separati con la forza.

Nel 2013 "Mamme Russe" ha unito più di 100 famiglie di russi che sono stati separati dai loro bambini russi negli Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia, Finlandia, Paesi Bassi, Francia, Germania, Israele, Malta, Cipro, Danimarca, Svezia, Belgio, Grecia, Turchia, Italia, Spagna, Regno Unito e in altri paesi.

"Mamme Russe" ha inviato un appello all’ONU e al Presidente Vladimir Putin circa la situazione dei bambini russi in Occidente allontanati dai loro genitori naturali. A Mosca il movimento ha condotto una serie di azioni in difesa dei bambini tra la quali alcune assieme al movimenti “La Giovane guardia” e “Russia Unita” 

L’intenzione di partecipare alla marcia del 2 marzo è stata espressa da circa 80 Associazioni che si occupano di bambini, orfani e famiglie numerose. All’invito hanno risposto anche molti artisti: Valerja, Diana Gurzkaja e il Gruppo "A-Studio". Come anche è stata organizzata una serie di manifestazioni nel Paese per sottoscrivere una petizione al Presidente Putin volta a "sospendere le adozioni internazionali di bambini russi fino alla chiusura dell'indagine e alla sentenza del Tribunale sull’omicidio di Maksim Kuzmin”. 

La “Marcia per la difesa dei bambini” nei blog è stato definito una risposta alla cosiddetta "Marcia contro le canaglie", precedentemente tenutasi a Mosca. Lo stesso giorno nel parco Novopushkinskij era prevista una manifestazione delle forze della sinistra "Marcia sociale", ma il Comune di Mosca ha rifiutato il permesso. PublicPost ha raccolto i pareri  degli organizzatori della marcia.

Irina Bergset, coordinatrice del movimento sociale internazionale "Mamme russe":
"Sono l'organizzatrice della manifestazione che nulla a che fare con qualsiasi organizzazione politica, sia la Camera pubblica o altri. Ho deciso che era giunto il momento in cui bisognava dichiarare la nostra opposizione alla proposta di legge sulla giustizia minorile. Io stessa ho sofferto, ho vissuto in Norvegia, e gli Organi di tutela minorile quando volevo tornare in Russia, mi hanno tolto mio figlio che è stato mandato in un orfanotrofio, dove è caduto nelle mani di pedofili. Ora mi è stato proibito di comunicare con il bambino anche via Skype, mi dicono perché non lo convinca a fuggire. Per questo vado alla manifestazione. La Russia è l'ultima isola al mondo dove i genitori possono vivere con i loro figli, in molti paesi, i bambini dipendono dagli Stati, soprattutto in America.

Sul ritorno di Kirill in famiglia, questo certamente è la priorità. Ha in patria molti parenti, non ha solo una madre, ha anche una nonna, un nonno, una zia. Non possono essere tutti una personalità antisociale ! Io dico anche che nella Regione di Pskov, nella stessa città da dove veniva Kirill, oltre dodici famiglie hanno presentato la domanda per la sua adozione. Anche a Mosca ci sono molte famiglie che sono disposte ad adottarlo.

A noi non interessa cosa vuole fare di lui lo Stato. Vogliamo dargli una famiglia e non dormiremo più come prima, ora siamo uniti e combattiamo contro il mercato nero dell'adozione dei bambini in Occidente. Ora noi diciamo "No" e non solo per protesta, ma anche di offrire metodi d'uscita da questa situazione. Vogliamo che il potere si sieda al tavolo delle trattative, anche con gli americani affinchè venga vietata la compravendita di bambini, quando il bambino viene adottato in Italia o in Finlandia per poi passare a genitori adottivi negli Stati Uniti, dove esiste la maggior percentuale di abusi sui minori. Ora è il momento di collaborare per iniziare a migliorare i nostri orfanotrofi ed il sistema dell’adozione nazionale in Russia. Con tutte le nostre forze abbiamo messo per lanciare l’appello al Presidente russo, nel quale vengono definiti tutti i requisiti e le soluzioni alla situazione degli orfani ed al problema della pedofilia in Russia. Ma voglio dire, affinchè non mi si fraintenda, che non siamo contrari all'adozione di orfani in Europa ma diciamo "Stop al mercato nero del'adozione, Si a quello “Bianco”. Concludere accordi internazionali, avviare un sistema di monitoraggio per i bambini, adozione con nuove regole”.

Bisogna vietare l'adozione, ove sinora non vi siano accordi normali, quanto dobbiamo aspettare? 22 bambini sono già morti, dobbiamo aspettare fino al 25mo? In Guatemala è stata vietata dopo il secondo bambino morto.

Questa manifestazione è stata erroneamente interpretata come una risposta a quella dell'opposizione tenuta qualche settimana fa, veramente noi non ci abbiamo nemmeno pensato. Fino non siamo stati contattati da nessuno dei partiti politici. Ma se lo volessero non saremmo contrari. Ma la parola nel corso della manifestazione la daremo solo ai genitori, ai politici non la daremo, non vogliamo che si trasformi in una manifestazione politica. E al corteo sarebbe bello se vi partecipassero i deputati, per esempio. Noi li abbiamo eletti. E se noi siamo per i bambini, loro appaiono così lontani ... Questo non va bene".

Oksana Garnaeva, presidente dell’Associazione di volontariato in aiuto agli orfani e alle famiglie numerose "Betulla russa":
"Partecipiamo a questa manifestazione proprio per proteggere i nostri figli, qui in Russia, affinchè sia richiamata l'attenzione sul problema dell'abbandono minorile. Vogliamo attirare l'attenzione dei connazionali, affinché inizino a lavorare per aiutare le famiglie numerose, i bambini disabili, affinché i problemi degli orfani vengano considerati prioritari qui nel nostro paese.

Se non parteciperanno almeno 5mila persone sarà molto triste, ma se si riuniranno sarà dimostrato che la gente è molto preoccupata  per questo problema. Lavoriamo con i problemi dei bambini da otto anni, vediamo che vita dura hanno, soprattutto nelle province.

Questa manifestazione è un tentativo di unire le persone. Se la gente non si aiuta a vicenda, non riusciremo mai a risolvere il problema. Anche se tutta la Russia da i suoi bambini all'estero non risolverà il problema.

Io sono patriota e credo che tutti i problemi dovrebbero essere risolti qui in Russia, credo che i bambini russi dovrebbero crescere in Russia. Ma credo che tutti i bambini adottati da genitori stranieri non devono tornare. Dobbiamo verificare le condizioni in cui vivono. Se un bambino ha vissuto per molti anni ed è felice, non di deve chiedere il suo ritorno. Perché rompere la famiglia?

Io non so se si uniranno alla manifestazione i deputati della Duma di Stato, ma penso che è un sacro dovere per quelli che hanno votato la legge “Dima Jakovlev" essere con noi alla manifestazione.

Io credo che la madre di Kirill (il bambino di cui si chiede il ritorno dagli Stati Uniti NdR) debba prima guarire dall’alcolismo e se Kirill torna deve vivere in una  famiglia affidataria".

 Ol’ga Letkova, Presidente dell’Associazione dei Comitati e Comunità dei genitori:
 “Chiediamo il ritorno di Kirill in Russia Kirill. Nella nostra Associazione ci sono già delle famiglie disposte ad adottarlo, per questo l’intervento della madre non è attuale. Non con queste questioni. Abbiamo aderito alla manifestazione per dire ancora una volta che l'adozione internazionale deve fermarsi - questa volta. E in secondo luogo perché è necessario creare le condizioni affinché nel proprio paese i bambini siano felici in Patria. Per noi questo non significa aiutare solamente gli orfani, gli orfanotrofi, ma anche aiutare la famiglia biologica Se nelle famiglie va tutto bene allora non esisteranno più orfani. Partecipiamo per il cambiamento, per una politica nuova dello Stato nella sfera della famiglia. e naturalmente contro il sistema della giustizia minorile. Manifestiamo per aiutare le famiglie russe e per la Russia. Per noi, questa manifestazione non è la risposta alla marcia di Piazza Bolotnaja, questo non è la nostra prima partecipazione, l’abbiamo sempre fatto. Recentemente abbiamo tenuto il Congresso nel Palazzo del Cremlino, nella Sala delle Colonne della Casa dei Sindacati. Lì abbiamo discusso di tutti i nostri problemi. E prima ancora, due tre anni fa siamo stati fra i primi a sollevare tali questioni. Questa manifestazione rappresenta un'altra occasione per far valere le nostre richieste nei confronti dello Stato".

Nikolaj Bondarenko, Presidente del Movimento sociale interregionale a sostegno delle iniziative educative e sociali ortodosse, “Pchelki":
"Il nostro movimento è, naturalmente, sostenitore della recente legge “Dima Jakovlev ". Nonostante le ragioni politiche che hanno indotto la nostra leadership politica ad adottare questa legge ora ci darà la possibilità di mettere ordine nella struttura degli Organi di tutela e negli orfanotrofi.  Gli organi di tutela in Russia sono stati spesso corrotti e naturalmente hanno partecipato alla vendita di bambini all'estero. Per questo, come altre organizzazioni, saremo naturalmente presenti alla manifestazione.
Per quanto riguarda il possibile ritorno del bambino Kirill, ho sentito una strana notizia che la madre, ubriaca, è stata fatta scendere da treno. Ma questo, se fosse vero, non toglie il fatto che Kirill abbia altri parenti che potrebbero prendersi cura di lui. Tutta la storia del treno sembra una provocazione, non ci credo.. Questo non è vero. E se questo fosse vero, allora questa è una provocazione programmata, tutto per provocare clamore e così via con risultato che sono stati fatti scendere dal treno.

Per quanto riguarda l'adozione internazionale dirò questo: il nostro movimento ortodosso di orientamento, i nostri membri sono indissolubilmente legati alla tradizione ortodossa, per cui la posizione del movimento su questa questione è di principio – se vivono in Russia gli orfani hanno la possibilità di unirsi alla Chiesa ortodossa, alle nostre tradizioni, ma se vivono di fuori dalla Russia non hanno queste opportunità o saranno molto meno. Ma a parte questo, siamo a favore della permanenza dei bambini nel loro Paese, qui ricevono una buona educazione, l'educazione ortodossa e, naturalmente, la famiglia".


26 febbraio