martedì 23 febbraio 2021

SULLE PROSSIME ILLEGGITTIME MISURE RESTRITTIVE DELLA UE CONTRO LA RUSSIA


 

È deludente che il Consiglio Affari esteri della UE abbia adottato il 22 febbraio di quest'anno. con un pretesto inverosimile, la decisione di preparare nuove illegittime restrizioni unilaterali nei confronti di cittadini russi. Un'altra opportunità è stata persa per l'Unione europea per ripensare al corso di false paccottiglie, sanzioni e pressioni nelle relazioni con la Russia che negli ultimi anni ha mostrato il suo completo fallimento. Invece, obbedendo alla disciplina del blocco e agli stereotipi anti-russi, Bruxelles sta istintivamente spingendo di nuovo sul "pulsante" delle sanzioni che non funzionano. Allo stesso tempo, contrariamente ad ogni logica, prima viene presa una decisione politica, quindi si prevede di selezionare arbitrariamente i candidati per dar corso a questa.

Un altro passo sbagliato è stato compiuto dal Consiglio della UE di fronte al surriscaldamento senza precedenti dello sfondo informativo anti-russo nella UE del giorno prima. Il motivo sono stati i colloqui del 5 febbraio dell'Alto rappresentante della UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza J. Borrell a Mosca, definiti dal coro dei media occidentali come "inefficaci" ed "umilianti", cui è seguita un'ondata di appelli per una crescente pressione di sanzioni contro il nostro Paese. Il significato di questa campagna di informazione era chiaramente quello di trovare un motivo confacente per instillare, nei ministri degli esteri della UE, l'idea della necessità di "vendicarsi" e, deteriorando ulteriormente le relazioni con la Russia, compensare i costi di immagine presumibilmente sostenuti dalla diplomazia UE.

Quanto sopra conferma ancora una volta che la stella polare delle azioni degli oppositori al miglioramento delle relazioni con la Russia rimane l'ambiente politico, e non con tutto il pathos da loro dichiarato, l’impegno a proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali. Peculiare il fatto che il «Regime globale di sanzioni sui diritti umani» istituito dal Consiglio dell'UE nel dicembre 2020, come i due precedenti meccanismi di sanzioni della UE - sugli attacchi informatici e sugli incidenti chimici – venga utilizzato principalmente contro i nostri compatrioti. I tentativi di Bruxelles di posizionare questi strumenti illegittimi come aventi carattere certo “orizzontale” e “globale” possono facilmente mostrare la loro essenza anti-russa come mezzo per attuare la politica di “contenimento” del nostro Paese.

Da parte nostra consideriamo categoricamente inaccettabili le costanti richieste illegittime e assurde del "rilascio" di un cittadino della Federazione Russa condannato per crimini economici da un tribunale russo sul territorio del nostro paese in conformità con la legge russa.

Nella prassi internazionale questa è definita interferenza negli affari interni di uno stato sovrano. Tuttavia l'Unione Europea, ovviamente, non vuole seguire l'etica delle relazioni fra Stati ma sfruttando il mito della propria infallibilità nel campo dei diritti umani - quotidianamente smentita dalle immagini della brutalità della polizia nelle strade di molte città europee e dal continuo attacco alla libertà dei media e all'uso della lingua russa - promuovono il loro concetto di "ordine mondiale basato sulla legge".

È solo deplorevole che strumenti illegittimi quali - ultimatum, pressioni e sanzioni - siano radicati nell'arsenale della politica estera della UE. Aspirando al ruolo di polo indipendente nel proscenio globale, la UE sembra aver completamente dimenticato che ciò può essere realizzato solo sulla base di un atteggiamento rispettoso nei confronti dei partner, del principio di non interferenza negli affari interni e del rigoroso rispetto del diritto internazionale .

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4590496

 

 

lunedì 22 febbraio 2021

In Russia hanno giudicato l'appello di Polonia e Ucraina volto a fermare il " Nord Stream — 2"


MOSCA, 22 febbraio - RIA Novosti. I parlamentari russi hanno giudicato l'appello dei ministri degli esteri polacco e ucraino Zbigniew Rau e Dmitry Kuleba al presidente degli Stati Uniti Joe Biden con la richiesta di impedire il completamento del gasdotto Nord Stream 2. Nei giorni scorsi i ministri polacco e ucraino avevano scritto un appello al presidente americano con la richiesta di "usare tutti i mezzi" per "porre fine" al progetto Nord Stream 2. I diplomatici hanno accusato la Russia di usare "una delle armi più potenti: la dipendenza dei suoi vicini dalle forniture energetiche".

Il membro del comitato del Consiglio della Federazione per gli affari internazionali Sergej Zekov in un'intervista alla RT ha detto che la posizione di Varsavia e Kiev è comprensibile perché non è la prima volta che alzano la voce. Egli ha sottolineato che questi due paesi sono costantemente contro la cooperazione russo-europea e soffrono di "estrema forma di odio verso la Russia".

"Non giocano un ruolo cruciale nelle decisioni che l'Europa prende. La parola decisiva è della Germania e dietro di lei un certo numero di altri paesi influenti in Europa", ha detto il senatore.

Egli ha sottolineato che L'Europa ha bisogno di gas ed il "Nord Stream-2" - è un progetto commerciale.

Il deputato della Duma di Stato Ruslan Bal’bek, a sua volta, ha ricordato come la Polonia e l'Ucraina più di tutti hanno criticato il progetto del gasdotto sostenendo che non sarà completato.

"Purtroppo l'Ucraina ha dimostrato di non essere un paese affidabile nel transito e in Polonia, negli ultimi dieci anni, in generale regna una sorta di isteria anti-russa", ha detto il deputato a RT.

Bal’bek ha sottolineato che in Europa occidentale separano la politica dagli affari e comprendono l'importanza del "Nord Stream — 2". "Ma questo i cosiddetti giovani europei ancora non l’hanno imparato", - ha dichiarato il parlamentare.

Egli ha sottolineato che la costruzione continua nonostante le minacce degli Stati Uniti e dei loro alleati ed ha espresso la fiducia che il ricorso a Biden non influenzerà i tempi di attuazione del progetto.

"La Russia terrà fede a tutti i suoi contratti firmati. Ci siamo dimostrati un partner affidabile sia nelle grandi imprese che in politica", ha concluso Bal’bek.

Il Nord Stream 2 prevede la costruzione di due linee di un gasdotto con una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi all'anno dalla costa russa attraverso il Mar Baltico alla Germania. Gli Stati Uniti si oppongono attivamente promuovendo il loro gas naturale liquefatto nella UE, oltre che in Ucraina, Polonia e altri numerosi paesi europei.

A dicembre 2019, gli stati hanno imposto restrizioni ai lavori all'interno del progetto, a seguito delle quali la svizzera Allseas è stata costretta a interrompere la posa. Mosca ha ripetutamente affermato che questo progetto è commerciale e vantaggioso per l'Europa. La Germania è favorevole al completamento del gasdotto e rifiuta le sanzioni unilaterali extraterritoriali degli Stati Uniti.

 

 

https://ria.ru/20210222/potok-1598572216.html

 

venerdì 19 febbraio 2021

I DIPLOMATICI AMERICANI VOLEVANO ESSERE VACCINATI CON «SPUTNIK V»



Forniture limitate di vaccini americani a diplomatici statunitensi in vari paesi hanno costretto il Dipartimento di Stato a consentire la vaccinazione dei propri dipendenti utilizzando vaccini locali. Per questo i loro diplomatici in Russia hanno chiesto la vaccinazione con Sputnik V, scrivono i media citando fonti dell'amministrazione statunitense.

"In Russia alcuni funzionari del Dipartimento di Stato si sono rivolti a Mosca per ottenere dosi di Sputnik V di fabbricazione russa dopo che Washington non ha garantito la consegna di dosi di vaccino di fabbricazione americana nel prossimo futuro", ha detto il Washington Post citando la TASS.

Il giornale ha osservato che il vaccino russo non è stato ancora approvato dal regolatore americano, il Dipartimento di Stato non consiglia di usarlo ai propri dipendenti, ma consente loro di prendere decisioni autonome sulla vaccinazione.

Le autorità di almeno 13 paesi si sono offerte di fornire le loro scorte di farmaci delle società americane Pfizer e Moderna per la vaccinazione dei diplomatici statunitensi, dice l’articolo. Il Dipartimento di Stato ha accettato e sta valutando proposte simili da parte delle autorità di altri otto paesi.

"È imbarazzante per il paese più ricco del mondo chiedere donazioni da altri paesi quando si tratta di vaccini", ha detto al giornale un diplomatico americano che lavora in Medio Oriente.

Il quotidiano rileva che il Dipartimento di Stato, che impiega circa 75mila persone, ha ricevuto circa 73mila dosi di vaccini, mentre il dipartimento ha rifiutato di dire quanti dei lavoratori sono già stati vaccinati, riferisce "InoSmi".

In precedenza, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, commentando gli appelli dei rappresentanti della nuova amministrazione statunitense a diffidare del vaccino russo Sputnik V, ha affermato che la Russia non ha mai "fatto amicizia" con altri paesi contro qualcuno.

Secondo il portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, gli Stati Uniti ritengono che Russia e Cina stiano sfruttando il loro successo nello sviluppo di vaccini contro il nuovo coronavirus per avere successo nell’arena diplomatica.

 

https://vz.ru/news/2021/2/18/1085789.html

 

 

Sul rifiuto dell'Ucraina e dei paesi occidentali di sostenere l'iniziativa della Russia nell'OSCE volta a risolvere il conflitto nel Donbass


 

Sul rifiuto dell'Ucraina e dei paesi occidentali di sostenere l'iniziativa della Russia nell'OSCE volta a risolvere il conflitto nel Donbass

 

La settimana scorsa la Russia ha presentato all'OSCE una bozza di dichiarazione del Consiglio permanente di questa Organizzazione a sostegno del "Pacchetto di misure" volte a risolvere il conflitto nell'Ucraina orientale. Permettetemi di ricordare che sei anni fa questo documento è stato adottato da Kiev, Donezk e Lugansk con la partecipazione della Russia e dell'OSCE, approvato dal "Formato Normandia" e da una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, diventando fonte del diritto internazionale e base non alternativa di regolamentazione (del conflitto ndt), cosa costantemente ripetuta da molti dei nostri colleghi all'estero.

L'iniziativa della Russia presso l'OSCE è stata causata non solo dal cronico sabotaggio degli accordi di Minsk da parte di Kiev, ma anche dai tentativi di distorcere e rivedere il contenuto e la sequenza dei passi in essi prescritti. Dichiarazioni al riguardo sono sempre più arrivate dalla leadership ucraina che non ha ricevuto una risposta adeguata né dalle organizzazioni internazionali né dalla Francia e né dalla Germania mediatori nel processo di pace.

Il testo del nostro breve progetto era estremamente semplice. Conteneva tre punti: sostenere il "Complesso di misure" approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, chiedere la sua rapida attuazione e incoraggiare le strutture OSCE a fornire assistenza in tal senso.

Sembrerebbe nulla di nuovo - solo una riaffermazione delle principali cose che la comunità mondiale ha già concordato. Nessuno nell'OSCE avrebbe dovuto opporsi a questo approccio, poiché tutti i paesi esprimono tesi simili nelle riunioni settimanali del Consiglio permanente. Almeno ne hanno parlato tante volte e ci hanno convinto della sincerità delle loro posizioni. Abbiamo pensato che l'approvazione unanime di questa dichiarazione sarebbe stato un buon segnale per Kiev, così come per Donezk e Lugansk, li avrebbe incoraggiati ad attuare il "Complesso di misure" e contribuire alla pace in Donbass.

Con nostra sorpresa l'Ucraina ed i paesi occidentali hanno rifiutato di sostenere il progetto russo. Durante due turni di consultazioni hanno cercato di imporre una formulazione che superava sia il "Complesso di misure" che la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU, ed alla fine l'adozione del documento è stata bloccata. È particolarmente deplorevole che i nostri partner "normanni", Germania e Francia, nonché la Svezia, il Presidente in carica dell'OSCE, il cui Rappresentante speciale coordina il lavoro del Gruppo di contatto, non abbiano sostenuto il progetto.

Questo comportamento dei nostri partner rivela molto (sulla loro "sincerità" ad esempio) e solleva una domanda spontanea: cosa ha causato esattamente la loro riluttanza a confermare per iscritto ciò che loro stessi affermano nelle loro chiacchiere e cosa è stato ufficialmente accettato nel Gruppo di contatto sei anni fa, approvato nel "Formato Normandia” e dal Consiglio di sicurezza dell'ONU? Vorrei credere che dietro questo comportamento non ci siano piani per smantellare gli accordi di Minsk e risolvere con la forza il problema del Donbass. I nostri partner dovranno dimostrarlo nei fatti.

Siamo convinti che la soluzione del conflitto nell'Ucraina orientale sia possibile esclusivamente con mezzi pacifici, in un dialogo diretto tra Kiev, Donezk e Lugansk su base, non alternativa, del "Complesso di misure". Ci rammarichiamo del rifiuto della nostra iniziativa presso l'OSCE a sostegno dell’OSCE stessa e chiediamo ancora una volta l'attuazione coscienziosa di tutte le sue disposizioni nella loro pienezza e coerenza.

Terremo conto della reazione dei partner all'iniziativa russa nel determinare la nostra posizione sull'ulteriore ruolo dell'OSCE nella risoluzione della crisi interna ucraina.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4580881#6