lunedì 3 marzo 2014

Medvedev: vogliamo un’Ucraina forte e stabile



La Russia e’ pronta a sviluppare i rapporti con l’Ucraina, ma non il gruppo delle persone che hanno usurpato il potere violando la costituzione e le altre leggi del proprio Stato. L’ha scritto su Facebook il Primo ministro della Russia Dmitry Medvedev.

Il premier ha rilevato che Viktor Janukovyč, sebbene la sua influenza sia “praticamente nulla”, rimane comunque il presidente legittimo del paese. Per giunta, le regioni sud-orientali dell’Ucraina si rifiutano di riconoscere il nuovo governo.

La Repubblica autonoma di Crimea e le regioni sud-orientali continuano a lottare per i loro diritti. Ieri a Odessa si e’ tenuta una sfilata di auto. Gli automobilisti esortavano i militari a non mettersi contro il proprio popolo. Migliaia di persone hanno manifestato a Donetsk, dove le autorita’ locali hanno conferito al russo lo status di lingua ufficiale. In questo momento a Donetsk e’ in corso la raccolta di firme a favore del referendum sullo status della regione.

Passano dalla parte delle autorita’ locali anche i rappresentanti delle forze dell’ordine. A Char’kov gli agenti di polizia espongono il nastro di San Giorgio in segno di difesa della citta’ dai radicali e di disaccordo con il nuovo governo.

In Crimea i militari che hanno giurato fedelta’ agli abitanti della penisola sono ormai piu’ di 5000. Tra di loro c’e’ anche il contrammiraglio Denis Berezovskij che sabato scorso era stato nominato comandante della marina ucraina.

In precedenza il presidente del Soviet Supremo di Crimea, Vladimir Konstantinov, ha dichiarato che la penisola non prende ordini da Kiev. Secondo Konstantinov, i nuovi rapporti con il governo centrale saranno costruiti sulla base dei risultati del referendum sull’ulteriore status di Crimea che dovra’ decidere se restare repubblica autonoma o diventare uno Stato. Qualora verranno ampliati i poteri della regione autonoma, ne potra’ far parte, pur mantenendo il suo status speciale, anche la citta’ di Sebastopoli. La situazione in Crimea dimostra che in misura sempre maggiore la penisola sta diventando indipendente. Chi lo dice e’ il vice direttore del Centro di studi ucraini e bielorussi dell’Universita’ di Mosca Bogdan Bezpal’ko.

Non credo che gli abitanti di Crimea possano dar fiducia alle promesse di Kiev. C’era una sola possiblita’ di risolvere la crisi, quella di federalizzazione, ma il nuovo governo ucraino preferisce la linea dura e cosi’ provoca l’ulteriore scalata del secessionismo.

Il premier russo Dmitry Medvedev ha osservato che il nuovo governo ucraino e’ stato costituito con un atto di sopruso, per tanto la situazione rimarra’ instabile e c’e’ il rischio di una nuova rivolta. La Russia, ha rilevato Medvedev, vuole sviluppare partenariato con un’Ucraina forte e stabile.

Il vice premier del governo russo, Arkadij Dvorkovitch, ha dichiarato che Mosca spera nella piu’ rapida normalizzazione della situazione in Ucraina, perche’ soltanto in questo caso Kiev potra’ restituire le risorse ricevute in forma di aiuti. Tuttavia la situazione economica del paese e’ gravissima.

Nelle condizioni attuali l’economia ucraina puo’ essere salvata soltanto da parti esterne, a condizione che riescano a coordinare le loro azioni.


 

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