Contrariamente
alle voci il ferito di Donetsk, il bambino 9enne, non è morto ed è in via di
guarigione
In terapia intensiva in
visita a Vlad Zaichenko è stata portata la piccola cuginetta
All'inizio di questa
settimana voci avevano portato agli abitanti di Donezk la triste notizia: Vlad
Zaichenko, 9 anni, era stato ferito gravemente durante i bombardamenti delle
forze ucraine nel villaggio miniera "Trudovs'ka" (quartiere Petrovskij)
ed era morto in un letto d'ospedale.
- “Questa è stata una macchinazione
del nemico” - dice al corrispondente della "Komsomolskaja Pravda" il primario
del reparto di Emergenza chirurgica dell'ospedale pediatrico repubblicano Valerij
Kovalev e fa un'eccezione consentendoci di parlare con il bambino in terapia
intensiva.
- “Solo non chiedetegli di
sua madre” - avverte Valerij Aleksandrovich. – “Il ragazzo non sa che ancora
che non è sopravvissuta”.
«REGALO»
NELLA FESTA DELLA TRINITA’
La "Komsomolskaja
Pravda" aveva scritto nei giorni scorsi che sera del 4 giugno, la 37enne Tat’jana
Zaichenko e suo figlio stavano tonando da una visita a dei conoscenti. Avevano celebrato
la festa della Santissima Trinità a casa del fratello di Tat’jana - Nicholaj.
Camminando lungo via Amudarja improvvisamente accanto a loro è esploso un
proiettile di mortaio. La madre con il proprio figlio stavano svoltando per via
Chernigov dove vivevano nella prima casa ...
Come racconta un soldato
della milizia della DNR, di soprannome Kremen, la bomba mortale è arrivata dal
villaggio occupato dagli ucraini, Marinka ed era di calibro 82.
Le ferite riportate da Tat’jana
erano incompatibili con la vita. Suo figlio è stato salvato dai miliziani
arrivati subito in soccorso. Hanno trasportato il bambino ferito nell’ospedale pediatrico
repubblicano.
- “I chirurghi di turno
hanno esaminato il piccolo paziente e subito portato in sala operatoria”, -
dice a "KP" Valerij Kovalev. – “L'operazione è durata quasi quattro
ore. E’ stata subito riscontrata una grave ferita all'addome con un danno
intestinale. Durante l'operazione i chirurghi sono interventi su un’emorragia
intra-addominale associata con danni al fegato. Solo dall'addome sono stati
estratti quattro frammenti di bomba. Anche dalla mano ferita e dalla coscia si
sono rimosse schegge di proiettile”.
SOTTO
LA SUPERVISIONE DI ALEKSANDR ZACHARCHENKO
All'ingresso del reparto di terapia
intensiva un infermiere di turno mi aiuta a calzare un copriscarpe e una divisa.
Sono entrato in reparto assieme allo zio Nikolaj e alla nonna (lei ha
presentato domanda di affido avendo avuto, Vlad, il padre morto per difendere
la Repubblica).
Nikolaj ha in braccio una
bambina di 2-anni, Svetochka - cuginetta di Vlad. Il ragazzo ci saluta con un
sorriso e una carezza alla bambina.
– “Oggi ho tolto i punti” dice
e mostra una macchinina giocattolo.
- “Te l’ha regalata
Zacharchenko ?” – chiede Nikolaj .
- “La macchina glie l’ha regalata
il dottore”, interviene Ol’ga Anatal’evna. – “Il Presidente della repubblica si
è speso per le medicine e i generi alimentari”
Infatti, Aleksandr Zacharchenko
ha visitato Vlad il giorno dopo la tragedia. E ha subito preso su di sé il controllo
personale del processo di cura. L’Amministrazione del Presidente ha curato
anche i funerali della madre del bambino.
Vlad mostra alla bambina il
tablet ed il nuovo gioco che ha scaricato in ospedale.
- “A cosa pensi ?” dicono al
bambino.
- “Al lungofiume, a dare da
mangiare alle anatre” - dice. - Con Sveta siamo andati la ogni estate.
A
SCUOLA IL 1 SETTEMBRE
I medici promettono di rimettere
in piedi Vlad per il 1 ° settembre. Il bambino frequenterà la terza classe
della scuola 114, nel centro di Petrovka. La vecchia scuola, la 106, all’inizio
della guerra è stata distrutta dall'esercito ucraino.
“Vlad ha già provato a fare due passi nel
reparto” ha detto Valerij Kovalev. – “Ha bisogno non solo di riabilitazione
fisica, ma anche psicologica”.
- “Ventiquattro ore su
ventiquattro non lasciamo solo il bambino” - dice a "KP" l’infermiera
in servizio Tat’jana Chekunova. – “Ogni ora misuriamo la sua temperatura, il
polso, la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca. Approntare l’infusore con
i farmaci prescritti dal medico”.
C'è un detto: se si sente in
giro che una persona è morta lui in realtà è vivo, la sua vita sarà lunga. Mi
piace credere che Vlad vivrà sino a tarda età e racconterà ai suoi nipoti del grande
male che nella terra del Donbass hanno fatto i punitori ucraini.
E qualche giorno fa il
Procuratore Generale della Repubblica ha aperto un procedimento penale contro
il comandante della 92a Brigata meccanizzata ucraina Viktor Nikoljuk che ha
dato l’ordine criminale di aprire il fuoco contro Trudovskaja, uccidendo la residente
locale Tat’jana Zaichenko e ferendo gravemente suo figlio di 9 anni. Un
procedimento penale è stato aperto ai sensi del paragrafo. "B", comma
3 dell’articolo 229 del Codice penale della Repubblica popolare di Donezk - "atto
terroristico che ha portato intenzionalmente alla morte di una persona".
Questo informa a "KP" il servizio stampa del Procuratore Generale DNR.
E
INTANTO
Nuove vittime dei punitori ucraini
Il responsabile dell'omicidio della mamma di Vlad
Questo martedì a Trudovskaja
un missile ucraino ha ucciso una madre e suo figlio. Lidiia Artemeva aveva 80
anni e suo figlio, Victor Vladimirovich - 54. Questo nel cortile della casa №25
sulla strada Lugovskij a causa di colpo di cannone dell’esercito ucraino
sparato da Marinka
Come riportato da
"KP" i vicini delle vittime di Victor Artemev aveva servito in
Afghanistan. Negli ultimi anni, reduce disabile dell’afgano, camminava con le
stampelle.
AIUTA ANCHE TU IL BAMBINO! http://www.aasib.org/bambini/emergenze-bambini/326-vadim-z-donezk.html
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