Intervento
del Rappresentante permanente della Federazione Russa
A.K. LUKASHEVICH
nel corso di una riunione del Consiglio permanente dell'OSCE
7 novembre 2019
del Rappresentante permanente della Federazione Russa
A.K. LUKASHEVICH
nel corso di una riunione del Consiglio permanente dell'OSCE
7 novembre 2019
«Sulla situazione in
Ucraina e la necessità di attuare gli accordi di Minsk»
Egregio
Signor Presidente,
la situazione sia nel Donbass che in Ucraina, nel suo insieme, si sta sviluppando in diverse direzioni. Sfortunatamente vi sono molte più tendenze allarmanti di pochi segnali positivi.
Il 1°
novembre la SMM ha annunciato di aver ricevuto una notifica dalla milizia ed il
giorno successivo da parte ucraina del completamento del ritiro delle forze e
dei mezzi dall’area di Zolotoe. Questo è un segnale positivo, seguito dallo
smantellamento delle fortificazioni e dallo sgombero del territorio all'interno
del sito. Esortiamo la SMM a non ridurre l'intensità di monitoraggio di questi
processi. La smilitarizzazione del sito, una volta completata con successo,
contribuirà a ridurre la tensione.
Allo
stesso tempo, oltre alle notizie di Zolotoe, le forze armate ucraine hanno di
nuovo contrastato con aria di sfida l'area di Petrovskij. La data di inizio di
questo processo, il 4 novembre, era stata concordata in una riunione del gruppo
di contatto a Minsk ed annunciata pubblicamente dal presidente V. Zelensky. Tuttavia,
in previsione della prevista separazione, presso il quartier generale dell’ "operazione
delle forze combinate" ("OOS"), è stato annunciato ufficialmente
che la parte ucraina non avrebbe proceduto al ritiro ed ha proposto una nuova
data. E’ stato fatto riferimento alla violazione del "regime del
silenzio" registrato dalla SMM il 30 ottobre all'interno del distretto,
che la parte ucraina ha immediatamente attribuito alle milizie. Inoltre, come
risulta dal rapporto della Missione, gli osservatori a Petrovskij hanno sentito
il suono di due colpi 1-2 km a sud-ovest di questo villaggio, cioè vicino alle
trincee dell'esercito ucraino. È caratteristico che Kiev a lungo eviti
ulteriori misure per controllare e rafforzare il cessate il fuoco, comprese le
punizioni disciplinari dei trasgressori. Alla fine, presso il comando delle
"OOS", ha definito la dichiarazione dei rappresentanti della milizia,
sulla loro disponibilità ad iniziare il ritiro il 4 novembre, "un'altra
provocazione". Quindi l'intenzione di attuare misure pratiche per ridurre
la tensione viene intesa come una "provocazione". La SMM ha
nuovamente rilevato il lancio del missile di segnale da parte delle milizie (che
attesta l’avvio del ritiro ndt) e ha dichiarato che non vi era alcuna risposta
da parte ucraina, a seguito della quale il ritiro non è stato iniziato.
Speriamo che avvenga nel prossimo futuro con l'accordo di Kiev e Donezk.
Sollecitiamo
Kiev ad adottare un approccio responsabile agli accordi da essa raggiunti nel
gruppo di contatto con Donezk e Lugansk. L'estensione di requisiti unilaterali
non previsti testimonia piuttosto il desiderio di dare un carattere politico
alla situazione piuttosto che il desiderio di una rapida e reale deescalation.
Lasciate che ricordi che nel caso di Petrovskij, come a Zolotoe, non si tratta
di avviare il processo principale, ma di eliminare le violazioni commesse dopo
che il ritiro ha avuto luogo in quell’area nel 2016. Richiamiamo l'attenzione
sulla necessità di aderire alle procedure definite dal programma concordato nel
Gruppo di contatto. Questi accordi, tra l'altro, non contengono alcun requisito
per un "regime di silenzio" di 7 giorni. Lo scontro armato nel
Donbass continua a spezzare le vite e mutilare i destini. Un'esplosione di
granate ha ucciso marito e moglie a Kurachovo. Nell'ospedale di Pervomajsk, la
SMM ha visitato un sedicenne ferito alcune settimane fa ad una festa di
villaggio a Zolotoe-5 / Michajlovka. Questo è esattamente il villaggio in cui
bambini e adolescenti spesso diventano obiettivi di bombardamenti delle
posizioni ucraine. Secondo la SMM, il 23 ottobre, una scuola è stata bombardata
per la quindicesima volta. Per una foruita coincidenza gli alunni non sono
rimasti feriti.
La
missione riferisce di danni agli edifici residenziali nella città di
Jasinovataja ed ai villaggi di Aleksandrovka e Golmovskij, situati in alcune
aree della regione di Donezk. È interessante notare coma a Jasinovataja un
edificio a cinque piani è stato bombardato dalla direzione ovest-nord-ovest da
un veicolo blindato BMP-2, sono rimasti danneggiati alcuni appartamenti. È
chiaro che questo atto di intimidazione dei civili non ha nulla a che fare con
l'uso del fuoco a scopi militari.
Il numero di vittime non legate alla minaccia delle
mine continua a crescere. Secondo la SMM, almeno 16 persone sono rimaste ferite
da quando hanno bombardato i territori di alcune aree del Donbass dall'annuncio
della "tregua". Dall'altro lato della linea di contatto per lo stesso
periodo, tre sono rimasti feriti. La differenza più di cinque volte dimostra
chiaramente che i civili continuano a essere uno degli obiettivi delle forze di
sicurezza ucraine. Insistiamo sulla necessità di pubblicare più rapidamente i
dati generalizzati di SMM sulle vittime e la distruzione delle infrastrutture civili.
La relazione tematica della Missione su questo argomento è stata a lungo
richiesta.
I
continui bombardamenti vicino a strutture vitali porta ad un ulteriore
deterioramento della situazione della popolazione. Apprezziamo gli sforzi della
SMM, che solo dall'autunno del 2018 all'estate di quest'anno hanno contribuito
alla creazione dell'ordine di 1300 "finestre del silenzio" necessarie
per i lavori di riparazione e assicurando il normale funzionamento di oltre un
centinaio di tali strutture e comunicazioni. Abbiamo prestato attenzione al
rapporto tematico della Missione recentemente pubblicato relativo al
monitoraggio e alla facilitazione del ripristino delle infrastrutture civili
nel Donbass.
Allo
stesso tempo spiace notare che, nonostante gli sforzi compiuti, si stanno
verificando provocazioni armate con nuove vittime. Un esempio recente è il
ferimento del 24 ottobre di due lavoratori che effettuavano riparazioni vicino
alla stazione di pompaggio di Kondrashevskij. La situazione intorno alla stazione
di filtraggio (dell’acqua potabile ndt) di Donezk rimane allarmante. Ad agosto
la SMM ha informato dello spiegamento di una posizione di combattimento dell’esercito
ucraino a 200 metri ad ovest della stazione, nella "zona grigia".
Ogni volta, rischiando la vita, i dipendenti della stazione e gli osservatori
SMM che li accompagnano sono costretti a recarsi sul posto di lavoro.
Esortiamo
le autorità ucraine e i loro tutor di Washington e Bruxelles a riconoscere
pienamente le conseguenze negative per la popolazione civile a cui porta
l'indulgenza delle aspirazioni belliciste delle forze di sicurezza ucraine e
dei nazionalisti armati. Stanno testardamente cercando di distrarre
l'attenzione della società ucraina dalla necessità di cercare modi per
risolvere le vere cause alla radice della più profonda crisi socio-politica che
ha portato al conflitto armato interno. Assistiamo al contrario a continui
tentativi di guidare gli ucraini sulla falsa strada della ricerca di
"nemici" negli stati e popoli vicini. Tutto ciò non fa che
approfondire le contraddizioni all'interno dell'Ucraina stessa.
Signor Presidente,
Il
rappresentante ucraino ha a lungo parlato della difficile situazione del
Donbass. Allo stesso tempo, se Kiev si preoccupa davvero della situazione
umanitaria nella regione e del destino delle persone, allora dovrebbe
immediatamente cessare il fuoco, eliminare l'influenza distruttiva dei radicali
nazionalisti sulla situazione della sicurezza e intensificare i colloqui di
Minsk con Donezk e Lugansk attraverso l'intero spettro del ritiro. Sollecitiamo
la leadership dell'Ucraina a revocare il disumano blocco socioeconomico e dei
trasporti del Donbass, rendendosi conto della loro responsabilità nella
soluzione del conflitto nel Donbass. La chiave di questo è il dialogo diretto
di Kiev con i rappresentanti di Donezk e Lugansk nel gruppo di contatto, la
rapida attuazione dell’ '"insieme di misure" approvato dal Consiglio
di sicurezza delle Nazioni Unite il 12 febbraio 2015 e il raggiungimento di una
soluzione duratura e praticabile. La regione è stanca della guerra. Le persone
hanno bisogno di pace.
Signor Presidente,
le azioni
dei nazionalisti radicali ucraini continuano a ritardare le prospettive di
risoluzione delle contraddizioni esistenti non solo nel Donbass, ma anche nel
resto dell'Ucraina. Lo scorso fine settimana, con la tacita connivenza delle
autorità, ad Odessa sono stati commessi mostruosi atti di vandalismo. Il 2
novembre i radicali hanno smantellato il bassorilievo di G.K. Zhukov, un
eccezionale comandante sovietico che ha partecipato alla liberazione
dell'Ucraina dall'occupazione nazista, dall’edificio dell'ufficio di
registrazione e arruolamento militare di Primorskij. Lo stesso giorno numerosi
gruppi di premurosi residenti di Odessa hanno organizzato un memoriale
improvvisato sul luogo dello smantellamento, portando fiori e candele. I
radicali tuttavia hanno distrutto questo memoriale, hanno rotto le lampade con le
candele e hanno bruciato i fiori. Un video dell'incidente è stato mostrato da
molti media. Presente al momento del rogo dei fiori la "polizia del
dialogo" statale che non solo non ha adottato misure per trattenere i
partecipanti alle atrocità nazionaliste, ma non ha mai cercato di fermarli.
L'obiettivo
dei radicali è ovvio: imporre i loro valori distorti agli abitanti
dell'Ucraina. Un gran numero di odessiti è stato messo a dura prova. Basta
ricordare come i seguaci delle idee nazionaliste non solo hanno intimidito, ma
hanno bruciato vive molte persone nella Camera dei Sindacati di Odessa il 2 maggio
2014. Cinque anni e mezzo dopo il crimine non è mai stato indagato. Le forze di
polizia ucraine, anche sotto la nuova guida, non stanno conducendo alcuna azione
investigativa efficace per stabilire le vere cause e gli autori di ciò che è
accaduto. E' stata bloccata un'iniziativa del deputato che rappresenta Odessa
nella Verchovna Rada, sulla promozione parlamentare delle indagini relative
alla tragedia. A quanto pare le autorità continuano a tacere sulle violenze e
gli eccessi e sbiancare sbiancare i neonazisti in Ucraina cercando di
instillare nell’opinione pubblica ucraina e mondiale la tesi che «non ci sono»
(neonazisti).
Nel
frattempo, il 1° novembre nella città di Kalush, nella regione di
Ivano-Frankovsk, con il permesso delle autorità locali, i membri del
"Movimento nazionalista ucraino" sulla facciata della Casa della
Cultura distrettuale hanno aperto un bassorilievo al Hauptsturmfuhrer della
divisione SS «Galizia» Dmytry
Paliev.
Ricordiamo come le conseguenze della coltivazione del
nazionalismo aggressivo possono avere l'impatto più negativo su tutta la
sicurezza europea. Esortiamo le pertinenti istituzioni dell'OSCE, compreso
l'ODIHR, a tenere attentamente sotto controllo l'argomento. Ci aspettiamo che
la SMM pubblicherà un rapporto tematico sulle manifestazioni di nazionalismo
aggressivo, neonazismo e xenofobia in Ucraina.
Vi ringrazio dell’attenzione
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