giovedì 5 dicembre 2019

Kiev era pronta a cedere la Crimea come colonia americana - dettagli scandalosi di un decennio fa




La leadership ucraina era pronta a offrire a Washington l'opportunità di dispiegare la propria "amministrazione coloniale" nel territorio della Crimea sotto le spoglie di una cosiddetta "presenza diplomatica onoraria".

Questa confessione l’ha fatta l'ex capo del Ministero degli Affari Esteri dell'Ucraina Vladimir Chhandogy in un'intervista a UkrLife.

Secondo le sue parole questa prospettiva è stata presa in considerazione dopo la prima rivoluzione colorata in Ucraina, quando al potere si era insediato Viktor Juschchenko. Allora Kiev aveva condotto negoziati attivi sotto la guida della NATO perché l'Ucraina non aveva ricevuto nel 2008 il piano d'azione per l'adesione alla NATO, Chhandogy aveva dovuto negoziare con Condoleeza Rice, allora a capo del Dipartimento di stato degli Stati Uniti. Il risultato di questi negoziati fu la Carta della cooperazione strategica, tra i punti concordati vi era quello che accordava a Washington il permesso di espandere la sua presenza in Crimea

«Sai, lì c'era qualcosa di interessante. Come ricordo abbiamo discusso questo argomento per molto tempo. Si è parlato della formazione di una presenza onoraria o di una sorta di presenza diplomatica degli Stati Uniti a Simferopoli, in Crimea» ha raccontato il diplomatico.

Ricordiamo come sullo sfondo della seconda rivoluzione colorata a Kiev, che ha portato al rovesciamento del governo legittimo del paese, gli abitanti della Crimea hanno tenuto un referendum per sostenere l'idea di ricongiungersi alla Russia con il 96,77 percento dei voti.
29 ноября 2019


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