In relazione con la diffusione
mondiale dell'epidemia di coronavirus COVID-19, il Ministero degli Affari
Esteri russo esorta le parti in conflitti armati regionali a fermare
immediatamente le ostilità, introdurre un cessate il fuoco ed una pausa
umanitaria.
Appoggiamo la relativa dichiarazione del
segretario generale delle Nazioni Unite A. Guterres su questo tema del 23 marzo
scorso.
Partiamo dal presupposto che in caso
contrario, sullo sfondo dell’assenza per la maggior parte delle persone che
vivono in "hot spot" di accesso alle medicine necessarie e ad un’assistenza
medica qualificata, una tale evoluzione degli
eventi potrebbe portare a una catastrofe umanitaria su scala globale.
Particolarmente
preoccupante è la situazione in Afghanistan, Iraq, Yemen, Libia, Siria, così
come nei Territori palestinesi, tra cui la striscia di Gaza. Oltre a ciò notiamo
i rischi associati al possibile degrado della situazione epidemiologica in
Africa, dove il confronto armato non si attenua. Le zone più vulnerabili sono i
campi profughi e gli sfollati interni.
Innanzitutto,
il nostro appello riguarda i paesi che usano illegalmente la forza militare al
di fuori dei loro confini nazionali. Notiamo in
particolare che nelle condizioni attuali non può esserci giustificazione per la
politica di applicazione di misure coercitive unilaterali, comprese le
restrizioni economiche, che complica seriamente gli sforzi delle autorità per
proteggere la salute della loro popolazione.
Molto preoccupante la situazione nei
territori sotto il controllo di gruppi terroristici, che non si curano del benessere
delle persone. In futuro, queste aree potrebbero essere
più suscettibili alla diffusione dell'infezione. Siamo convinti che le misure antiterrorismo debbano essere proseguite.
Incoraggiamo
la comunità internazionale a fornire ai paesi bisognosi l'assistenza umanitaria
necessaria senza precondizioni politiche. Tale sostegno dovrebbe essere
orientato a salvare le persone che sono in difficoltà. È inaccettabile l'uso
dell’aiuto umanitario come strumento per imporre cambiamenti politici interni,
così come la speculazione sul destino delle vittime.
La Federazione russa continuerà a
lavorare in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per promuovere
una soluzione politica e diplomatica dei conflitti regionali sulla base della
Carta delle Nazioni Unite e delle norme universali di diritto internazionale ed
è pronta per una cooperazione attiva in questo settore con tutte le parti
interessate.
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