Riteniamo
controproducente e, per usare un eufemismo, irresponsabile, la decisione di
Washington di sospendere i contributi al bilancio dell'Organizzazione mondiale
della sanità (OMS), nonché i tentativi di questo paese di incolpare l'OMS per
ciò che sta accadendo negli Stati Uniti e metterla in un angolo nella
situazione di una crescente pandemia.
Le
accuse all'OMS di passività, opacità e ancor più di intenzioni maligne sono
completamente infondate. Abbiamo già pubblicato una cronologia delle azioni
dell'OMS, un elenco delle decisioni è disponibile sull’account del Ministero
nei social network ed il Ministro degli affari esteri russo Sergej Lavrov ha
parlato di questi documenti. Potete vedere voi stessi che dopo aver ricevuto i
dati primari, l'organizzazione nello spazio pubblico ha iniziato ad agire molto
attivamente, dichiarando tutti i passi che sta prendendo.
L'organizzazione, in tutte le fasi
dello sviluppo della pandemia, ha agito nell'ambito del suo mandato, in stretta
conformità con le linee guida degli Stati membri e sulla base di prove
scientifiche. Ma c'è un punto molto importante. Washington ora sta parlando
dell'OMS, come se stesse prendendo le distanze da questa struttura, come se
fosse un'organizzazione non governativa, come se fosse una specie di comunità
non tanto di paesi, ma di persone che agiscono a loro discrezione.
Torniamo
ai fatti. Gli americani ricoprono due posizioni di direttore generale aggiunto
e sono ampiamente rappresentati in tutte le divisioni del segretariato
dell'OMS, nonché nei comitati di esperti, incluso il comitato di esperti per le
emergenze dell'OMS, convocati conformemente al regolamento sanitario
internazionale. Inoltre, come sottolineato dal ministro degli Esteri russo
Sergej Lavrov il 14 aprile scorso, il fatto che l'OMS abbia giocato e continui
a svolgere un importante ruolo di coordinamento nel contribuire a combattere la
pandemia si riflette nella pertinente risoluzione del consenso delle Nazioni
Unite e nella dichiarazione finale del vertice del “G20". In entrambi i
casi, gli Stati Uniti hanno sostenuto attivamente il consenso. Procediamo dal
fatto che questa è la posizione ufficiale degli stati.
Naturalmente,
in futuro sarà necessario condurre un'analisi dettagliata della risposta
dell'OMS al virus e prendere decisioni sulla quella base. L'esperienza che il
mondo sta vivendo oggi non ha precedenti in termini di impatto sulla situazione
esistente. Precedentemente vi erano state pandemie, anche globali con
conseguenze molto complesse e talvolta persino disastrose per l'umanità, ma
tenendo conto dell'impatto sulla vita moderna di una persona, sulla sua
psicologia, sull'atteggiamento nei confronti della vita, sull'ambiente
socio-culturale - questa è probabilmente la prima volta.
Proseguendo
nel rispondere alla decisione degli Stati Uniti in merito all'OMS voglio dire
che nulla ha impedito alla delegazione statunitense, in quanto membro del
Consiglio esecutivo dell'OMS, di avviare l'adozione a febbraio di una
risoluzione straordinaria volta a rafforzare la capacità dell'OMS, di aiutare
l'Organizzazione a svolgere più efficacemente il suo compito principale di
coordinamento del lavoro sanitario internazionale. Pertanto allontanarsi ora
dall'OMS, incolparla di qualcosa ed allo stesso tempo dimenticare il proprio
ruolo nella sua gestione non è in qualche modo comme il faut.
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