Naryshkin ha affermato che la Transcaucasia potrebbe diventare un nuovo trampolino di lancio per centinaia di terroristi
Secondo il capo del Servizio di intelligence estero della Federazione russa, militanti di organizzazioni terroristiche si sono precipitati nella zona del conflitto in Nagorno-Karabakh
MOSCA, 6 ottobre /TASS/ Sergei Naryshkin, direttore del Servizio di intelligence estero, è preoccupato per la possibilità di trasformare la Transcaucasia in un trampolino di lancio per i membri delle organizzazioni terroristiche a causa del conflitto armato in Nagorno-Karabakh. Lo afferma in un comunicato pervenuto martedì alla TASS dall'ufficio stampa del servizio.
"Il divampare del confronto armato in Karabakh, come una calamita, attira militanti da varie strutture terroristiche internazionali", ha sottolineato Naryshkin.
"Non possiamo non essere preoccupati che la Transcaucasia sia in grado di diventare un nuovo trampolino di lancio per le organizzazioni terroristiche internazionali, da cui i miliziani possono successivamente infiltrarsi negli stati adiacenti all'Azerbaigian e all'Armenia, inclusa la Russia", ha sottolineato.
"Secondo le informazioni disponibili dal Servizio, si tratta dei mercenari delle organizzazioni terroristiche internazionali che combattono in Medio Oriente, in particolare “Jabhat al-Nusra” (fuori legge in Russia), “Firkat al-Hamza”, “Sultan Murad" così come gruppi curdi estremisti", ha detto Naryshkin. Ha sottolineato come si tratti di centinaia e persino migliaia di radicali che sperano di fare soldi con la nuova guerra del Karabakh.
Trattative
Naryshkin ritiene che le parti in conflitto nel Nagorno-Karabakh torneranno ai negoziati.
"Non abbiamo dubbi che, con l'assistenza della comunità internazionale, le parti in conflitto alla fine smetteranno di usare la forza e si siederanno al tavolo dei negoziati" ha detto.
Il capo del Servizio ha sottolineato come una nuova guerra nella regione è inaccettabile per la Russia come copresidente del Gruppo di Minsk dell'OSCE. "Siamo tutt'altro che indifferenti al fatto che i rappresentanti dei popoli armeno e azero, nostri amici, stiano morendo durante il conflitto" ha concluso Naryshkin.
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