INFORMAZIONE PER LA STAMPA
Il Ministero ha pubblicato il rapporto periodico sulla situazione dei diritti umani in Ucraina.
Va notato con rammarico che in questo paese non ci sono ancora segni della volontà delle autorità di risolvere l'attuale difficile situazione dei diritti umani. A più di un anno dalle elezioni presidenziali, sulla maggior parte delle questioni chiave, anche in ambito umanitario, la politica del nuovo governo ucraino non è praticamente cambiata, rimanendo la stessa del precedente presidente.
Nel paese continuano le violazioni sistemiche dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Il diritto alla libertà e alla sicurezza della persona non viene rispettato. Ci sono numerosi casi di detenzione illegale, tortura, intimidazione, maltrattamenti, volti - tra le altre cose -, a costringere i detenuti a confessare.
Le autorità di Kiev non smettono di perseguitare oppositori politici, giornalisti indipendenti e media, nonché membri di organizzazioni pubbliche non gradite alle autorità. Spesso organizzazioni nazionaliste radicali, agendo con la tacita connivenza delle autorità, sono coinvolte nel "fare pressione" sui dissidenti. In questo contesto non sorprende l'alto livello di manifestazioni di razzismo, xenofobia, antisemitismo e molteplici atti di vandalismo contro oggetti religiosi e di culto.
Prendendo la via dell'ucrainizzazione forzata del paese, le autorità adottano costantemente atti legislativi che violano i diritti delle minoranze nazionali, in primo luogo della popolazione di lingua russa e non rispettano le norme della Costituzione e gli obblighi internazionali di Kiev in materia di diritti umani. Ciò è particolarmente evidente nella sfera educativa.
Le autorità di Kiev stanno perseguendo una politica di falsificazione della storia della seconda guerra mondiale, giustificando e glorificando i criminali nazisti ed i loro complici ucraini. Interpretazioni distorte degli eventi storici di quegli anni che sono state instillate tra le giovani generazioni e l'imposizione di immagini di collaborazionisti presentati come "partecipanti al movimento di liberazione nazionale" ed esempio da seguire, mirano a coltivare a lungo termine un umore nazionalista tra le grandi masse della popolazione.
Continuano ad operare restrizioni imposte da Kiev ai diritti sociali ed economici degli sfollati interni fuggiti dalla zona del conflitto armato nel sud-est del Paese, nonché alla popolazione civile rimasta nel Donbass. Le autorità ucraine continuano a limitare i loro diritti, usando come scusa i riferimenti alla necessità di combattere “l'aggressione russa” ed il separatismo.
https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4479213
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