giovedì 21 ottobre 2021

MARIJA ZACHAROVA SULLE RELAZIONI RUSSIA-NATO


 

Sulle relazioni Russia-NATO

Recentemente ci sono state molte questioni nell'agenda NATO-Russia. Ci sono stati anche molti commenti su questo conto – ed una Dichiarazione del Ministero degli Esteri russo. Il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha esternato una visione molto ampia di questo problema, ma le domande vengono ancora poste. Riassumendo tutte le questioni sollevate vorrei aggiungere qualche parola sui rapporti con la NATO. Tutte le spiegazioni complete della posizione russa su questa questione sono pubbliche e si trovano sul sito web del Ministero degli Esteri russo.

Il blocco nordatlantico ed il suo segretario generale J. Stoltenberg hanno fatto personalmente del loro meglio: hanno portato le nostre relazioni in uno stato in cui non si trovavano nemmeno nei tempi più bui della Guerra Fredda. A causa della loro riluttanza a cercare insieme modi per ridurre l'escalation, il Consiglio Russia-NATO è stato in realtà sepolto. In tali condizioni lavorare con l'alleanza sulle sfide e le minacce alla sicurezza regionale e globale è impossibile e non ha senso. La stessa Alleanza ha rinunciato a qualsiasi cooperazione pratica con la Russia ed ai contatti militari.

Abbiamo ascoltato le ultime dichiarazioni di J. Stoltenberg sulla sua presunta disponibilità a discutere di questioni di sicurezza con la Russia. Di pratico non c'è nulla dietro queste parole che non hanno più senso. Espelle diplomatici russi e, allo stesso tempo, parla del desiderio di dialogare con Mosca? Questi diplomatici erano stati accreditati presso la NATO per condurre un dialogo a quel livello di relazione. Con chi dialogheranno a Bruxelles se tutti i diplomatici russi sono stati “tagliati” in più fasi, rendendo impossibile il dialogo con la Nato?

Tutto ciò che ora sentiamo non solo dalla NATO come blocco, ma direttamente dal Segretario generale di questa struttura, semplicemente non può essere preso sul serio. Dichiara la necessità del dialogo, espelle lui stesso i diplomatici russi da Bruxelles. Afferma che il motivo dell'espulsione dei diplomatici russi è presumibilmente la loro "attività di intelligence", incomparabile con qualsiasi cosa. Allo stesso tempo dice che non mostrerà alcuna prova di queste affermazioni. Capiamo perché. Per mancanza di prove. Di cosa si può parlare con questi personaggi?

Se di continuo ascoltiamo, senza fondamento alcuno, nel contesto della Russia che ci sarebbero alcune informazioni che parlano di una sorta di "attività di intelligence" dei nostri diplomatici, allora ho una domanda diretta per J. Stoltenberg: che dire dell'attività di intelligence dei diplomatici degli Stati membri della NATO? La comunità dei sevizi segreti ha smesso di svolgere attività di intelligence sotto le spoglie dell'immunità diplomatica, sotto le spoglie di "giornalista internazionale"? Ci sono segnali che da Bruxelles (sede della NATO) tornano ai loro paesi i rappresentanti delle loro comunità di intelligence, servizi speciali, ecc. debbano tornare "alla base"? Cosa sta facendo l'Alleanza Nord Atlantica in questa direzione? Puoi ascoltare in particolare che in poco tempo abbiamo sentito così tante accuse, senza prove, contro il nostro paese. Una semplice domanda: come si sta comportando l'alleanza in questa direzione? Da quando presso il quartier generale della Nato a Bruxelles, lo stesso Segretario Generale, ha iniziato di propria iniziativa a sollevare questo tema.

Parliamo nello specifico: quanti, dove, in quali Paesi, rappresentanti di quali servizi di intelligence e di quali Paesi della Nato lavorano? Vuole un dialogo su questo argomento? Per favore risponda a queste domande.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4914524

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