Intervento del Capo Delegazione della Federazione Russa ai colloqui di Vienna sulla sicurezza militare e il controllo degli armamenti K.Yu. Gavrilov alla 1000a riunione plenaria del Foro di cooperazione per la sicurezza OSCE DEL 9 febbraio 2022
Egregio Signor Presidente,
quest'anno è, per molti versi, un anno fondamentale per il Foro di cooperazione per la sicurezza (FSC) dell'OSCE. Oggi celebriamo la millesima riunione del nostro organo decisionale autonomo e, a settembre sotto la Presidenza belga, celebreremo il suo 30° anniversario. Queste date tonde ci offrono l'opportunità di condividere le nostre valutazioni sullo stato attuale delle cose sul Forum e sulle sue prospettive future.
Inizialmente l'FSC era stato concepito dai suoi fondatori come la principale e, di fatto, l'unica struttura paneuropea responsabile della stabilità politico-militare in Europa. Questa stabilità doveva essere assicurata attraverso negoziati sul controllo degli armamenti e sulle misure volte a rafforzare la fiducia e la sicurezza. Il forum ha svolto un ottimo lavoro in questo compito. Negli anni '90 è stata sviluppata tutta una serie di documenti fondamentali, che costituiscono i cosiddetti “strumenti politico-militari dell'OSCE”.
Tuttavia, negli ultimi anni, da parte di alcuni paesi occidentali abbiamo assistito a tentativi deliberati di erodere le basi politico-militari del Forum. Oggi questi ultimi spingono con insistenza il "genere" dell’agenda, domani - il clima e chissà cosa per dopodomani! Sopravviverà la nostra piattaforma fino a questo punto, se già ora la Presidenza attuale polacca dell'OSCE sta già proponendo di trasferire le questioni chiave dell'FSC all'esame all’organo politico generale: il Consiglio Permanente? Non siamo decisamente soddisfatti di tale prospettiva e seguiamo con sconcerto questi "impulsi creativi" distruttivi di un certo numero di Stati partecipanti e della attuale Presidenza.
Una menzione particolare merita il “dialogo strutturato” in continua evoluzione, ma tematicamente correlato alle attività del forum sui rischi e sulle sfide attuali e future per la sicurezza nell'area OSCE, lanciato alla SMID di Amburgo nel 2016. Per cinque anni gli Stati partecipanti hanno condotto faticosamente un dialogo, cercando di trovare punti di contatto su questioni della trasparenza, sulla riduzione del pericolo militare e la prevenzione degli incidenti. Ed ora, dall'oggi al domani, tutto ciò che è stato sviluppato, tutte le iniziative e le idee - tutto ciò che abbiamo accumulato per mezzo decennio - semplicemente si propone che vengano affidati ad un altro binario negoziale. Come si sentono l'attuale presidenza finlandese del “dialogo strutturato” e i suoi predecessori – Germania, Belgio, Paesi Bassi e Spagna – riguardo al fatto di voler effettivamente assegnare a questa piattaforma il ruolo di “club di interessi” con un'agenda vuota, un programma di lavoro sfocato e risultati incomprensibili? Diciamo che questa iniziativa polacca non fa riferimento in alcun quadro giuridico e politico. Non è in grado di aggiungere valore né alla dimensione politico-militare dell'OSCE nel suo insieme, né al Consiglio Permanente in particolare.
Naturalmente possiamo "riavviare" all'infinito il dialogo sul futuro della sicurezza europea in seno all'OSCE e "produrre" nuove piattaforme negoziali. Ma è importante capire: con più formati e partecipanti maggiore è il pericolo di scivolare in una discussione infinita di eventuali problemi ritardando la loro soluzione pratica, offuscando l'essenza del dialogo. A quanto pare alcune persone lo vogliono davvero. A nostro avviso è molto più importante utilizzare le risorse disponibili messe a disposizione dal Forum e dal “dialogo strutturato” creato per il dialogo professionale ed il raggiungimento di accordi specifici a livello di esperti militari. È importante ripristinare il loro giusto ruolo nelle questioni europee. Questo è ciò su cui tutti dobbiamo concentrarci.
Signor Presidente,
Nelle ultime settimane la Federazione Russa ha infatti dimostrato di essere pronta a risolvere i problemi chiave della sicurezza europea. Il nostro paese non permetterà agli Stati Uniti e alla NATO di decidere per noi quale sia una minaccia per la Russia e quale no. Da anni osserviamo tendenze allarmanti legate all'espansione dell'alleanza, al dispiegamento di un sistema di difesa missilistica, alla creazione di nuove strutture straniere ed al dispiegamento di truppe plurinazionali nei territori di altri paesi vicini ai nostri confini. Partiamo dal presupposto che molti siano abbastanza soddisfatti di questo e si sentano abbastanza a loro agio in un tale contesto. Ma questo non riguarda la Russia. E se crediamo veramente che la sicurezza in Europa sia indivisibile, queste preoccupazioni devono essere adeguatamente prese in considerazione e occorre riflettere su quali passi potrebbero eliminarle.
La nostra priorità sono i negoziati, in primo luogo con gli Stati Uniti come con la NATO, in cui perseguiamo garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti a lungo termine. Non escludiamo che in presenza di un certo progresso e se verrà presa una decisione consensuale, sarà l’FSC che nelle fasi successive potrà contribuire all'attenuazione della tensione e al rafforzamento delle basi politico-militari della sicurezza europea. Tuttavia ciò richiede un'attenta considerazione dell'eredità del Forum, rafforzandone costantemente le fondamenta, riportando l'agenda alle "origini" politico-militari e riflettendo su quali iniziative nell'ambito del "dialogo strutturato" potrebbero essere sviluppate in modo produttivo nell'agenda dei Gruppi di Lavoro “A” o “B” del Fondo fiduciario di Assistenza alla Sicurezza. Ripeto: oggi servono passi concreti, non riflessioni teoriche. Allo stesso tempo vorrei ricordarvi che eventuali modifiche al mandato del Forum, come qui suggerito, possono essere apportate, se necessario, solo con una decisione consensuale degli Stati partecipanti.
Signor Presidente,
Queste sono, in termini più generali, le nostre opinioni sul ripristino del ruolo appropriato dell'FSC dell'OSCE negli affari europei. In questi ambiti la delegazione russa è pronta a portare avanti un ostinato lavoro per il quale invitiamo tutti i colleghi interessati a superare le tendenze negative degli ultimi anni.
Se, però, continuiamo a fingere che “vada tutto bene”, allora nei prossimi mille incontri l'FSC corre il rischio di trovarsi di fronte a una situazione di crisi. Questo non può essere permesso.
Grazie, signor presidente. Si prega di allegare il testo della dichiarazione al Giornale del giorno.
https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1798079/
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