Risposta del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov a una domanda dei media a seguito di un colloquio telefonico con il Segretario di Stato americano E. Blinken, Mosca, 1 febbraio 2022
Domanda: Mosca ha consegnato alla parte americana le risposte ai loro materiali scritti inviati in relazione alle proposte della Russia sulle garanzie di sicurezza? Di cosa parlava la conversazione telefonica di oggi con E. Blinken? Quali contatti sono previsti a questo proposito?
Ministro degli Esteri Lavrov: Oggi abbiamo ascoltato le notizie del Dipartimento di Stato americano su una presunta risposta di Mosca al documento inviato dagli americani in risposta alla nostra proposta iniziale sulle garanzie di sicurezza in Europa.
C'è un malinteso qui. Quando abbiamo ricevuto la reazione americana circa una settimana fa, abbiamo iniziato a studiarla. È stato subito chiaro che gli americani hanno preferito concentrarsi a discutere a loro modo di questioni importanti ma secondarie: è possibile concordare sul non schieramento di armi da attacco su base reciproca, compresi i missili terrestri intermedi e a corto raggio che utilizzato per rientrare nel Trattato INF, stracciato dagli Stati Uniti, della trasparenza nel campo dello svolgimento di esercitazioni, delle misure per prevenire incidenti imprevisti tra aerei da combattimento, navi e altri passaggi simili per creare fiducia.
Sulla questione chiave che ci ha spinto a rivolgerci con iniziative agli Stati Uniti e alla NATO, la reazione è stata negativa. Mi riferisco alle nostre richieste affinché tutti rispettino fedelmente gli accordi sull'indivisibilità della sicurezza, raggiunti in seno all'OSCE nel 1999 ad Istanbul e nel 2010 ad Astana. Questi accordi forniscono non solo la libertà di scelta delle alleanze, ma condizionano anche questa libertà alla necessità di evitare qualsiasi passo che rafforzi la sicurezza di qualsiasi stato a scapito della violazione della sicurezza degli altri. Su questa questione chiave abbiamo visto nella reazione sia degli Stati Uniti che della NATO un atteggiamento estremamente negativo. Privilegiano esclusivamente il principio della libertà di scelta delle alleanze, ignorando completamente la condizione concordata al più alto livello sull'inammissibilità di violare la sicurezza di altri Stati.
Ci preoccupa anche il fatto che altri paesi della NATO, come la Francia, abbiano recentemente affermato, tramite il ministro degli Affari esteri, di insistere sulla necessità di garantire la sicurezza sulla base di documenti che hanno preceduto l'adozione della Carta di Istanbul e della Dichiarazione di Astana. Allo stesso tempo cita il documento del Vertice OSCE di Parigi del 1990, in cui non vi era alcun obbligo di non rafforzare la propria sicurezza a scapito della sicurezza degli altri. In altre parole questo principio chiave del diritto internazionale, concordato nello spazio euro-atlantico, i nostri colleghi occidentali stanno semplicemente cercando non di ignorarlo, ma di consegnarlo al completo oblio. Affinché ciò non accada, quando abbiamo ricevuto la reazione da Washington alle nostre proposte iniziali, ho descritto in dettaglio ciò di cui stiamo parlando (con gli USA e NATO) in un messaggio dedicato e l'ho inviato a tutti i ministri degli Esteri degli Stati dell'OSCE e di un certo numero di altri Stati in modo che conoscano esattamente la nostra posizione.
Oggi ho confermato al Segretario di Stato E. Blinken che non permetteremo che questo argomento venga “incartato”. Insisteremo per una conversazione onesta ed una spiegazione sul perché l'Occidente non vuole adempiere ai propri obblighi o vuole farlo solo in modo selettivo ed a suo favore. E. Blinken ha convenuto che ci sono argomenti per ulteriori discussioni. Vediamo come vanno le cose. In questa fase stiamo completando il coordinamento interdipartimentale delle proposte pervenute dagli Stati Uniti su altre questioni. Li riferiremo al nostro Presidente.
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