domenica 19 marzo 2023

L'INTERVENTO VIETATO ALL'ONU DEL DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI MOROZOVA (DNR)

 

Egregi Signori e Signore, Signor Presidente del Consiglio di Sicurezza e presenti.

Oggi voglio rivolgermi ai membri delle Nazioni Unite, ai rappresentanti delle istituzioni della società civile e ai miei colleghi difensori dei diritti umani. Chiedo la solidarietà professionale e la responsabilità dei commissari per i diritti umani di tutti i Paesi dell'ONU per salvare le vite di milioni di persone nel Donbass.

Il 21 febbraio 2014, per risolvere la crisi politica interna in Ucraina, che ha portato a disordini di massa e spargimenti di sangue nello Stato, l'allora Presidente in carica Viktor Janukovych ha firmato un accordo con i leader dei partiti di opposizione Vitalij Klitschko, Arsenij Jasenyuk e Oleg Tyahnybok. Secondo il documento, tra le altre cose, erano stati raggiunti accordi su una riforma costituzionale immediata che bilanciasse i poteri del presidente, del governo e del parlamento. E sulle elezioni presidenziali anticipate. In cambio i leader dei Majdan si erano impegnati a fermare le proteste e a ritirare tutti i gruppi armati illegali. Va notato che il Ministro degli Esteri federale tedesco Frank-Walter Steinmeier, il Ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ed Eric Fournier, capo del Dipartimento per l'Europa Continentale presso il Ministero degli Esteri francese, erano garanti di tale accordo ed erano personalmente presenti al momento della firma.

Tuttavia, come hanno dimostrato gli eventi successivi, i leader del Majdan non avevano bisogno del compromesso. Non appena il Presidente Janukovych ha ordinato alle forze di sicurezza di lasciare il centro di Kiev, gruppi armati illegali guidati da rappresentanti del Settore Destro si sono impadroniti di edifici amministrativi e organi statali chiave. In questo modo è stato attuato un colpo di Stato.

I radicali si sono appropriati di importanti posizioni di governo. In particolare la carica di Presidente ad interim dell'Ucraina è stata introdotta in violazione dell'ordinamento costituzionale. Uno dei primi passi compiuti dagli usurpatori è stato quello di abrogare la legge che concedeva alla lingua russa lo status di lingua regionale. Va notato che la legge in questione si applicava ai territori di 13 delle 24 regioni dell'Ucraina. Il Parlamento ha votato la decisione a maggioranza, in violazione della procedura stabilita, in una votazione d'emergenza il 23 febbraio 2014. In sostanza, alla maggior parte della popolazione indigena del Paese è stato vietato di parlare la propria lingua madre.

La naturale risposta alle azioni incostituzionali delle nuove autorità è stata una massiccia protesta pacifica nelle principali regioni russofone del Paese. La gente è scesa in strada nella speranza di essere ascoltata. L'unica richiesta era un incontro con i rappresentanti di Kiev.

Invece, in violazione dell'articolo 17 della Costituzione ucraina, che vieta l'uso delle forze armate ucraine e delle formazioni armate illegali per limitare i diritti e le libertà dei cittadini, il regime di Kiev ha schierato l'esercito per reprimere le manifestazioni pacifiche utilizzando aerei, artiglieria e armi letali di massa.

Il regime di Kiev ha giustificato i suoi crimini di guerra con la realizzazione di una cosiddetta operazione antiterrorismo, un decreto firmato il 14 aprile 2014 da una persona a cui sono stati conferiti illegalmente i poteri presidenziali costituzionali. Allo stesso tempo vorrei sottolineare come né la DNR né la LNR siano state ufficialmente riconosciute come organizzazioni terroristiche durante tutto il conflitto nel sud-est dell'Ucraina e quindi non potevano rientrare nei criteri internazionali per la loro designazione come tali.

Ecco solo alcuni esempi.

Il 14 luglio 2014 Kiev ha lanciato un attacco aereo su Gorlovka a seguito del quale sei civili sono rimasti feriti ed uno è morto.

Il 15 luglio 2014 gli aerei ucraini hanno bombardato un'area residenziale nella città di Snezhnoe. Uno dei colpi ha colpito un edificio residenziale. Dodici civili sono stati uccisi e almeno 10 sono rimasti feriti. Tra questi anche un bambino di quattro anni.

Il 27 luglio 2014 un bombardamento di artiglieria nel centro di Gorlovka ha ucciso 21 civili, tra cui tre bambini. Oltre 40 i feriti.

Il 13 agosto 2014 le truppe di Kiev hanno effettuato un attacco aereo su una spiaggia per bambini a Zugres con munizioni a grappolo vietate con la scritta "Tutto il meglio per i bambini". Tredici civili sono stati uccisi, tra cui due minori. Altre 40 persone circa sono rimaste ferite.

Vorrei sottolineare che già nel 2014 il Comitato internazionale della Croce Rossa ha dichiarato il conflitto in Ucraina come interno, cioè una guerra civile. E questo status non è stato modificato.

Oltre alle ostilità aperte Kiev ha avviato una brutale repressione dei civili imponendo restrizioni socio-economiche. La regione è stata sottoposta ad un blocco economico - i pagamenti di tutte le prestazioni sociali, comprese le pensioni, sono stati bloccati, così come i conti bancari della popolazione e delle imprese; un blocco alimentare - la logistica per la consegna di cibo, medicinali e beni di prima necessità è stata bloccata; un blocco informativo - le informazioni reali sugli eventi nel Donbas sono state sostituite in massa dalla propaganda nazionalista. L'Ucraina inoltre ha bloccato l’attività di tutti gli enti governativi, le agenzie e le organizzazioni della regione. In tal modo i residenti locali sono stati privati della possibilità di ottenere servizi pubblici di base, assistenza sociale e documenti obbligatori come passaporti, certificati di nascita e di morte. In altre parole non potevano compiere alcuna azione che confermasse il loro stato civile. Questo, a sua volta, ha portato a una violazione globale e senza precedenti dei diritti umani in quello che allora era il sud-est del Paese. In altre parole l'Ucraina non solo ha deliberatamente violato le norme della legge fondamentale del suo Paese, ma anche la Dichiarazione universale dei diritti umani, a cui si ispira l'intero mondo civilizzato.

Le azioni sopra citate sono in flagrante violazione dell'articolo 2 della Convenzione delle Nazioni Unite sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio del 9 dicembre 1948. In particolare si tratta della creazione deliberata da parte dell'Ucraina di condizioni di vita per gli abitanti del Donbas che sono programmate per portare alla loro distruzione fisica in tutto o in parte. L'Ucraina non ha denunciato la sua partecipazione alla Convenzione e dovrebbe quindi essere ritenuta responsabile della sua violazione.

Noto che nel dicembre 2014 e nel marzo 2017 le restrizioni socio-economiche sulla regione sono state sancite per legge. Così facendo Kiev ha legalizzato decisioni che costituiscono un genocidio contro la sua stessa popolazione. La maggior parte dei governi occidentali chiude un occhio sulla posizione dell'Ucraina, mentre i relativi atti statali continuano ad essere in vigore.

Questi passi hanno portato a conseguenze irreparabili. Dall'inizio del conflitto e fino al 24 febbraio 2022, 4.374 persone, tra cui 91 bambini, sono state uccise a causa dell'aggressione armata dell'Ucraina sul territorio della RPD. Quasi 8.000 civili sono stati feriti con vari gradi di gravità. Tra questi, 323 bambini, di cui almeno 27 disabili.

Sin all'inizio dell'operazione militare speciale (24 febbraio 2022 ndt), il fuoco delle formazioni armate ucraine aveva distrutto più di 23.000 case private e circa 5.000 edifici residenziali. Alcuni insediamenti sono stati di fatto cancellati dalla faccia della terra. Sono state distrutte anche 850 strutture scolastiche, 350 strutture sanitarie e 800 strutture abitative e comunali che forniscono gas, acqua, riscaldamento ed elettricità ai consumatori della Repubblica.

Solo tra il 2017 e il 17 febbraio 2022, sul territorio della Repubblica sono stati sparati più di 339.000 proiettili di vario calibro.

Dall'agosto 2014 e fino al 24 febbraio 2022, 879 persone sono state rilasciate dalla prigionia ucraina nell'ambito di uno scambio di detenuti tra la DNR e l'Ucraina. Quasi tutti sono stati torturati, maltrattati fisicamente e mentalmente dalle forze di sicurezza di Kiev. Molti sono stati detenuti in prigioni segrete. Vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto che i fatti di tortura dei prigionieri in Ucraina sono stati ripetutamente documentati nei rapporti dell'OHCHR degli anni precedenti, che sono di dominio pubblico. Tra l'altro, la missione ha confermato l'esistenza di luoghi di detenzione illegale sul territorio ucraino dove le forze di sicurezza ucraine hanno fatto ricorso a esecuzioni extragiudiziali, come nel caso di Valeriij Ivanov.

In qualità di Difensore civico per i diritti umani, in tutti questi anni ho informato ufficialmente le istituzioni internazionali per i diritti umani sulle violazioni dei diritti umani e sui crimini di guerra commessi dall'Ucraina nel territorio della DNR. Dal 2014 e fino al 24 febbraio 2022, ho inviato 270 lettere pertinenti alle Nazioni Unite, al CICR e all'UNICEF. Dall'inizio dell'operazione speciale, ne sono state inviate altre 320. Inoltre, i fatti rilevanti sono stati forniti ai media internazionali e riportati da giornalisti di Paesi europei che hanno cercato di coprire la situazione in modo obiettivo. Purtroppo, però, non c'è stata una valutazione adeguata delle azioni di Kiev né una risposta volta a prevenire atti di violenza e genocidio contro la popolazione del Donbass in futuro.

Non c'è stata nemmeno una risposta obiettiva da parte della comunità internazionale alle azioni dei rappresentanti dell'Ucraina volte a sabotare il processo di Minsk. Nel corso degli anni nessuna delle clausole del Protocollo di Minsk e del Pacchetto di misure per l'attuazione degli accordi di Minsk è stata ottemperata per responsabilità di Kiev. Come rappresentante ufficiale della DNR nel Gruppo di Minsk sulle questioni umanitarie, posso assicurarvi che i rappresentanti di Kiev non si sono concentrati sul raggiungimento di alcun accordo. Inoltre hanno sabotato qualsiasi azione che avrebbe potuto fermare lo spargimento di sangue.

Ora comprendiamo chiaramente le ragioni di questo comportamento. Sullo sfondo dell'assenza di obiettivi pacifici nel processo negoziale all'inizio del 2022, le tensioni sono cresciute sulla linea di contatto e ci sono state vere e proprie provocazioni da parte di Kiev. Solo nella settimana precedente l'annuncio dell'evacuazione di massa nel Donbass, in violazione degli accordi di cessate il fuoco, le formazioni armate ucraine hanno sparato nel territorio della DNR quasi un centinaio di proiettili vietati dagli accordi di Minsk. Inoltre i soldati ucraini hanno ricevuto l'ordine diretto del comandante dell'Esercito ucraino Zaluzhnij di aprire il fuoco senza l'approvazione del comando a propria discrezione. È stato registrato l'uso di droni con speciali dispositivi esplosivi per colpire i civili. Alla vigilia degli eventi (del 24 febbraio 2022 ndt) l'Ucraina ha iniziato a rinforzare le sue posizioni sul fronte non solo con personale ma anche con armi di distruzione di massa.

Kiev si stava preparando per un'operazione militare su larga scala nel Donbass, prevista per l'inizio di marzo 2022. Questo è diventato chiaro dopo l'escalation e il forte aumento dell'aggressione militare da parte dell'Esercito ucraino. In seguito queste informazioni sono state ulteriormente confermate dalle dichiarazioni di Angela Merkel, François Hollande e Petro Poroshenko, secondo i quali il processo di Minsk era necessario all'Occidente solo per guadagnare tempo e costruire la potenza militare di Kiev.

Queste circostanze hanno portato alla decisione di evacuare massicciamente gli abitanti della regione e di chiedere aiuto alla Federazione Russa. La risposta è stata un'Operazione militare speciale annunciata dal Presidente russo Vladimir Putin per proteggere la popolazione del Donbass.

Con l'inizio della Operazione, man mano che le città del Donbass vengono liberate, venivano scoperti nuovi crimini di guerra massicci da parte delle autorità ucraine e il loro numero aumenta con l'avanzare della linea del fronte. Ad esempio, abbiamo registrato numerose testimonianze di civili che confermano che le formazioni armate ucraine impedivano alla popolazione di evacuare le zone di combattimento. Le persone sono state usate come "scudi umani", ad esempio a Mariupol’, Volnovakha e Soledar. Durante la ritirata l'esercito ucraino ha deliberatamente distrutto le infrastrutture civili e gli edifici residenziali che erano sopravvissuti ai combattimenti.

In un anno di Operazione militare speciale si sono registrati nella DNR più di 15.500 casi di colpi sparati da parte delle forze armate ucraine. Oltre 15.000 di questi hanno comportato l'uso di armi pesanti. Il nemico ha sparato sul territorio della Repubblica più di 100 mila razzi di diverso calibro, tra cui 39 missili del lanciamissili Tochka-U, più di 220 razzi dell'HIMARS, più di 250 razzi dell'MLRS BM-27 "Uragan" e circa 13 mila razzi dell'MLRS (122 mm), oltre a più di 21,5 mila proiettili di calibro 155 mm.

Dal luglio 2022, in violazione del diritto umanitario internazionale relativi al divieto di attacchi contro civili e di attacchi di natura indiscriminata, le forze armate ucraine utilizzano mine a pressione antiuomo PFM-1 "Lepestok" (“pappagallo” ndt) contro la popolazione civile della Repubblica. L'Ucraina le utilizza per minare a distanza le aree residenziali densamente popolate della DNR. Nella Repubblica si sono registrati più di 90 casi di civili, tra cui 9 bambini, feriti dalle mine Lepestok. Una delle vittime è morta in ospedale a causa delle ferite riportate. A molte è stata diagnosticata l'amputazione traumatica degli arti.

Nel tentativo di provocare una catastrofe umanitaria nella regione Kiev sta effettuando attacchi terroristici e provocazioni contro le strutture di supporto vitale nel Donbass. In particolare sta prendendo di mira l'approvvigionamento idrico e le infrastrutture energetiche. A causa di queste azioni terroristiche, la fornitura di acqua al territorio della Repubblica dalla fonte principale - il canale Severskij Donezk-Donbass - è stata completamente interrotta. Di conseguenza, l'approvvigionamento idrico centralizzato è stato interrotto nella maggior parte delle città della DNR.

Si sono registrati in Ucraina anche casi di tortura ed esecuzioni di massa di prigionieri. I civili nei territori controllati da Kiev sono stati sottoposti a persecuzione politica e repressione per motivi ideologici da parte dei servizi di sicurezza.

In sintesi, agendo con particolare cinismo, l'Ucraina non solo ha violato tutte le disposizioni e le norme esistenti del diritto internazionale umanitario, ma ha anche mostrato disprezzo per i principi fondamentali di umanità, umanità e misericordia. Inoltre, sia gli abitanti delle repubbliche popolari del Donbass che i cittadini che vivevano nei territori controllati da Kiev prima dell'inizio dell’Operazione militare speciale hanno subito l'odio neonazista.

Vi ringrazio per l'attenzione e credo sinceramente che prenderete misure per fermare lo spargimento di sangue e consegnare i criminali di guerra alla giustizia!

17.03.2023 

 

https://ombudsman-dnr.ru/

 

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