La «Riadozione» e come combatterla
MOSCA - Il Comitato investigativo russo ha aperto un'indagine
penale per reati contro 26 bambini russi adottati da cittadini statunitensi. La
ragione per la quale sono iniziate le indagini preliminari del Comitato sono
stati articoli di stampa dell’Agenzia giornalistica Reuters e del canale NBC nei
quali veniva esposto l'intero sistema delle operazioni di «vendita» dei bambini adottati.
I genitori adottivi, frustrati nel loro inebriamento adottivo e volendone
disfarsene, mettevano annunci nei social network in Internet per trovare nuovi
genitori per i loro figli. In particolare, in Yahoo! e Facebook era stata
creata una borsa scambi illegale attraverso cui venivano condotte operazioni illegali
nei confronti di bambini adottati da cittadini statunitensi. Come riportato dalla
Reuters, il 70% di questi bambini erano stati adottati all'estero, tra cui 26
russi. Il passaggio dei bambini di mano in mano veniva effettuato trasferendone
la custodia da alcune persone ad altre. Due ragazze, nel novero dei bambini
russi adottati, oltre a ciò sostengono di avere subito violenza sessuale.
Yahoo! ha
già annunciato la chiusura del gruppo on-line in cui, ogni settimana da cinque anni, si offriva almeno un bambino. Ma
la questione della normativa statale in materia di «riadozione» dei bambini adottati in America è stata
decisa non facilmente: gli Stati
Uniti hanno un intero mosaico di diverse giurisdizioni ed in ogni Stato vige una
legge propria. Non
esiste una legge
federale in materia di «riadozione»,
ma il Governo
americano opera de
facto come esistesse da lunga data. Nemmeno un Ministero federale non verifica il destino dei bambini adottati con
adozione internazionale.
In realtà, alcune funzioni
di controllo in materia di adozioni
internazionali c’è l’ha presso
il Ministero degli Esteri il Dipartimento di Stato degli
Stati Uniti, ma a quanto pare molto
scarse. Ma risorse materiali per il monitoraggio dei bambini in America dall'estero, il Dipartimento
di Stato si suppone praticamente
non ne spenda.
Per questo il Dipartimento di Stato,
rispondendo alle pretese della Russia, più
volte ha affermato: nel nostro Paese dei bambini adottati non si preoccupa il Governo federale ma i Governi
dei singoli
Stati e della Contee è a loro che dovete chiedere se ne avete bisogno . Il
Governo russo richiede (così come le autorità di altri
paesi che hanno bambini adottati dagli Stati Uniti) alle agenzie federali degli Stati Uniti di controllare il destino dei bambini adottivi. Il
risultato di questo braccio di ferro è stato, come si ricorderà un anno fa, l'adozione della «Legge Dima Jakovlev»: il divieto di adozione di orfani russi da parte
di cittadini degli Stati Uniti. (
Legge russa approvata in risposta alla americana "Magnitskij Act" che prevede anche sanzioni contro alcuni
cittadini statunitensi e organizzazioni non profit in Russia associate agli Stati Uniti).
A questo
punto, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, sulla scia della Russia ha
annunciato l'inizio delle indagini con una dichiarazione in cui ha espresso preoccupazione per la «riadozione». L’Ambasciatore Susan Jacobs, che è
intervenuta al
Dipartimento di Stato sulle questioni
relative ai bambini, ha
recentemente dichiarato in un'intervista scioccante sulla «riadozione» e ha auspicato di lavorare con il Congresso
degli Stati Uniti «per trovare
il modo di smascherarla». Al Congresso
ci sono legislatori che sono preoccupati da questo problema e che ritengono necessario intervenire a livello federale. I lavori preparatori sono in corso
con i rappresentanti del Dipartimento di Stato e altri Ministeri - la Giustizia, la Salute e il benessere sociale,
così come la sicurezza interna.
Nel frattempo, come riportato dalla Reuters,
i funzionari russi hanno già contattato
negli Stati
Uniti alcuni dei bambini citati dagli articoli giornalistici: a loro sono stati
offerti assistenza per l'ottenimento o il rinnovo dei
passaporti russi e per tornare in Russia.
A Mosca, il Comitato
investigativo ha
affermato che «i risultati della verifica vengono perseguiti penalmente come
previsto dai punti «a» e «b» del comma 2
dell'articolo 127.1 del Codice penale (tratta
di persone, in relazione a due o più
persone, nei confronti di un minore)».
«Nonostante il fatto che
i reati sono stati commessi al di fuori della
Federazione Russa, questi erano diretti contro i suoi cittadini» cita un
comunicato del comitato investigativo.
6 dicembre 2013
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