mercoledì 23 aprile 2014









Il’ja Glazunov: nessuno mette la Russia in ginocchio
20.04.2014  







La Storia della Russia in tutte le sue angolazioni - il tema principale dell'artista Il’ja Glazunov. “Blokadnik” (cittadino di Leningrado durante i 900 giorni dell’assedio tedesco ndt)   miracolosamente sfuggito alla morte per fame e bombardamenti, lui – un’ epoca nella storia della cultura russa. Tutti ricordano la sua pittura monumentale "Eterna Russia", che contiene ritratti dei personaggi di spicco della Patria nei mille anni della nostra statualità. E per parlare di ciò che sta accadendo dentro e intorno alla Russia, Glazunov inizia proprio in questa immagine.

Artista del Popolo dell'URSS Il’ja Glazunov negli ultimi mesi, come tutto il paese, guarda con emozione agli sviluppi in Ucraina. La notizia del ritorno della Crimea e Sebastopoli alla Russia Il’ja, per sua stessa ammissione, lo ha vissuta con le lacrime agli occhi. Questo evento, dice l'artista, ristabilisce la giustizia storica nei confronti di tutti i personaggi della storia russa le cui gesta e imprese sono associate alla Crimea.

"Ecco Matjshka Ekterina, Potemkin, Nachimov, Kornilov. Io immagino come possano sentirsi oggi, dopo essere sopravvissuti sino ai nostri giorni, vedendo che Sebastopoli è ancora nostra, la Crimea nostra dice Glazunov. Sono molto felice oggi, perché è questo è l'inizio della grande rinascita della Russia. Io so che tutti i cittadini russi gioiscono, per loro è una festa, pari al Giorno della Vittoria del 1945".

Sebastopoli, secondo le parole di Glazunov, anche dopo l’assurda cessione della Crimea all’Ucraina lo ha sempre colpito per il suo particolare spirito di patriottismo e lealtà verso la Russia.

"Le persone sentono il bisogno di radunarsi per essere di nuovo insieme alla Madre Russia! E’ il miracolo che Vladimir Vladimirovich Putin ha mostrato seguendo la sua volontà di ferro. Ho una profonda ammirazione per la sua fede e le sue azioni volte a rilanciare l'unità del popolo russo nella nostra multietnica Russia, che era, è e sempre sarà” dice felice l’artista.

Delle sanzioni occidentali e delle grida la Russia non dovrebbe aver paura, dice l'artista. Quando il Santo Principe Vladimir fu battezzato a Cherson la Russia in Europa era chiamata il paese delle città, di un paese come gli Stati Uniti non c'era traccia.

"Ad Il’ja Muromez (eroe mitologico russo ndt) oppongono Mickey Mouse un topo che può guidare, fischiare e che si sdraia sotto il battiscopa. Io penso che come avrebbero riso i cosacchi dipinti da Repin se gli aveesro presentato con una barra di Snickers e detto loro che il dollaro decide tutto Avrebbero riso come hanno risposto in una lettera al Sultano turco" ha detto Glazunov.

Un nuovo grande progetto di Glazunov il Museo del Ceto russo - nobiltà, clero, mercanti e contadini. Ognuno di loro sarà presente in un piano separato con diverse magnifiche sale
"La Civiltà ortodossa ha fondato la rande unità della Russia Ogni classe brillava con luce propria come un diamante, fondando una cultura panrussa” ha concluso Glazunov."

L’uomo russo è sempre stato aperto al mondo, ma ha preferito vivere la propria intelligenza basandosi sulle sue tradizioni e valori, ha detto Il’ja. "Sono convinto che, con un tale grande passato, la Russia di oggi e del futuro nessuno potrà metterla in ginocchio. Noi siamo sempre stati e saremo l’Eterna Russia" ha detto.

L’apertura del Museo del Ceto russo è in programma per questo autunno. La base della sua collezione si compone di oggetti e opere d'arte provenienti dalla collezione personale di Il’ja Glazunov. Molti di queste opere si sono salvate dalla distruzione grazie a lui.

"Tutto quello che ho raccolto, l’ho raccolto per la gloria della Russia, è tutto suo" ha detto Glazunov.

Secondo l'artista, oggi uno dei compiti più importanti che attendono la Russia è l’istruzione disinteressata e dedicata alla Patria dell’élite nazionale. Con questo scopo ha fondato nel 1986 la sua famosa Accademia di Pittura, Scultura e Architettura dove attualmente sono circa 400 gli studenti provenienti da tutta la Russia.

"Sono convinto che i nostri studenti hanno bisogno di viaggiare in Europa, a Venezia per vedere le opere di Tintoretto, Botticelli, Leonardo. Ma nessuno di loro ha bisogno di avere doppi, tripli  passaporti come molti dei nostri oligarchi che possiamo chiamare "una banda di ladri". Rachmaninov e Chaliapin e molti altri grandi rifugiati russi avevano non possedevano la doppia cittadinanza, l’hanno sempre rifiutata mantenendo sino alla morte il sacro concetto "Passaporto russo". La nostra accademia ha innalzato un monumento a Stolypin. E Stolypin non ha mai cercato di avere, essendo un grande cittadino della Russia e del mondo, un passaporto del Lussemburgo o della Cambogia” ha concluso Il’ja Glazunov .




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