Il’ja Glazunov: nessuno mette la Russia in ginocchio
20.04.2014
La Storia della Russia in tutte le sue angolazioni -
il tema principale dell'artista Il’ja Glazunov. “Blokadnik” (cittadino di
Leningrado durante i 900 giorni dell’assedio tedesco ndt) miracolosamente sfuggito alla morte per fame e
bombardamenti, lui – un’ epoca nella storia della cultura russa. Tutti
ricordano la sua pittura monumentale "Eterna Russia", che contiene
ritratti dei personaggi di spicco della Patria nei mille anni della nostra
statualità. E per parlare di ciò che sta accadendo dentro e intorno alla
Russia, Glazunov inizia proprio in questa immagine.
Artista del Popolo dell'URSS Il’ja Glazunov
negli ultimi mesi, come tutto il paese, guarda con emozione agli
sviluppi in Ucraina. La notizia del
ritorno della Crimea e Sebastopoli alla
Russia Il’ja, per sua stessa
ammissione, lo ha vissuta con le
lacrime agli occhi. Questo evento, dice l'artista, ristabilisce la giustizia storica nei
confronti di tutti i personaggi della storia russa
le cui gesta e imprese
sono associate alla Crimea.
"Ecco Matjshka Ekterina, Potemkin, Nachimov, Kornilov.
Io immagino come possano sentirsi oggi, dopo essere sopravvissuti sino ai
nostri giorni, vedendo che Sebastopoli è ancora nostra, la Crimea nostra dice Glazunov.
Sono molto felice oggi, perché è questo è l'inizio della grande rinascita della
Russia. Io so che tutti i cittadini russi gioiscono, per loro è una festa, pari
al Giorno della Vittoria del 1945".
Sebastopoli, secondo le parole di Glazunov, anche dopo l’assurda cessione della Crimea all’Ucraina lo ha
sempre colpito per il suo particolare spirito di patriottismo e lealtà verso la Russia.
"Le persone sentono il bisogno di radunarsi per
essere di nuovo insieme alla Madre Russia! E’ il miracolo che Vladimir Vladimirovich
Putin ha mostrato seguendo la sua volontà di ferro. Ho una profonda ammirazione
per la sua fede e le sue azioni volte a rilanciare l'unità del popolo russo nella
nostra multietnica Russia, che era, è e sempre sarà” dice felice l’artista.
Delle sanzioni occidentali e delle
grida la Russia non dovrebbe aver paura,
dice l'artista. Quando il Santo Principe Vladimir fu battezzato a Cherson la Russia in Europa era chiamata il paese delle città, di un
paese come gli Stati Uniti non c'era traccia.
"Ad Il’ja
Muromez (eroe mitologico russo ndt) oppongono
Mickey Mouse un topo che può guidare, fischiare e che si sdraia sotto il
battiscopa. Io penso che come avrebbero riso i cosacchi dipinti da Repin se gli aveesro presentato con una barra di
Snickers e detto loro che il dollaro decide tutto Avrebbero riso come
hanno risposto in una lettera al Sultano turco" ha detto
Glazunov.
Un nuovo grande progetto di Glazunov – il Museo
del Ceto russo - nobiltà, clero,
mercanti e contadini. Ognuno di loro
sarà presente in un
piano separato con diverse magnifiche
sale
"La Civiltà ortodossa ha fondato la rande unità della Russia
Ogni classe brillava con luce propria come un diamante, fondando
una cultura panrussa” ha concluso Glazunov."
L’uomo russo è sempre stato aperto al mondo, ma ha preferito vivere la propria intelligenza basandosi sulle sue tradizioni e valori, ha
detto Il’ja. "Sono convinto che, con un tale grande passato, la Russia di oggi e del futuro nessuno potrà metterla in
ginocchio. Noi siamo sempre stati e saremo l’Eterna
Russia" ha detto.
L’apertura del Museo del Ceto russo è in
programma per questo autunno. La base della sua collezione si compone di oggetti e opere d'arte provenienti
dalla collezione personale di
Il’ja Glazunov. Molti
di queste opere si sono salvate dalla distruzione grazie
a lui.
"Tutto quello che ho raccolto, l’ho raccolto per la gloria
della Russia, è tutto suo" ha
detto Glazunov.
Secondo l'artista, oggi uno
dei compiti più importanti che attendono
la Russia è l’istruzione disinteressata e dedicata alla Patria dell’élite
nazionale. Con questo
scopo ha fondato nel 1986 la sua famosa Accademia di Pittura, Scultura e Architettura dove attualmente
sono circa 400 gli studenti provenienti da tutta la Russia.
"Sono convinto che i nostri studenti hanno
bisogno di viaggiare in Europa, a Venezia per vedere le opere di Tintoretto,
Botticelli, Leonardo. Ma nessuno di loro ha bisogno di avere doppi, tripli passaporti come molti dei nostri oligarchi che
possiamo chiamare "una banda di ladri". Rachmaninov e Chaliapin e
molti altri grandi rifugiati russi avevano non possedevano la doppia
cittadinanza, l’hanno sempre rifiutata mantenendo sino alla morte il sacro
concetto "Passaporto russo". La nostra accademia ha innalzato un
monumento a Stolypin. E Stolypin non ha mai cercato di avere, essendo un grande
cittadino della Russia e del mondo, un passaporto del Lussemburgo o della Cambogia”
ha concluso Il’ja Glazunov .
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