Wikileaks: Macron ha aiutato Kiev ad organizzare il Majdan
Il 31 luglio Wikileaks ha
pubblicato nuovi dati sulla corrispondenza dello staff di Emanuel Makron.
Emergono alcuni dettagli interessanti su Kiev ed il Majdan.
Oggi, Wikileaks ha pubblicato una
nuova partita di corrispondenza degli assistenti del presidente francese
Emmanuel Macron. L’archivio dei messaggi elettronici copre il periodo
2009-2017. La parte del leone riguarda l'ultima campagna elettorale
presidenziale, in cui si è scoperto che la strategia di attacco alla principale
rivale, Marine Le Pen, è stato progettato ancora nel lontano 2015. Naturalmente
tutto ciò non è stato attuato personalmente da Macron
Ma non meno interessante il fatto
che tra le lettere si faccia un chiaro riferimento al sostegno del colpo di
stato di Kiev e Euromajdan del 2014.
"Ottimo lavoro, ragazzi!”
I documenti forniscono la
corrispondenza dettagliata del membro dello staff Quentin Guillemain,
presidente della ONG Cosmopolitan Project Foundation, un attivista del Partito
Socialista e Euromaidan (Parigi). Nel mese di dicembre 2013 (appena prima degli
eventi "caldi" in Ucraina) egli scrive: "Cari amici, finalmente
siamo a Kiev! Potete monitorare gli eventi in Ucraina su ukraine-euromaidan.tumbl.com!".
A questo lo staff di Macron risponde - "Un grande lavoro ragazzi!".
Anche l’aiutante del Sindaco di
Parigi, Mao Penin, è attivamente coinvolto nella corrispondenza: "Vi
ringrazio dell'informazione e per aver comunicato la posizione - i nostri e tutti
quelli che credono nella democratica e solidale futura Europa ci sono anche a
Kiev
In altra corrispondenza si
discute del corso degli eventi di Kiev, tra cui la visita dell'Alto
Rappresentante dell'UE per gli affari esteri Ketrin Eston (ricordiamo bene la
sua conversazione con il capo del ministero degli Esteri estone in cui emersero
le informazioni delle connessioni dei cecchini Maidan con l'opposizione). Al
contempo Guillemain si rivolge a Martin Schulz con la richiesta di controllare
la situazione dalla sua posizione ed invia tutto allo staff di Macron.
Il rappresentante di Schultz risponde
precisamente quanto segue: "Posso confermare che il Presidente Schulz
presta particolare attenzione alla situazione in questo paese e supervisiona la
mobilitazione civile delle forze pro-europee che si attivano a Kiev e in alcune
città della provincia. Questa preoccupazione non è nuova.".
Inoltre, secondo il
rappresentante, con l'assistenza di Schultz è stato organizzato dalla missione
di monitoraggio dell’Europarlamento guidata da Cox e Kwasniewski. Ricordiamo
come il 7 giugno del 2014, dopo l’insediamento di Poroshenko, Aleksander
Kwasniewski informava del complimento della missione
Già a maggio del 2014, alla
vigilia delle "elezioni" in Ucraina dopo il colpo di stato, il signor
Guillemain scrive: "Penso che dobbiamo e non possiamo rimanere senza
reagire. Siamo stati qui dal 23 aprile al 25 maggio prima delle elezioni, che,
naturalmente non erano quelle presidenziale, ma riguardano la questione
principale che dobbiamo sempre proteggere".
In risposta lo staff propone di
pubblicare un bando per i giovani francesi per il supporto informativo e di
organizzare un incontro a Parigi sul tema.
Un anno dopo, lo stesso Guillermain
si rivolge allo staff per chiedere di sostenere la campagna per la liberazione
della pilota ucraina Nadezhda Savchenko.
Molto prima nella corrispondenza viene
chiesto di contribuire alla libertà delle sacrileghe delle Pussy Riot e si discute
sulla visita dell’ambasciatore per i diritti umani francese a Mosca. I principali
media mainstream per diversi anni hanno contattato lo
staff di Macron per discutere i materiali anti-russi – i russofobici Le Monde e
Liberation. Quest'ultimo, come sappiamo, danno un grande supporto informativo a
Macron anche sino al giorno prima del decisivo giro di Francia si sono
schierati apertamente nella campagna elettorale chiedendo di votare per lui.
La Formula Macron – già dal 2013
Ora diventa chiaro perché Petr
Poroshenko adori letteralmente Macron. E' stato così tanto impaziente nell’aspettare
l’incontro ed i risultati dei primi negoziati inondando il suo Twitter di messaggi
di gioia di tutti i tipi per la vittoria della democrazia. Il tecnocrate
francese, tuttavia, si è tenuto lontano da reazioni violente, ma la "Formula
Macron" ha lusingato Poroshenko.
Ricordiamo come Macron, dopo i
colloqui, ha affermato che la Francia non riconosce il ritorno della Crimea
alla Russia, il Cremlino è stato definito "aggressore" nel Donbas e
ha confermato il francese "impegno per la sovranità dell'Ucraina entro i confini
riconosciuti."
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