giovedì 3 agosto 2017

Wikileaks: Macron ha aiutato Kiev ad organizzare il Majdan




Wikileaks: Macron ha aiutato Kiev ad organizzare il Majdan

Il 31 luglio Wikileaks ha pubblicato nuovi dati sulla corrispondenza dello staff di Emanuel Makron. Emergono alcuni dettagli interessanti su Kiev ed il Majdan.

Oggi, Wikileaks ha pubblicato una nuova partita di corrispondenza degli assistenti del presidente francese Emmanuel Macron. L’archivio dei messaggi elettronici copre il periodo 2009-2017. La parte del leone riguarda l'ultima campagna elettorale presidenziale, in cui si è scoperto che la strategia di attacco alla principale rivale, Marine Le Pen, è stato progettato ancora nel lontano 2015. Naturalmente tutto ciò non è stato attuato personalmente da Macron

Ma non meno interessante il fatto che tra le lettere si faccia un chiaro riferimento al sostegno del colpo di stato di Kiev e Euromajdan del 2014.

"Ottimo lavoro, ragazzi!” 




I documenti forniscono la corrispondenza dettagliata del membro dello staff Quentin Guillemain, presidente della ONG Cosmopolitan Project Foundation, un attivista del Partito Socialista e Euromaidan (Parigi). Nel mese di dicembre 2013 (appena prima degli eventi "caldi" in Ucraina) egli scrive: "Cari amici, finalmente siamo a Kiev! Potete monitorare gli eventi in Ucraina su ukraine-euromaidan.tumbl.com!". A questo lo staff di Macron risponde - "Un grande lavoro ragazzi!".

Anche l’aiutante del Sindaco di Parigi, Mao Penin, è attivamente coinvolto nella corrispondenza: "Vi ringrazio dell'informazione e per aver comunicato la posizione - i nostri e tutti quelli che credono nella democratica e solidale futura Europa ci sono anche a Kiev

In altra corrispondenza si discute del corso degli eventi di Kiev, tra cui la visita dell'Alto Rappresentante dell'UE per gli affari esteri Ketrin Eston (ricordiamo bene la sua conversazione con il capo del ministero degli Esteri estone in cui emersero le informazioni delle connessioni dei cecchini Maidan con l'opposizione). Al contempo Guillemain si rivolge a Martin Schulz con la richiesta di controllare la situazione dalla sua posizione ed invia tutto allo staff di Macron.

Il rappresentante di Schultz risponde precisamente quanto segue: "Posso confermare che il Presidente Schulz presta particolare attenzione alla situazione in questo paese e supervisiona la mobilitazione civile delle forze pro-europee che si attivano a Kiev e in alcune città della provincia. Questa preoccupazione non è nuova.". 

Inoltre, secondo il rappresentante, con l'assistenza di Schultz è stato organizzato dalla missione di monitoraggio dell’Europarlamento guidata da Cox e Kwasniewski. Ricordiamo come il 7 giugno del 2014, dopo l’insediamento di Poroshenko, Aleksander Kwasniewski informava del complimento della missione

Già a maggio del 2014, alla vigilia delle "elezioni" in Ucraina dopo il colpo di stato, il signor Guillemain scrive: "Penso che dobbiamo e non possiamo rimanere senza reagire. Siamo stati qui dal 23 aprile al 25 maggio prima delle elezioni, che, naturalmente non erano quelle presidenziale, ma riguardano la questione principale che dobbiamo sempre proteggere". 

In risposta lo staff propone di pubblicare un bando per i giovani francesi per il supporto informativo e di organizzare un incontro a Parigi sul tema.

Un anno dopo, lo stesso Guillermain si rivolge allo staff per chiedere di sostenere la campagna per la liberazione della pilota ucraina Nadezhda Savchenko.

Molto prima nella corrispondenza viene chiesto di contribuire alla libertà delle sacrileghe delle Pussy Riot e si discute sulla visita dell’ambasciatore per i diritti umani francese a Mosca. I principali media mainstream per diversi anni hanno contattato lo staff di Macron per discutere i materiali anti-russi – i russofobici Le Monde e Liberation. Quest'ultimo, come sappiamo, danno un grande supporto informativo a Macron anche sino al giorno prima del decisivo giro di Francia si sono schierati apertamente nella campagna elettorale chiedendo di votare per lui. 

 





La Formula Macron – già dal 2013

Ora diventa chiaro perché Petr Poroshenko adori letteralmente Macron. E' stato così tanto impaziente nell’aspettare l’incontro ed i risultati dei primi negoziati inondando il suo Twitter di messaggi di gioia di tutti i tipi per la vittoria della democrazia. Il tecnocrate francese, tuttavia, si è tenuto lontano da reazioni violente, ma la "Formula Macron" ha lusingato Poroshenko.

Ricordiamo come Macron, dopo i colloqui, ha affermato che la Francia non riconosce il ritorno della Crimea alla Russia, il Cremlino è stato definito "aggressore" nel Donbas e ha confermato il francese "impegno per la sovranità dell'Ucraina entro i confini riconosciuti."




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