Sputnik Estonia è passato a lavorare in modalità
di emergenza. Dichiarazione del Capo Redattore
Il Capo Redattore di Sputnik Estonia
- Elena Cherysheva - in un appello ai lettori del portale ha spiegato la
situazione dopo la sospensione del portale.
TALLIN, 31 dicembre - Sputnik. Pubblichiamo il testo integrale della Dichiarazione:
Cari
lettori!
oggi,
come potete vedere, il sito web di Sputnik Estonia non ha l'aspetto normale.
Molto probabilmente, ne conoscete il motivo, ma ritengo necessario spiegare
ancora una volta cosa sta succedendo.
A
partire dal 1° gennaio ci è stata negata ogni possibilità di lavorare per Voi.
La Polizia estone e le Guardie di frontiera estoni hanno emesso un ultimatum verso
ciascuno di noi: o rassegniamo le dimissioni e rescissi amo i contratti di
lavoro con l'agenzia di stampa internazionale Russia Today e non lavoriamo in
Sputnik Estonia o saremo perseguiti penalmente.
Negli
ultimi giorni dell'anno appena passato abbiamo discusso ripetutamente della
situazione attuale e siamo giunti alla conclusione che, nonostante - per dirla in parole povere - le assurde
richieste delle autorità e la minaccia a cui davvero non vogliamo credere, non
abbiamo il diritto di rischiare il destino della nostra gente. Di conseguenza
dal 1° gennaio la redazione è costretta a interrompere i rapporti di lavoro con
Sputnik Estonia e MIA “Russia Segodnja”.
Questo
significa che il sito è finito? No, non lo è. Il sito continuerà a funzionare
nella sua interezza, tuttavia ci vorrà del tempo per organizzarlo in modo da
non dover vivere sotto la costante pressione delle autorità estoni.
Naturalmente proveremo a ripristinare il lavoro il più rapidamente possibile.
Vi
voglio ringraziare, cari lettori, per il vostro supporto nei quattro anni del
nostro lavoro e specialmente negli ultimi mesi, quando la pressione e le
minacce contro ognuno di noi ed i nostri partner hanno passato ogni misura. Le
banche ci hanno lasciato senza stipendi, hanno messo sotto pressione i nostri
padroni di casa e li hanno costretti a risolvere il contratto (di affitto) con
noi. E tutto questo sullo sfondo della minaccia di un procedimento penale contro
ciascuno di noi ai sensi dell'articolo (del Codice penale) che prevede pena
massima fino a cinque anni di carcere. La nostra unica "colpa" è che
siamo giornalisti di media indipendenti dalle autorità e facciamo semplicemente
il nostro lavoro.
Lottando
per il diritto al lavoro, lottiamo per il diritto dei lettori in Estonia e
all'estero di ricevere informazioni complete. Si può non essere d'accordo con
noi. Discutere e criticare. Ma la cosa principale per noi è l'opportunità per i
nostri lettori di aprire il nostro sito ogni giorno e di valutarne le
informazioni, i commenti e le conclusioni. Questo si chiama "libertà di
parola". Sfortunatamente non l’abbiamo oggi in Estonia, nonostante il
fatto che, secondo "Reporter senza frontiere", il paese si trovi
all'11° posto al mondo in termini di libertà di parola.
Ancora
grazie per il supporto di tutti i nostri lettori, colleghi, personaggi
pubblici, politici e tutte le persone oneste in Estonia ed in altri paesi. Con
tale supporto non abbiamo scelta: continueremo a lottare per il diritto di dire
la verità e di fornirti informazioni complete e di qualità. Torneremo presto.
Con stima, Elena Evgen’evna
Cherysheva,
Redattore Capo Rappresentante
permanente
MIA “Russia Segodnja” nella
Repubblica di Estonia
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