I PROBLEMI GIURIDICI DELL'ADOZIONE INTERNAZIONALE DEI BAMBINI CITTADINI DELLA FEDERAZIONE RUSSA
Jury Tarasov
Università Statale di Mosca MV Lomonosov
I problemi
legali dell’adozione internazionale di bambini cittadini della Federazione Russa
"I bambini
fuori della politica" - con questa
frase il celebre attore russo Konstantin Chabenskij ha contrassegnato il suo
arrivo al conferimento del titolo di Artista del Popolo da parte del Presidente
Vladimir Putin alla fine di dicembre 2012. Tutti noi sappiamo che è stato il
punto di partenza della realizzazione della protesta, posso dire, il leitmotiv
della protesta del 21 dicembre 2012, quando in terza lettura è stata approvata la
legge “Dima Jakovlev", che tra l'altro comprende il divieto di adozione di
bambini russi da parte di genitori americani. Questa legge deve il suo nome al
bambino russo Dima Jakovlev che era stato adottato da genitori americani e dopo
quattro mesi è morto tragicamente a causa di una mostruosa impudenza del padre
adottivo. A proposito, il padre è stato poi completamente assolto. E tutto
sarebbe andato bene, si ma questo è il motivo per il disegno di legge la cui scelta,
a mio parere, non è plausibile. La legge "Dima
Jakovlev" è una risposta al Magnitsky
Act, approvato negli Stati Uniti, contenenti le sanzioni implicite per i
cittadini russi presumibilmente coinvolti nella morte dell’avvocato Sergei
Magnitskij.
In ogni
caso, allontanarsi dai problemi della politica e tornare a quelli giuridici, in
particolare nel campo dell'adozione internazionale, non è così semplice come
sembra.
La
legislazione della famiglia prevede l’istituto dell'adozione quale forma prioritaria
di accadimento dei bambini rimasti senza cure parentali. Questa posizione è
dovuta al fatto che proprio l’adozione consente di dare un carattere
continuativo all’educazione del bambino, e non temporaneo, come per esempio in una
famiglia affidataria. Tuttavia, nel recente passato, la Russia ha mantenuto la crescente
tendenza dei casi di adozione di orfani russi da parte di cittadini stranieri. E’
un bene o un male questo? Penso che la risposta a questa domanda non può essere
univoca. Proviamo a capire.
Ogni
fenomeno ha le sue ragioni, quali sono qui? Prima di tutto, sono le condizioni
socio-economiche dei cittadini russi. Noi conosciamo, e non per sentito dire, i
problemi legati alla mancanza di alloggi, la mancanza di sostegno finanziario e
di sostegno dello Stato alle famiglie numerose e alle famiglie senza figli. La legislazione
prevede una serie di misure di natura materiale, tuttavia spesso questo non
basta: la gente semplicemente non vuole prendere con sé un bambino per
accudirlo sapendo che non potrà dargli un sostegno adeguato (e qui parlo
naturalmente non delle attenzioni, dell'amore e dell'affetto, ma di qualcosa di
più banale e reale). In questo modo, in primo luogo, i legislatori devono
prestare attenzione alla creazione di condizioni ottimali per russi genitori
adottivi.
Ora
rivolgiamoci ai genitori adottivi stranieri. L'articolo 124 del Codice della
Famiglia della Federazione Russa dice che l'adozione di bambini da parte di
cittadini stranieri o apolidi è ammesso soltanto nei casi in cui non è
possibile accogliere questi bambini in una famiglia di cittadini della
Federazione russa o parenti dei bambini, indipendentemente dal luogo in cui
vivono. Cosa abbiamo ottenuto davvero? Presentiamo le statistiche: nel 2011 sono
stati adottati 7.416 bambini con adozione nazionale, con adozione
internazionale ne sono stati adottati 3.400. Come si può vedere, la quota relativa
all’adozione internazionale in Russia è quasi il 46 per cento del totale (il
dato è abbastanza significativo). Davvero nel caso concreto di questi 3mila
bambini «non vi è stata alcuna possibilità» di accogliere il bambino per accudirlo
presso una famiglia russa o presso parenti? Forse è vero, ma, ovviamente, è
amaro.
Dando un
bambino in affidamento, le autorità tutorie devono controllare attentamente
l'identità dei genitori affidatari (così come per i nostri concittadini così anche
per gli stranieri), perché, purtroppo spesso, si assiste a maltrattamenti dei
bambini, anche di quelle persone che prima dell’affido apparivano cittadini
abbastanza rispettabili. Purtroppo, la normativa stabilisce un criterio formale
per i genitori adottivi, anche se in questa questione non vi possono essere
limitazioni. La situazione è aggravata dal fatto che, in pratica, gli Organi
della tutela non mostrano sufficiente attenzione al problema. Affinché si cambi
la situazione, ovviamente, necessita una qualche influenza su queste strutture
statali che sembra opportuno fissare per legge (ad oggi, la responsabilità
delle autorità tutorie sono regolate solo dalla legge federale «Sulla tutela e
l’affido» e in alcuni regolamenti
amministrativi, che non prevedono misure chiare).
Inoltre,il complesso
processo di adattamento del bambino russo al Paese straniero per lui sconosciuto:
non conoscere la lingua, i costumi, la cultura è spesso un ostacolo
significativo per una vita normale e il suo sviluppo. A questo proposito, un
ruolo importante è svolto dai temi della formazione dei genitori stranieri
adottivi nell’adottare un bambino (l’articolo 127 del Codice della famiglia
prevede la formazione come uno dei criteri per l’adozione). Tuttavia lo stesso
articolo dice che la formazione dei genitori adottivi stranieri può essere
tenuto nello Stato in cui risiedono. La domanda sorge spontanea: ma c’è una sufficiente
esperienza dei bambini russi da parte delle persone che si dedicano a questo
tipo di formazione all'estero? Penso che la risposta possa essere, in generale,
negativa. A mio parere sarebbe opportuno fissare per legge che i genitori
adottivi stranieri devono essere formati proprio nel paese da cui hanno deciso
di prendere il bambino (ora la legge stabilisce questo solo in caso di
fallimento della formazione nel paese di residenza).Solo in questo modo i
genitori adottivi saranno in grado sentire profondamente la mentalità del
bambino, capire i suoi interessi e la sua cultura che favorirà a lungo il
rapporto, diventando molto cordiale tra genitori e figli (particolarmente
importante quando si adotta un bambino di età avanzata).
Infine,
vorrei richiamare l'attenzione su un altro problema: come sappiamo attività delle
agenzie in materia di adozione dei minori è vietata. Ciò è confermato dalle
disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del fanciullo e
dal Codice della famiglia. L'articolo 32 della Convenzione per la protezione
dei minori e sulla cooperazione fra gli Stati in materia di adozione internazionale
vieta ancora più concretamente: nessuno può ricevere impropri benefici
finanziari o di altri benefici dall'attività di adozione internazionale. Solo i
costi, incluse i compensi professionali delle persone che sono coinvolte nel processo
di adozione, possono essere esposti o pagati. Oggi, tuttavia, vi è la categoria
delle organizzazioni straniere accreditate per l’adozione internazionale. Sono
davvero necessarie in quanto spesso un cittadino straniero ha bisogno di consulenza
legale in materia di adozione in Russia e consentono di superare la barriera
della lingua, ecc. Ma quando l'adozione è indipendente (senza alcuna partecipazione
di queste organizzazioni), nella pratica sono spesso coinvolti intermediari nella
veste di accompagnatori dei genitori stranieri, potenziali traduttori, guide o autisti.
Inasprendo i requisiti richiesti per la registrazione di queste organizzazioni,
il nostro legislatore lascia senza attenzione le situazioni sopra descritte. Inoltre,
anche con le organizzazioni accreditate sorgono problemi (ad esempio, il caso
dell'organizzazione della California "Junona", del russo trasferitosi
negli Usa Ivan Zherdev. La struttura ricercava informazioni sui bambini russi e
li vendeva alle agenzie di adozione e, talvolta, con dati abbastanza distorti).E
fino a quando nella nostra legislazione non vi sarà alcun articolo sull'adozione
illegale, queste persone riceveranno la punizione più mite che per altri articoli
e alcuni sono ancora in libertà.
Riassumendo questo
mio articolo vorrei sottolineare che in Russia ancora permangono una serie di
problemi giuridici nella sfera dell’adozione internazionale. Certamente non
spetta a noi decidere dove starà meglio un orfano - nella sua nativa Russia o
all'estero, e in questo non si può accettare lo stereotipo formato sul livello
più alto del tenore di vita in del’adozione internazionale rispetto alla
nazionale. Nelle questioni dell’accoglienza di un bambino in una famiglia che,
in virtù delle circostanze non ha, in primo luogo dovrebbe esserci la capacità
dei genitori adottivi di dare al bambino l'amore dovuto, l'affetto e la cura, e
fintanto che capiamo questo rimarremmo ancora esseri umani ...
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