Messaggio del Patriarca Kirill alla Chiesa Ucraina
Il 2 marzo 2014 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la
Rus’ Kirill ha rivolto al locum tenens della sede metropolitana di Kiev,
metropolita Onufrij di Chernivtsy e Bucovina, all’episcopato, al clero e
a tutti i fedeli figli e figlie della Chiesa ortodossa ucraina, un
appello riguardante la difficile situazione in Ucraina.
Eminenza, amato metropolita Onufrij, locum tenens della sede
metropolitana di Kiev, reverendi vescovi e chierici, cari fratelli e
sorelle!
Con dolore, trepidazione e sofferenza apprendo quanto sta accadendo in Ucraina.
Le lotte politiche stanno portando scontri e divisioni tra le
persone, compresi quanti sono legati dalla comune fede. È minacciata
l’esistenza stessa dell’Ucraina come stato unitario. Questi eventi sono
il risultato della crisi politica interna, dell’incapacità di varie
forze sociali e politiche a trovare una soluzione non violenta dei
problemi esistenti nella società.
Tra i figli della nostra Chiesa vi sono persone che hanno opinioni
politiche e convinzioni diverse, e anche persone che si trovano dai due
lati opposti delle barricate. La Chiesa non si schiera né da una parte
né dall’altra nella lotta politica. Ma ha il dovere di contristarsi per
quanti sono esposti alla violenza, o hanno bisogno di protezione perché
si trovano in pericolo.
Rispondendo al Vostro appello, Eminenza, assicuro a Voi e al nostro
gregge ucraino che farò tutto il possibile per convincere tutti coloro
che detengono il potere, che è inammissibile la morte di persone
innocenti nella mia amata terra dell’Ucraina.
Il sangue dei nostri fratelli, versato a Kiev e in altre città
ucraine, è frutto di quell’odio che i membri di entrambe le fazioni
contrapposte hanno permesso al nemico del genere umano di far crescere
nei loro cuori. Possa il Signore fermare ogni mano alzata con l’intento
di provocare dolore e sofferenza, e benedire coloro che sostengono la
pace. Egli, nostro Padre misericordioso, non permetterà che il fratello
si erga contro il proprio fratello, che la violenza continui, che i
santuari siano sottoposti a profanazione. Eleviamo la nostra fervente
preghiera comune perché non ci siano più vittime sul suolo ucraino.
Nessuno di coloro che ora vivono in Ucraina deve sentirsi estraneo
nella propria casa, a prescindere dalla lingua che parla. Non possiamo
permettere l’ulteriore divisione della società, la crescente violenza
contro i civili, ma è necessario garantire a tutta la popolazione i
propri diritti e le libertà fondamentali, compreso il diritto di
partecipare all’adozione di decisioni cruciali. Quanti detengono il
potere devono prevenire la violenza e l’illegalità. Il popolo ucraino
deve, senza alcuna influenza esterna, determinare il proprio futuro.
La fratellanza dei popoli russo, ucraino e bielorusso è una realtà, è
la storia conquistata a fatica da molte generazioni dei nostri
antenati. Questa realtà, che vive nei nostri cuori, dovrebbe determinare
il nostro futuro, e non può essere sacrificata agli interessi
contingenti.
Oggi, Domenica del perdono, mi rivolgo a tutti i miei fratelli e
sorelle in Cristo con un fervente appello al perdono e alla
comprensione. Mi rivolgo a tutti coloro che detengono il potere: evitate
la violenza contro i civili!
Signore, benedici il tuo popolo e proteggi da ogni male tutti coloro che vivono in terra ucraina!
+ Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’
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