domenica 6 aprile 2014




Commento del Ministero degli Esteri della Russia in relazione alla reazione delle autorità della Lettonia alle raccomandazioni del Comitato ONU per i Diritti dell’Uomo


Richiamiamo  l'attenzione sulla reazione dei rappresentanti ufficiali della Lettonia sull’adozione delle osservazioni conclusive del Comitato dell'ONU per i diritti umani e le raccomandazioni della revisione del suo prossimo rapporto periodico (documento CCPR/C/LVA/SO/3 ONU).

Le dichiarazioni delle autorità di questo paese dimostrano un completo disprezzo per i diritti dei "non cittadini" e delle minoranze linguistiche in Lettonia, così come palesi sono le violazione dei loro obblighi internazionali in materia di diritti umani.

Delude il rifiuto irragionevole di negare il problema serio dell’ "apolidia di massa" che rappresenta circa il 15% della popolazione dello stato, vale a dire più di 300 mila persone. Queste persone, anche se nate e viventi in Lettonia, giuridicamente vengono private ​​del godimento di molti diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. La valutazione delle Raccomandazioni del Comitato di valutazione, date da funzionari ufficiali lettoni, dimostra la completa mancanza, da parte delle autorità, di affrontare questo ed altri importanti problemi sociali .

E’ sconcertante il tentativo di definire discriminatoria la raccomandazione di rivedere la legge statale "Sulla lingua", che nella redazione attuale viola il diritto delle persone appartenenti a minoranze nazionali di ricevere un'istruzione nella loro lingua madre. Non può essere considerata ragionevole la giustificazione delle autorità lettoni secondo la quale a prestare attenzione alle proposta contenuta nelle raccomandazioni della commissione la riforma dell'istruzione secondaria vedrebbe la traduzione in tutte le istituzioni scolastiche secondarie delle materie insegnate dalla lingua lettone.

Ci auguriamo che le raccomandazioni del Comitato dei diritti umani, volte a soddisfare gli obblighi della Lettonia nel Patto internazionale sui diritti civili e politici, saranno prontamente eseguite dalle autorità di quel paese.



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