Commento del
Dipartimento informazioni e stampa del ministero degli esteri russo sul
prossimo rapporto della Missione di osservazione dell'ONU sui diritti umani in
Ucraina
Il ministero degli Esteri russo ha letto attentamente la prossima relazione
della missione di osservazione delle Nazioni Unite sui diritti umani in
Ucraina.
Prendiamo atto, con grande
preoccupazione, delle informazioni sull'aumento del numero di violazioni dei
diritti umani in Ucraina. Milioni di persone sopportano il peso del lungo conflitto
armato interno - non c'è accesso ai servizi di base, compresi l’aiuto sociale e
le cure mediche. Secondo la missione di osservazione, a causa del
deterioramento della salute, solo nelle prime settimane del gennaio 2019, 12
persone sono morte.
Consideriamo la situazione
inaccettabile quella in cui i civili sono costretti a sostare in lunghe code
vicino alla linea di demarcazione per poter parlare con le loro famiglie o
andare da un medico. Nelle condizioni delle gelate invernali, una parte
significativa della popolazione è stata privata di abitazioni adeguate, della fornitura
di acqua e riscaldamento. Abitazioni di semplici cittadini vengono usate dai
funzionari della sicurezza di Kiev per scopi militari, mentre, secondo gli
esperti delle Nazioni Unite, non esiste alcun risarcimento per i danni
materiali e morali. Nelle aree colpite dal conflitto le pensioni sono pagate
allo zero.
Condividiamo
le preoccupazioni della Missione di osservazione riguardo le continue
violazioni sistematiche e grossolane dei diritti umani da parte delle autorità
dell'Ucraina. In particolare, la relazione menziona casi di detenzioni
arbitrarie, torture e maltrattamenti di civili nei territori controllati da
Kiev. La libertà di riunione e di espressione sono ancora violate e giornalisti
e attivisti per i diritti umani vengono malmenati.
Gli
esperti delle Nazioni Unite sottolineano interferenze regolari da parte delle
autorità nel lavoro dei tribunali nella presa in carico delle questioni
relative al conflitto armato.
La missione per la prima volta
sottolinea la mancanza di progressi nelle indagini dei reati ad Odessa
nel mese di maggio 2014, così come progressi nella definizione dei colpevoli di
omicidio contro i manifestanti e le forze dell'ordine in Piazza Majdan.
Segnaliamo le disposizioni del rapporto relative all’aumento nel paese di
discriminazioni, compresa un’odiosa retorica, della violenza su base della
nazionalità e per lo svolgimento di manifestazioni, ma anche di preoccupazione da
parte della Missione di Osservazione a causa di una incapacità della polizia
dell'Ucraina di prevenire, indagare efficacemente e coinvolgere nelle responsabilità
i gruppi di estrema destra.
Leggiamo
con preoccupazione le informazioni della Missione di Osservazione sui casi di
intimidazione documentati dalla stessa contro il clero della Chiesa canonica ortodossa
ucraina. In particolare gli esperti sottolineano la natura discriminatoria
della decisione di rinominare, con la forza, le organizzazioni religiose
affiliate a centri religiosi nella Federazione Russa. Il rapporto rileva
inoltre che l'ONU ha ricevuto una serie di denunce sull'inclusione forzata di
comunità religiose nella nuova chiesa "autocefala" dell'Ucraina.
Consideriamo queste palesi azioni da parte delle autorità di Kiev come una
grave violazione dei diritti e delle libertà religiose nel paese.
Ancora
una volta siamo costretti a ricordare che il mandato della missione di
osservazione dei diritti umani in Ucraina non include l'esame della situazione
nei paesi terzi. La Repubblica di Crimea e la città di importanza federale
Sevastopol’ sono territorio della Federazione Russa e qualsiasi altro tentativo
di includere valutazioni sulla situazione dei diritti umani in questa regione
russa nella relazione sull'Ucraina è illecita.
Nessun commento:
Posta un commento