mercoledì 13 novembre 2019

«Sulla persecuzione politica in Lituania»




Intervento del

Rappresentante permanente della Federazione Russa

A.K. LUKASHEVICH nel corso della riunione del Consiglio permanente dell'OSCE 7 novembre 2019

«Sulla persecuzione politica in Lituania»

Egregio Signor Presidente,

in Lituania, continuano le persecuzioni motivate politicamente di coloro che parlano in modo diverso dalle posizioni delle autorità. La libertà di parola ed i diritti umani fondamentali sono sacrificati alle posizioni ufficiali allo scopo di denigrare il periodo sovietico del paese.

A questo proposito il caso del politico dell'opposizione, giornalista, ex leader del Fronte popolare socialista della Lituania Algirdas Paleckis è indicativo. È stato multato nel 2011 per una sola frase sugli eventi alla torre della televisione di Vilnius nel 1991 - "si sono sparati da soli". Inizialmente l'istruttoria aveva chiesto un anno di carcere. Anche allora l’accusa penale di A. Paleckis ha mostrato a tutto il mondo come è realmente la situazione con la libertà di parola nella Lituania "democratica".

Qualche anno dopo Vilnius ha relegato nuovamente l’opposizione sgradita in disgrazia. Ora è accusato di presunto "spionaggio a favore della Russia". Nel frattempo, dopo un intero anno di detenzione ingiustificata di un politico e di un giornalista in galera, non viene fornita alcuna prova. Ciononostante lo scorso 22 ottobre il tribunale distrettuale di Kaunas ha concesso al procuratore la proroga degli arresti per A. Paleckis per un periodo di due mesi. La politicizzazione dell'accusa è evidente. Questo, tra l’altro, è compreso nella stessa Lituania. Tanto che l'ex sindaco di Kaunas Vytautas Shustauskas ha dichiarato che solo "uno Stato debole può tenere in carcere una persona innocente". Vorrei anche vedere anche la reazione del Rappresentante OSCE sulla libertà dei media A. Desir alla persecuzione del giornalista.

«L’Affare Paleckis», purtroppo, non è isolato. L'anno scorso sono state avviate azioni penali contro Vjacheslav Titov, deputato del consiglio comunale di Klaipeda, capo della sezione locale dell' «Unione dei russi di Lituania», un altro esempio della lotta contro il dissenso nel paese. La denuncia è stata presentata solamente perché l’imputato dubitava pubblicamente della necessità di glorificare il leader dei "fratelli della foresta" Adolfas Ramanauskas (Vanagas), ricordando il suo coinvolgimento nel massacro di civili durante la seconda guerra mondiale. L’espressione di questa opinione, che tra l'altro si basava sul verdetto della Corte suprema della SSR lituana del 1957, V. Titov è stato multato  di 10mila euro. Inoltre, letteralmente l'altro ieri, il 5 novembre, la Commissione elettorale centrale della Lituania ha completamente privato il politico del mandato elettorale, peraltro non per la prima volta.

Per motivi politici la Lituania sta anche perseguitando il presidente del Fronte popolare socialista (Socialistinis Liaudies Frontas) della Lituania, l'attivista per i diritti umani Giedrius Grabauskas. I motivi per la perquisizione domiciliare nell'ottobre di quest'anno ed il sequestro dei computer, come indicato nella notifica di trasmessagli dalle forze dell'ordine lituane, è stato un’intervista con la televisione russa in cui Giedrius Grabauskas ha semplicemente pronunciato la condanna dei "fratelli della foresta".

A parte, vogliamo attirare l'attenzione sull'accusa apertamente politicizzata contro Jurij Mel’, uno degli imputati nel cosiddetto affare 13 gennaio 1991. Abbiamo già analizzato questa questione in dettaglio a maggio. Come noto, emettendo i verdetti a marzo, i giudici lituani sula scia dei legislatori del paese hanno violati grossolanamente le basi del diritto internazionale, compreso il principio di inammissibilità della legge penale retroattiva. Le circostanze oggettive del caso sono state ignorate.
Jurij Mel’ è stato condannato a sette anni di reclusione per il solo fatto che nel gennaio 1991 sul carro armato sparò tre colpi in aria per ordine del suo comandante. Anche la grave malattia di Jurij (diabete mellito) non è stata presa in considerazione. Questa circostanza non viene presa in considerazione dai capi carcerari. Così, durante il suo soggiorno nel mese di aprile-maggio nel centro dall’amministrazione carceraria di Siauliai, subito si è iniziato ad applicare misure rigide: frequenti trasferimenti da una cella all'altra, il non prestare cure mediche, il divieto temporaneo per l'acquisto di farmaci e generi alimentari dalla chiosco carcerario ed altro. La condanna ingiusta della Corte lituana nei confronti di Jurij Mel’ viola chiaramente il diritto ad una corte equa, imparziale e indipendente, nonché ad un trattamento decente nel sistema penitenziario.
Tutti questi casi non sono altro che repressione politica e lotta al dissenso nella realtà del 21° secolo. È sorprendente che i partner di Vilnius nell'Unione europea abbiano diligentemente chiuso gli occhi su di loro. Chiediamo alle autorità lituane di interrompere immediatamente la persecuzione. Chiediamo inoltre alle strutture competenti e agli Stati partecipanti dell'OSCE di rispondere alle flagranti misure illegali della Lituania.

         Vi ringrazio dell’attenzione

https://osce.mid.ru/-/a-k-lukasevic-o-politiceskih-presledovaniah-v-litve-7-noabra-2019-goda?inheritRedirect=true&redirect=%2Fhome

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