mercoledì 12 febbraio 2020

5 ANNI DEL "COMPLESSO DI MISURE" DI MINSK - MID RUSSIA




Commento del Dipartimento di informazione e stampa del Ministero degli Esteri della Russia sul quinto anniversario "Complesso di misure" di Minsk per risolvere il conflitto nella parte orientale dell'Ucraina

12 febbraio - cinque anni dalla data della firma «del Complesso di misure per l'attuazione degli accordi di Minsk», base senza alternative per la soluzione del conflitto nel Donbass.
Questo documento è stato concepito per risolvere due compiti: fermare la guerra civile e garantire una pace duratura. Il conflitto armato interno è stato il risultato del colpo di Stato e delle azioni antipopolari del governo nazionalista dell'Ucraina. Il nuovo governo ha calpestato i diritti e le libertà dei cittadini nel sud-est del paese e ha cercato con la forza militare di sopprimere la loro protesta pacifica. Non ha funzionato. Gli abitanti del Donbass hanno dimostrato che possono difendere i loro diritti, la libertà e la loro identità.
Cinque anni fa a Minsk, i rappresentanti di Donezk e Lugansk con la firma di un «Complesso di misure» hanno accettato di far parte dello stato ucraino, a condizione dell’amnistia e del conferimento della garanzia costituzionale di uno Status speciale, che l'allora presidente dell'Ucraina Poroshenko aveva promesso di realizzare. Successivamente nel Donbass si dovevano tenere elezioni ed iniziare a ripristinare il controllo di Kiev sul confine. Tutto questo era stato pianificato per attuarlo entro la fine del 2015.
Gli accordi firmati sono stati sostenuti dal "Quartetto di Normandia", approvati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e sono divenuti parte del diritto internazionale. La loro attuazione è strettamente monitorata da una speciale missione di monitoraggio dell'OSCE. Apprezziamo e sosteniamo gli sforzi (dell’OSCE) che, secondo il mandato ricevuto, devono basarsi sui principi di imparzialità e trasparenza.
Oggi è opportuno ricordare i contenuti del «Complesso di misure" che molti stanno cercando di travisare. Il Ministero degli Esteri della Federazione Russa pubblica sul suo sito una copia del testo autentico di questo documento.
Purtroppo nessuna delle disposizioni è ancora pienamente soddisfatta. Nonostante l'armistizio ripetutamente annunciato, non si è ancora riusciti a raggiungere un completo cessate il fuoco. Sulla linea di contatto continuano a bombardamenti, non vengono ritirate le attrezzature militari. Al Donbass non è stato concesso lo Status speciale costituzionalmente garantito, non è stata emanata l'amnistia. Nei fatti Kiev ha iniziato il sabotaggio del "Complesso di misure" subito dopo la sua firma.
Alcuni progressi sono stati raggiunti grazie alle tattiche dei "piccoli passi". In cinque anni sono stati conclusi due importanti scambi di prigionieri, nei quali sono state liberate circa 500 persone. Ulteriori accordi del 2015-2016 per il ritiro delle forze armate dalle aree pilota e la "formula Steinmeier", due grandi concessioni a Kiev da parte del Donbass, sono state ottemperate dalle autorità ucraine solo nel 2019 e  solamente a seguito del cambio del Capo dello Stato.
Non così velocemente come vorremmo anche le ultime decisioni del vertice di Parigi del «Quartetto Normandia». Prima di tutto, si tratta di questioni politiche. Qui vediamo una vera e propria falsificazione del processo da parte Ucraina, che ancora non permette nemmeno il pensare ad un dialogo diretto con il Donbass. Altri aspetti politici degli accordi di Minsk non sono implementati – l'attuazione della riforma costituzionale, la determinazione delle modalità delle elezioni locali. Dimenticate, a quanto pare, anche le promesse elettorali di Zelenskij sull'indebolimento del blocco economico e dei trasporti nelle Repubbliche autoproclamate.
Il processo di composizione del conflitto viene complicano dall’aggressiva retorica dell'Ucraina, dalla sua critica agli accordi di Minsk, all’appello ad una loro revisione ed anche all'idea di introdurre nel Donbass un’amministrazione internazionale di occupazione investe di missione di pace dell’ONU, il che contraddice il «Complesso di misure». Viene peggiorata la situazione della legislazione di Kiev, i famigerati atti di reintegrazione del Donbass, l'istruzione, la lingua di stato, il progetto di legge sul nuovo dispositivo amministrativo-territoriale che stanno cercando di promulgare per l'adempimento degli obblighi di decentramento.
Si è arrivati anche al punto che l’Ufficio statale investigativo dell'Ucraina ha aperto un procedimento penale su un possibile tradimento da parte dell'ex presidente Poroshenko relativamente alla firma del "Complesso di misure". Non è chiaro se si tratta di elementi di lotta politica interna o di un tentativo di mettere in discussione l'accordo di Minsk. In ogni caso, una loro revisione avrà conseguenze imprevedibili per l'intero processo di composizione interucraino.
La parte russa sostiene l'attuazione completa e coerente di tutte le disposizioni del «Complesso di misure». Sosteniamo gli sforzi dei nostri partner del "Quartetto Normandia", così come dell'OSCE come coordinatore del lavoro del gruppo di contatto e li incoraggiamo a sollecitare le autorità ucraine per una rapida e coscienziosa attuazione dei loro obblighi.




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