La solidarietà russa all'Italia è senza secondi fini. Parola di Mosca
Intervista esclusiva all’ambasciatore di Mosca in
Italia, Sergey Razov, sugli aiuti russi arrivati in Italia per
fronteggiare l’emergenza Covid-19
Rilanciare lo spirito di Pratica di Mare portando
aiuto “all'amico popolo italiano, indipendentemente dal contesto politico
internazionale”, nel solco di una tradizione di supporto umanitario che affonda
radici nel secolo scorso, ma anche ribadire la necessità, espressa dal
presidente Vladimir Putin, di unire le forze tra i vari Paesi per combattere
nuove sfide e minacce globali, come la pericolosa epidemia a cui stiamo
assistendo”.
Così l’ambasciatore della Federazione russa in Italia,
Sergey Razov, in un’intervista esclusiva all’AGI riassume il senso della
massiccia operazione di aiuti, arrivata in Italia da Mosca per sostenere la
battaglia contro il nuovo coronavirus con l’invio di macchinari e specialisti
virologi militari a Bergamo, una delle zone più colpite. La missione è stata
letta da più parti come una mossa di propaganda politica del Cremlino, volta a
mettere in evidenza la scarsa solidarietà mostrata a Roma da Bruxelles, ma per
l’ambasciatore non è altro che “la risposta gratuita della Russa alla richiesta
dei vertici italiani”, anche se - ammette - “alcuni in Europa
concepiscono la solidarietà come adesione generale alle sanzioni e disciplina
di blocco. A nostro avviso, la solidarietà dovrebbe essere altro. In Russia,
c’è un detto: ‘Non esiste il dolore altrui’. La Russia non poteva rimanere
indifferente davanti a una situazione così difficile per l’Italia”.
Ambasciatore Razov, ci acconti come è stata
presa la decisione di prestare aiuto all’Italia.
Nella serata del 21 marzo, su iniziativa della parte
russa, ha avuto luogo una conversazione telefonica tra il Presidente della
Russia, Vladimir Putin e il presidente del Consiglio dei ministri d’Italia,
Giuseppe Conte. I leader hanno discusso a fondo della situazione dell’infezione
pandemica da nuovo coronavirus e hanno concordato di operare a stretto contatto
nella lotta alla malattia.
In risposta all’appello della parte italiana e in
considerazione della gravissima situazione epidemiologica in Italia, il
presidente Putin ha confermato la disponibilità a fornire tempestivamente
l'assistenza necessaria al governo e al popolo italiano, nonostante che
attrezzature e mezzi di protezione siano oltremodo necessari nel nostro Paese.
Il ministero della Difesa russo ha reagito immediatamente all’esito di questa
conversazione telefonica e nella mattinata del 22 marzo ha ultimato la
creazione di un raggruppamento aeronautico composto da 14 aerei militari cargo
IL-76 per fornire assistenza alla Repubblica italiana": due giorni dopo la
telefonata, nove aerei pesanti, ciascuno con capacita' fino a 60 tonnellate,
appartenenti all'Aeronautica militare da trasporto della Russia, sono atterrati
in Italia. Altri cinque voli speciali sono arrivati ieri. Decisioni in merito a
voli supplementari verranno adottate in base all’evolversi della situazione e a
seconda della necessità. Stiamo dunque parlando di una operazione umanitaria
oltremodo imponente per la fornitura, in tempi ridottissimi, di attrezzature
medicali e presidi di protezione.
In cosa consistono concretamente gli aiuti russi? Dove
saranno inviate le squadre di medici e le attrezzature? Quanto tempo rimarranno
in Italia?
In concreto si tratta dell’arrivo in Italia
di 122 medici militari, virologi ed epidemiologi, 8 equipe mediche
composte da un terapeuta, epidemiologi, anestesista, infermiera e interprete;
30 unita' di mezzi speciali unita' mobili (ciascuna composta da due veicoli) e
moduli di elaborazione dati installati su veicoli 'Kamaz'. Inoltre, i velivoli
russi hanno portato in Italia presidi di protezione, unita' mobili per la
disinfezione dei mezzi di trasporto e del territorio, in grado di sanificare
anche condutture idriche, attrezzature medicali tra cui alcune decine di
ventilatori polmonari, macchine di analisi biologica e patogena, 100 mila
sistemi di test, mascherine sanitarie di alta classe di protezione, guanti,
mille completi di protezione, 700 completi medico-infettivologo e altre
attrezzature varie. "In particolare, e' arrivato in Italia un nuovissimo
laboratorio, uno dei 15 di cui dispongono in totale le Forze di Difesa NBC.
Tutto questo, attraverso il ministero della Difesa della Federazione russa a
titolo gratuito.
Nel corso delle riunioni di coordinamento a cui, ieri
e oggi, hanno partecipato rappresentanti russi e italiani per il momento è
stato deciso che gli specialisti russi verranno inviati in una delle città del
Nord maggiormente copione, Bergamo. Scopo della visita dei medici russi non è
quello di effettuare consultazioni, ma di svolgere un lavoro pratico
direttamente negli ospedali, fianco a fianco con i colleghi italiani. Per
garantire una comunicazione efficace degli specialisti russi, il team è
accompagnato da un gruppo di interpreti militari. I nostri specialisti
resteranno in Italia fino a una specifica decisione congiunta delle parti russa
e italiana.
Secondo i media russi l’invio dei medici dalla Russia
costituisce un’opportunità per accumulare esperienza nel caso in cui l’epidemia
di coronavirus si diffondess anche in Russia. È veramente così?
Gli specialisti russi hanno una vasta esperienza
pratica nella lotta contro la diffusione delle infezioni virali e nel
superamento di complesse situazioni epidemiologiche. Sono dotati di
attrezzature moderne, macchine speciali e prodotti farmaceutici. Si tratta, per
la maggior parte, di esperti, leader nel loro campo, che hanno partecipato
direttamente all'eliminazione dei focolai di antrace e Ebola e allo sviluppo di
vaccini anti-peste. Pertanto, l’obiettivo di acquisire esperienza pratica in
caso di proliferazione del coronavirus in Russia non sussiste. Tuttavia, è
chiaro che qualsiasi esperienza è utile e sono sicuro che darà risultati
positivi in termini di salvataggio di vite umane e di consolidamento della
collaborazione tra specialisti russi e italiani.
Secondo lei, perché l’Italia si è trovata in questa
difficile situazione? In molti leggono questa missione come un’arma di propaganda
politica della Russia, laddove la Ue non è stata in grado di fornire assistenza
immediata, cosa ne pensa?
Chiaramente non spetta a noi analizzare le ragioni di
una tanto rapida diffusione del virus in Italia. Posso solo dire che nel nostro
Paese c'è un detto: ‘Non esiste il dolore degli altri’. La Russia non poteva
rimanere indifferente davanti a una situazione così difficile per l’Italia.
Sono certo che l'espressione ‘lo spirito di Pratica di Mare’ acquisisce ora un
nuovo significato, quello di aiutare l’amico popolo italiano, indipendentemente
dal contesto politico internazionale.
In passato la Russia ha già prestato più di una volta
il proprio aiuto al popolo italiano. Nel 1908, durante il devastante terremoto
di Messina, i marinai russi salvarono gli abitanti dalle macerie della città e
sulle proprie navi li trasportarono negli ospedali. Furono salvate migliaia di
vite. Tra l’altro, molti nostri connazionali morirono in quell’operazione. Fa
piacere che la loro impresa sia ancora oggi onorata in Italia, e in Sicilia in
particolare.Per venire a tempi più recenti citerò l’esempio del devastante
terremoto dell'Aquila del 2009, quando la Russia è stata uno dei primi Paesi a
inviare un nutrito gruppo di soccorritori del ministero della Protezione civile
per gestire le conseguenze del disastro, e poi, sulla base di una delibera del
governo russo, ha stanziato ingenti fondi per il restauro di alcuni monumenti
architettonici dell'Aquila, che ora hanno ritrovato il loro antico splendore.
Per quanto riguarda la propaganda politica, nel farmi
questa domanda Lei deve certamente provare un certo imbarazzo. Ma di quale
propaganda si può parlare? La Russia ha risposto alla richiesta dei vertici
italiani ed è disponibile a fornire imponenti aiuti a titolo gratuito (ripeto
ancora che le forniture tramite il Ministero della difesa sono realizzate a
titolo gratuito). In merito all’azione di altri vostri partner, questa rientra
esclusivamente nell’ambito delle relazioni dell’Italia con loro e non sta a noi
giudicare.
Cosa intende con la parola “solidarietà”?
Alcuni in Europa concepiscono la solidarietà come
adesione generale alle sanzioni e disciplina di blocco. A nostro avviso, la
solidarietà dovrebbe essere altro. I popoli che hanno una plurisecolare storia
di amicizia, in situazioni difficili dovrebbero tendersi la mano. Il presidente
Putin ha ripetutamente parlato della necessità che i Paesi uniscano le loro
forze per combattere nuove sfide e minacce globali. E cosa potrebbe esserci di
più pericoloso della diffusione dell'epidemia a cui stiamo assistendo? Come ho
già detto, per noi non esiste il ‘dolore altrui’.
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