Dichiarazione del portavoce del Ministero
degli Esteri russo M.V. Zacharova in occasione del sesto anniversario della
riunificazione della Crimea alla Russia
Sei
anni fa, il 18 marzo 2014, fu firmato un accordo sull'ammissione della
Repubblica di Crimea nella Federazione Russa e sulla formazione di nuovi
Soggetti all'interno della Federazione Russa. Gli eventi
della «Primavera di Crimea» ed i risultati di un voto libero nel referendum di
Crimea, che ha incarnato il diritto dei popoli all'autodeterminazione come
sancito dalla Carta delle Nazioni Unite e dalla Dichiarazione dei principi di
diritto internazionale, ha permesso alla Crimea di riunirsi con la Russia.
Dopo
questo periodo diventa sempre più evidente come non vi fosse alternativa alla
decisione - determinata dalla volontà dei crimeani - che allora divenne l'unica
giusta nell'allora situazione di tensione intorno alla penisola. In conseguenza di questa scelta la Crimea non cadde preda dei nazional-radicali,
insieme alla Russia ha evitato gli sconvolgimenti sociali e politici che si
vedono nell'Ucraina post-Majdan. La Crimea ha evitato il destino
che le era stato preparato - diventare un campo di addestramento per le forze
della NATO rivolte contro il nostro paese.
L'importanza strategica della penisola nel contesto geopolitico è sempre
stata estremamente elevata, e più di una volta è diventata l'arena di feroci e
sanguinose battaglie. Nell'anno della memoria e della gloria, preparandoci a
celebrare adeguatamente il 75° anniversario della Vittoria, ricordiamo l'eroica
difesa di Sebastopoli, l'epica liberazione della Crimea, altri episodi
drammatici della Grande Guerra Patriottica che servono come esempi di
dedizione, coesione e amore per la patria.
Di tutte le regioni della Federazione Russa al momento, forse, è la Crimea
che sperimenta maggiormente l'impatto distruttivo esterno. L'opposizione alla
linea russofoba, francamente ostile, richiede il consolidamento degli sforzi, un
complesso di misure di carattere politico-giuridico, finanziarie ed economiche,
di sensibilizzazione e culturali umanitarie. A questo proposito, nell'ultimo
periodo la leadership del paese e gli stessi Crimea già fatto molto.
Facendo
parte della Russia la Crimea supera con successo le difficoltà economiche,
migliora le infrastrutture, sviluppa il settore energetico, quello delle costruzioni
navali, della scienza e della cultura. La dinamica dello sviluppo
socioeconomico della penisola ha avuto un effetto molto positivo dall'avvio
della comunicazione stradale avvenuto con il ponte di Crimea costruito a tempo
di record. L'apertura, nel dicembre dello scorso anno, della ferrovia attraverso
lo stretto di Kerch ha consentito l'avvio del traffico passeggeri regolare.
Quest'anno è previsto l’avvio del traffico merci. La costruzione
dell'autostrada «Tauride», che attraverserà l'intera penisola da est a ovest, è
in fase di completamento. La comunicazione sperata con la “terraferma” Russia è
diventata un catalizzatore per la crescita del flusso turistico - 7,43 milioni
di persone hanno riposato in Crimea l'anno scorso. (Fino al 2014 è stata
visitata ogni anno da non più di 5,5 milioni di turisti).
I tentativi di isolare la Crimea
continuano, ma sta diventando sempre più difficile per i nostri avversari
seguire questa rotta. Nel 2019 oltre 70 importanti eventi internazionali si
sono svolti con successo nella Repubblica di Crimea ed a Sebastopoli. Il 5°
Forum economico internazionale di Jalta, che si è trasformato in una
piattaforma efficace per dimostrare le opportunità di investimento della
Crimea, ha raccolto un numero record di partecipanti: 4.500 mila persone da 89
paesi del mondo. Numerosi ospiti stranieri che arrivano nella penisola hanno
l'opportunità di valutare obiettivamente gli sforzi del centro federale e delle
autorità regionali per migliorare la qualità della vita dei crimeani,
rafforzare la pace interreligiosa e proteggere i diritti delle minoranze
nazionali.
Durante
le elezioni dell'8 settembre 2019 per il Consiglio di Stato della Repubblica di
Crimea, per l'Assemblea legislativa di Sebastopoli e per i 265 consigli
comunali è stata assicurata la completa continuità del potere. La rappresentanza nel corpo legislativo dei tatari di Crimea è
aumentata di 2,5 volte. I sondaggi condotti sulla
penisola confermano in modo convincente l'atmosfera positiva delle relazioni
interetniche e interreligiose. In questo contesto,
qualsiasi tentativo di violare la stabilità socio-politica in Crimea è
ovviamente destinato al fallimento.
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