martedì 16 giugno 2020

COMMENTO DEL MID DELLA FEDERAZIONE RUSSA SULLA CONDANNA DI P. WHELAN



Nell’udienza del Tribunale della città di Mosca il 15 giugno, è stato annunciato il verdetto a carico di Paul Whelan, cittadino americano, nonché del Regno Unito, Irlanda e Canada. E’ stato condannato alla pena di 16 anni di carcere in una colonia di massima sicurezza.
Ricordiamo che P. Whelan fu arrestato il 29 dicembre 2018 a Mosca in flagrante mentre conduceva un'operazione di intelligence.
Riteniamo assurde e infondate le accuse mosse dai media occidentali di "allungamento" del processo iniziato il 30 marzo. Come noto P. Whelan stesso ha ritardato la familiarizzazione degli atti giudiziari di sei mesi, leggendoli senza troppa fretta da settembre dell'anno scorso a marzo di quest'anno. Tuttavia, nonostante le difficili condizioni sanitarie ed epidemiologiche causate dall'infezione da coronavirus, il processo è stato condotto nei termini, in piena conformità con la legge russa e nel rispetto di tutte le norme e procedure procedurali richieste.
Regolarmente P.Wilan è stato fatto visita da personale delle missioni diplomatiche di tutti e quattro i paesi di cui è cittadino. I diplomatici delle ambasciate di Gran Bretagna, Irlanda, Canada e Stati Uniti hanno potuto sfruttare appieno il diritto alle visite consolari. All’imputato è stata data l'opportunità di comunicare per telefono con i famigliari.
Durante la sua permanenza nel carcere di custodia cautelare P. Whelan ha ricevuto le necessarie cure mediche qualificate. Il 28 maggio, in relazione con il deterioramento della salute a causa di una esacerbazione di una malattia preesistente, ha subito un’operazione chirurgica non complessa che aveva precedentemente rifiutato.
Per quanto riguarda le accuse di ingiustizia o eccessiva severità della pena, va sottolineato che negli Stati Uniti ed in altri paesi occidentali, la pena per reati simili prevede decenni di reclusione, fino all’ergastolo e senza il diritto alla grazia.




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