Sul rifiuto dell'Ucraina e dei paesi occidentali di sostenere l'iniziativa della Russia nell'OSCE volta a risolvere il conflitto nel Donbass
La settimana scorsa la Russia ha presentato all'OSCE una bozza di dichiarazione del Consiglio permanente di questa Organizzazione a sostegno del "Pacchetto di misure" volte a risolvere il conflitto nell'Ucraina orientale. Permettetemi di ricordare che sei anni fa questo documento è stato adottato da Kiev, Donezk e Lugansk con la partecipazione della Russia e dell'OSCE, approvato dal "Formato Normandia" e da una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, diventando fonte del diritto internazionale e base non alternativa di regolamentazione (del conflitto ndt), cosa costantemente ripetuta da molti dei nostri colleghi all'estero.
L'iniziativa della Russia presso l'OSCE è stata causata non solo dal cronico sabotaggio degli accordi di Minsk da parte di Kiev, ma anche dai tentativi di distorcere e rivedere il contenuto e la sequenza dei passi in essi prescritti. Dichiarazioni al riguardo sono sempre più arrivate dalla leadership ucraina che non ha ricevuto una risposta adeguata né dalle organizzazioni internazionali né dalla Francia e né dalla Germania mediatori nel processo di pace.
Il testo del nostro breve progetto era estremamente semplice. Conteneva tre punti: sostenere il "Complesso di misure" approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, chiedere la sua rapida attuazione e incoraggiare le strutture OSCE a fornire assistenza in tal senso.
Sembrerebbe nulla di nuovo - solo una riaffermazione delle principali cose che la comunità mondiale ha già concordato. Nessuno nell'OSCE avrebbe dovuto opporsi a questo approccio, poiché tutti i paesi esprimono tesi simili nelle riunioni settimanali del Consiglio permanente. Almeno ne hanno parlato tante volte e ci hanno convinto della sincerità delle loro posizioni. Abbiamo pensato che l'approvazione unanime di questa dichiarazione sarebbe stato un buon segnale per Kiev, così come per Donezk e Lugansk, li avrebbe incoraggiati ad attuare il "Complesso di misure" e contribuire alla pace in Donbass.
Con nostra sorpresa l'Ucraina ed i paesi occidentali hanno rifiutato di sostenere il progetto russo. Durante due turni di consultazioni hanno cercato di imporre una formulazione che superava sia il "Complesso di misure" che la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU, ed alla fine l'adozione del documento è stata bloccata. È particolarmente deplorevole che i nostri partner "normanni", Germania e Francia, nonché la Svezia, il Presidente in carica dell'OSCE, il cui Rappresentante speciale coordina il lavoro del Gruppo di contatto, non abbiano sostenuto il progetto.
Questo comportamento dei nostri partner rivela molto (sulla loro "sincerità" ad esempio) e solleva una domanda spontanea: cosa ha causato esattamente la loro riluttanza a confermare per iscritto ciò che loro stessi affermano nelle loro chiacchiere e cosa è stato ufficialmente accettato nel Gruppo di contatto sei anni fa, approvato nel "Formato Normandia” e dal Consiglio di sicurezza dell'ONU? Vorrei credere che dietro questo comportamento non ci siano piani per smantellare gli accordi di Minsk e risolvere con la forza il problema del Donbass. I nostri partner dovranno dimostrarlo nei fatti.
Siamo convinti che la soluzione del conflitto nell'Ucraina orientale sia possibile esclusivamente con mezzi pacifici, in un dialogo diretto tra Kiev, Donezk e Lugansk su base, non alternativa, del "Complesso di misure". Ci rammarichiamo del rifiuto della nostra iniziativa presso l'OSCE a sostegno dell’OSCE stessa e chiediamo ancora una volta l'attuazione coscienziosa di tutte le sue disposizioni nella loro pienezza e coerenza.
Terremo conto della reazione dei partner all'iniziativa russa nel determinare la nostra posizione sull'ulteriore ruolo dell'OSCE nella risoluzione della crisi interna ucraina.
https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4580881#6
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