L'amministrazione Usa ha lanciato un ostile attacco anti-russo, annunciando, in un duetto con l'Unione Europea, le prossime misure sanzionatorie per «punire Mosca».
Impigliata nei propri problemi interni la Casa Bianca sta di nuovo cercando di coltivare l'immagine di un nemico esterno. Abbiamo più volte commentato questa politica americana, priva di logica e di significato, sterilizzando sempre più le relazioni bilaterali che Washington ha già portato ad un punto di completo congelamento.
L'assurdità trionfa quando si dichiara che il motivo dell'imposizione delle sanzioni è una deliberata provocazione con il presunto "avvelenamento" di A. Naval’nij, una sorta di "chimica da combattimento". Tutto questo è solo un pretesto per continuare a interferire apertamente nei nostri affari interni. Non intendiamo sopportare questo. Reagiremo sulla base del principio di reciprocità, non necessariamente in modo simmetrico.
Partiamo dal presupposto che l'amministrazione americana non si rende conto che i tempi sono cambiati molto tempo fa ed i tentativi di dettar legge sulle moderne realtà geopolitiche sono controproducenti per coloro che non possono abbandonarle. Invece di essere coinvolti in un nuovo round di confronto, gli Stati Uniti dovrebbero prestare attenzione all'onesto adempimento dei loro obblighi, ad esempio, distruggere le loro armi chimiche che la Russia semplicemente non ha più dal 2017.
Negli Stati Uniti probabilmente è difficile per i colleghi comprendere le illusorie pretese della propria esclusività e venirne a capo. I calcoli per imporre qualcosa alla Russia, mediante sanzioni o altre pressioni, sono falliti in passato e falliranno anche ora. Se gli Stati Uniti non sono pronti per un dialogo equo su basi ragionevoli questa è una loro opzione. Indipendentemente dal "pregiudizio delle sanzioni" americano, continueremo a difendere in modo coerente e risoluto i nostri interessi nazionali, respingendo qualsiasi aggressione. Invitiamo i colleghi a non giocare con il fuoco.
Washington, essendo un violatore seriale dei trattati e degli accordi internazionali nel campo del controllo degli armamenti e della non proliferazione, è per definizione privata del diritto morale di "dare lezioni" agli altri.
https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4605069
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