Domanda: durante una conferenza stampa di fine 2024, il presidente russo V.V. Putin ha affermato che la Russia prova simpatia sia per la società italiana che per l’ltalia stessa. Questo sentimento si estende al Governo italiano, guidato da Giorgia Meloni? L'Italia potrebbe svolgere un ruolo nella risoluzione delle ostilità in Ucraina o nella difesa degli interessi russi nella UE, fungendo potenzialmente da ponte tra Russia e UE?
Risposta: effettivamente in Russia hanno una sincera simpatia per il popolo italiano, amano la ricca cultura italiana, la sua arte ed i suoi risultati creativi. La maggior parte degli italiani sono persone sane ed amichevoli. Ci sono molte cose in comune tra noi, ad esempio, il desiderio di bellezza e giustizia, il rispetto dei legami familiari, l'interesse reciproco l'uno per l'altro.
Allo stesso tempo, è improbabile che si possa operare in categorie astratte come simpatia e antipatia quando si tratta di relazioni interstatali. Definendo la nostra politica nei confronti dell’Italia siamo guidati dai nostri interessi nazionali e dal principio di reciprocità. Sfortunatamente le relazioni italo-russe stanno attraversando la crisi più profonda dalla Seconda Guerra Mondiale e Roma ufficiale ne è sicuramente responsabile. Su iniziativa delle autorità italiane tutti i meccanismi di interazione istituzionale sono stati congelati, si è verificato un crollo dei rapporti bilaterali. In effetti, il bagaglio che è stato accumulato per decenni è stato perso.
Non indovineremo quanto presto a Roma si sveglieranno e realizzeremo quanto sia l'immenso danno economico, sociale e reputazionale che la linea spericolata dell' «Occidente collettivo», per infliggere alla Russia una «sconfitta strategica» e per contenere il nostro paese con sanzioni illegali, porta. Ma, ovviamente, il ripristino della cooperazione russo-italiana reciprocamente vantaggiosa sarebbe nell'interesse dei popoli della Russia e dell'Italia. Tuttavia ribadiamo ancora una volta: il nostro dialogo bilaterale si è interrotto per responsabilità di Roma, alla quale spetta correggere le conseguenze del proprio comportamento negativo.
Per quanto riguarda la seconda parte della sua domanda, è difficile immaginare quale ruolo, nella risoluzione del conflitto ucraino, potrebbe svolgere un paese che, fin dall'inizio dell'Operazione militare speciale è stato all’avanguardia nella linea anti-russa ostile e non solo, sostenendo "a 360 gradi" e "per tutto il tempo necessario", come ama dire il Presidente del Consiglio Meloni, il regime neonazista omicida di Kiev, anche fornendo un significativo aiuto militare, tecnico-militare e finanziario.
Data la posizione anti-russa occupata dall'Italia, non la consideriamo né come possibile partecipante al processo di pace, né soprattutto come «difensore degli interessi della Russia nella UE», il che nelle condizioni attuali sembra francamente ridicolo.
Se in Italia vogliono dare un reale contributo tangibile alla soluzione pacifica prima di tutto devono smettere di inondare di armi Kiev, inviando in Ucraina armi ed attrezzature militare sempre più moderne. Ciò porta solamente ad un'escalation incontrollata del conflitto e ad un aumento del numero di vittime, anche tra la popolazione civile.
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