giovedì 12 settembre 2013



La Russia soccombe a Strasburgo: infondata la revoca dell’adozione di due orfani da parte dei coniugi Ageev

 

La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha respinto il ricorso del Governo russo sulla sentenza del Tribunale di data 18 aprile che aveva riconosciuto ingiustificata la revoca dell’adozione di due orfani da parte dei coniugi Anton e Larissa Ageev accusati di aver abusato di uno dei bambini adottivi, informa ITAR-TASS 

“La decisione della Corte europea è passeta definitivamente in giudicato. Agli inizi ottobre, quando i documenti necessari saranno apostillati i documenti necessari, ci rivolgeremo al Tribunale per la revisione della revoca dell’adozione" – ha dichiarato Anton Ageev

In precedenza l’Avvocato degli Ageev, Nadezhda Jermolaeva, aveva riferito che la Corte europea aveva riscontrato una violazione dell'articolo 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, vedendo nelle attività delle autorità russe un'intrusione ingiustificata nella vita familiare. In particolare, la decisione di revocare l'adozione è stata considerata irragionevole.

Inoltre, secondo l'avvocato, la sentenza della Corte europea ha condannato la Russia a risarcire i coniugi russi con la somma pari a 55.000 Euro (25.000 ad Anton Ageev e 30.000 a Larissa Ageeva e rimborsare loro 12.000 Euro di spese legali).

Ricordiamo come la Corte europea non ha sostenuto la coppia che aveva ingiustamente ritornato i bambini ad un orfanotrofio. Tuttavia, sono state riscontrate violazioni: ai coniugi non era stato permesso di visitare i bambini mentre erano in ospedale, riconoscendo che ciò appaia come una violazione dei loro diritti. Inoltre, la Corte ha rilevato che le informazioni riservate alla famiglia erano trapelate ai media e le autorità non avevano provveduto ad effettuare adeguate indagini non prestando aiuto alla famiglia nella tutela del loro onore e della loro dignità.

L'adozione dei due orfani Anton e Larissa Ageev fu revocata in data 17 giugno 2009, a seguito dello scandalo del marzo 2009 quando sui mezzi di informazione apparvero le accuse ai coniugi adottivi di aver abusato di uno dei due bambini. Pubblicazioni e servizi televisivi apparvero dopo che il figlio adottivo di tre anni degli Ageev era stato ricoverato in ospedale a seguito di ustioni. La vicenda aveva scatenato una pubblica protesta. La coppia di genitori adottivi aveva negato tutte le accuse di abusi e di scarsa attenzione nella educazione e accadimento dei bambini loro affidati

Fu avviato un procedimento penale contro la coppia dopo che il loro figlio adottivo Gleb fu ricoverato in un ospedale pediatrico. Al bambino furono riscontrate alcune fratture ai denti, bruciature al viso ed il corpo coperto di lividi e abrasioni.

Quando si risvegliò nella Clinica pediatrica Speranskij il bambino disse ai medici che la sua mamma “l’aveva punito". La coppia aveva confutato le parole del bambino dicendo che si era scottato con acqua bollente ed era caduto dalle scale dopo essere stato morso da un cane. Questa posizione i genitori adottivi l’avevano appassionatamente sostenuta in molti talk show e programmi televisivi.

Come risultato di ciò i coniugi Ageev furono privati della patria potestà e Gleb e sua sorella Polina furono rimandati in un orfanotrofio. Per lo stesso caso Anton Ageev fu successivamente assolto ma la Corte Suprema della Federazione Russa respinse un suo ricorso in merito

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