La Russia soccombe a Strasburgo: infondata la revoca dell’adozione di due orfani da parte dei coniugi Ageev
La
Corte europea
dei diritti dell'uomo (CEDU) ha
respinto il ricorso del Governo russo
sulla sentenza del Tribunale di data 18 aprile che
aveva riconosciuto ingiustificata la revoca dell’adozione di due orfani
da parte dei coniugi Anton e Larissa Ageev accusati di aver abusato di uno dei bambini adottivi, informa ITAR-TASS
“La
decisione della Corte europea è passeta definitivamente in
giudicato. Agli inizi ottobre, quando i documenti
necessari saranno apostillati i documenti necessari, ci
rivolgeremo al Tribunale per la revisione della revoca dell’adozione"
– ha dichiarato Anton Ageev
In
precedenza l’Avvocato
degli Ageev, Nadezhda Jermolaeva, aveva riferito che la
Corte europea aveva riscontrato una violazione dell'articolo 8 (Diritto al rispetto
della vita privata e familiare) della Convenzione
europea dei diritti dell'uomo, vedendo
nelle attività delle autorità russe
un'intrusione ingiustificata nella vita
familiare. In particolare,
la decisione di revocare l'adozione
è stata considerata irragionevole.
Inoltre, secondo l'avvocato,
la sentenza della Corte europea ha condannato la Russia a risarcire i coniugi russi
con la somma pari a 55.000 Euro (25.000
ad Anton Ageev e
30.000 a Larissa Ageeva e rimborsare loro 12.000
Euro di spese legali).
Ricordiamo come la Corte europea non ha sostenuto la
coppia che aveva ingiustamente ritornato i bambini ad un orfanotrofio.
Tuttavia, sono state riscontrate violazioni: ai coniugi non era stato permesso
di visitare i bambini mentre erano in ospedale, riconoscendo che ciò appaia come
una violazione dei loro diritti. Inoltre, la Corte ha rilevato che le
informazioni riservate alla famiglia erano trapelate ai media e le autorità non
avevano provveduto ad effettuare adeguate indagini non prestando aiuto alla famiglia
nella tutela del loro onore e della loro dignità.
L'adozione
dei due orfani
Anton e Larissa
Ageev fu revocata in data 17 giugno 2009, a seguito dello scandalo del marzo
2009 quando sui mezzi di informazione apparvero le accuse ai coniugi
adottivi di aver abusato di uno dei due bambini. Pubblicazioni e servizi televisivi apparvero dopo che il
figlio adottivo di tre anni degli Ageev era stato ricoverato in ospedale
a seguito di ustioni. La vicenda aveva scatenato una pubblica protesta. La
coppia di genitori adottivi aveva negato tutte le accuse di abusi e di scarsa attenzione nella educazione e accadimento dei
bambini loro affidati
Fu avviato un procedimento penale contro la coppia
dopo che il loro figlio adottivo Gleb fu
ricoverato in un ospedale pediatrico. Al
bambino furono riscontrate alcune fratture ai denti, bruciature
al viso ed il corpo coperto di
lividi e abrasioni.
Quando si risvegliò nella Clinica pediatrica
Speranskij il bambino disse ai medici che la sua mamma “l’aveva punito".
La coppia aveva confutato le parole del bambino dicendo che si era scottato con
acqua bollente ed era caduto dalle scale dopo essere stato morso da un cane.
Questa posizione i genitori adottivi l’avevano appassionatamente sostenuta in
molti talk show e programmi televisivi.
Come
risultato di ciò i coniugi Ageev furono privati della patria potestà e Gleb e sua sorella Polina furono rimandati in un orfanotrofio. Per lo stesso caso Anton
Ageev fu successivamente assolto ma la Corte Suprema della
Federazione Russa respinse un suo ricorso in merito
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