Dichiarazione del Ministero degli Esteri della Federazione Russa sugli eventi in Ucraina
24-02-2014
In Russia siamo estremamente preoccupati per la situazione in Ucraina.
Negli ultimi giorni nella capitale ed in diverse altre
città del paese stanno combattendo
teppisti militarizzati, militanti delle organizzazioni ultra-nazionaliste contro
le autorità incaricate dell'applicazione della legge
che stanno proteggendo la sicurezza dei civili inermi e gli
interessi dello Stato.
L’Accordo sulla risoluzione della crisi in Ucraina del 21 febbraio non è rispettato
nonostante il fatto che la sua firma è stata attestata dai Ministri degli esteri di
Germania, Francia e Polonia e
gli Stati Uniti, Unione Europea ed
altri organismi internazionali abbiano salutato positivamente questo
documento.
I paramilitari non sono stati disarmati, si rifiutano di lasciare le strade delle città,
controllano in realtà gli edifici pubblici e proseguono le
azioni violente.
Sorprende che un certo numero di politici
europei si siano affrettati a sostenere l'annuncio delle elezioni presidenziali
in Ucraina in maggio di quest’anno anche se l'accordo del 21 febbraio prevede
che le elezioni dovrebbero essere tenute solo dopo il completamento della
riforma costituzionale. E'
chiaro che al successo di questa riforma dovrebbero partecipare tutte le forze
politiche in Ucraina e tutte le regioni del paese ed il suo esito messo in voto
da un referendum popolare. Siamo
convinti della necessità di far fronte pienamente alle preoccupazioni dei Deputati
delle regioni orientali e meridionali dell'Ucraina, della Crimea e Sebastopoli ascoltate
nel Congresso di Karchov il 22 febbraio.
Nutriamo una profonda preoccupazione per la legittimità dell'azione nella Verchovna
Rada dell'Ucraina. Rievocazione in realtà solo di una "convenienza rivoluzionaria",
la vengono stampate "decisioni" e "leggi" comprese quelle
volte a violare i diritti umani delle minoranze nazionali russe e di altre
minoranze che vivono in Ucraina.
Si scandisce il divieto assoluto dell’uso della lingua russa, la liquidazione di partiti ed organizzazioni,
la chiusura di media indesiderati,
la rimozione dei divieti sulla
promozione dell'ideologia neo-nazista.
Si intraprende un percorso dittatoriale e talvolta con metodi terroristici si sopprime il dissenso nelle
varie regioni d'Ucraina.
Sono state sentite minacce contro santuari ortodossi.
Radicali nazionalisti continuano a irridere i monumenti in diverse città ucraine e in
alcune capitali europee ed i loro
sostenitori profanano monumenti
ai soldati sovietici.
Questi sviluppi minano l'accordo del 21
febbraio, screditano i suoi
promotori e garanti, costituiscono una minaccia alla pace civile,
alla stabilità e alla sicurezza dei
cittadini e della società.
Si deve sottolineare come la posizione di
alcuni dei nostri partner occidentali non si preoccupi per la sorte di Ucraina,
ma sia unicamente un calcolo geopolitico unilaterale. Non si sentono valutazioni
sulle azioni criminali degli estremisti, tra cui le manifestazioni neo-naziste
ed antisemite. Inoltre, consapevolmente o inconsapevolmente si incoraggiano tali
azioni. Si crea l'impressione che l'accordo del 21 febbraio, con il tacito
consenso dei suoi sponsor esterni venga utilizzato solo come copertura per
promuovere l0 scenario di un cambiamento forzato di potere in Ucraina attraverso
la creazione di "fatti sul terreno", senza alcun desiderio di cercare
consenso dell’intera Ucraina sulla riconciliazione nazionale. Particolarmente inquietante
si dimostrano i tentativi di disegnare questa linea nei confronti delle
organizzazioni internazionali, tra cui il Segretariato delle Nazioni Unite.
Invitiamo tutti coloro che sono coinvolti nella crisi in Ucraina ad esercitare la massima responsabilità e prevenire un ulteriore
degrado della situazione, il ritorno nell’alveo giuridico, crisi difficile
da fermate e che oscilla sul potere degli estremisti
Nessun commento:
Posta un commento