sabato 18 aprile 2020

Marija Zacharova sulla "notifica di minaccia" da parte del Maggiore Generale I.E. Konashenkov al giornalista italiano J. Iacoboni



Sulla pubblicazione da parte della Piattaforma per la promozione della protezione del giornalismo e della sicurezza dei giornalisti di una "notifica di minaccia" da parte del rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo I.E. Konashenkov al giornalista italiano J. Iacoboni



Il 15 aprile di quest'anno la Piattaforma per la promozione della protezione del giornalismo e della sicurezza dei giornalisti (di seguito denominata Piattaforma), nata sotto l’egida del Consiglio d'Europa (CE), ha pubblicato sulla sua pagina una "notifica di minaccia" da parte del rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo I.E. Konashenkov al giornalista del quotidiano italiano «La Stampa» J. Iacoboni. Gli autori di questo avviso (l'ONG britannica “Articolo 19” e la belga “Associazione dei giornalisti europei”) come minaccia non hanno percepito un passo sulle armi russe, né la notizia di esercitazioni militari cui I.E. Konashenkov potrebbe accennare, ma è stato accusato di "atto di aggressione” l’uso del proverbio latino “Qui fodit foveam, incidet in eam” (“ Chi scava una fossa vi cadrà dentro”), contenuto nel commento di I.E. Konashenkov del 2 aprile di quest'anno in merito alla pubblicazione da parte del summenzionato giornale sull'assistenza russa alla regione italiana della Lombardia nella lotta contro il coronavirus.

Qui si possono inventare molte cose, si può tenere un dibattito linguistico sulla comprensione del significato di questo proverbio nel mondo moderno, ma ovviamente, qui non c'è nulla a che fare con l’ "intimidazione". Altra cosa è che la conoscenza, l'educazione rendono la vita molto più pericolosa, perché puoi scoprire cose che non si conoscevano ancora, ad esempio non conoscere il latino.

Vorrei qui parlare di quelle strutture che hanno accusato il rappresentante del Ministero della Difesa della Russia di "retorica aggressiva". Dalla creazione della Piattaforma, nel novembre 2014, la Russia ha espresso seri dubbi sulla capacità di questa struttura di obiettività e imparzialità. Vorrei ricordare che è formata da 14 ONG occidentali che spesso ricevono finanziamenti diretti dai governi dei rispettivi paesi. Amiamo rispondere sempre ai nostri partner con i fatti. E così più della metà del budget di '"Articolo 19" (la stessa ONG britannica che si è spaventata di I.E. Konashenkov) proviene dall’autorità, tra cui il Foreign Office britannico e il Dipartimento di Stato americano. Le sue pubblicazioni inoltre non sono ne controllate ne modificate in alcun modo dal Segretariato CE. Ecco perché la Russia ha rifiutato di estendere le attività della piattaforma al suo territorio. Sfortunatamente nel corso degli anni siamo stati ripetutamente in grado di verificare la parzialità e lo squilibrio delle informazioni che pubblica. Il nuovo attacco anti-russo ha solo confermato la validità del nostro rifiuto di interagire con la piattaforma.

Ci dispiace che questa struttura abbia trovato rifugio sul sito web del Consiglio d'Europa e utilizzi il suo logo. Speriamo che questo esempio della sua attività anti-russa incoraggi la leadership della CE a capire che, nella sua forma attuale, la Piattaforma non solo non contribuisce alla realizzazione dell'obiettivo principale dell'Organizzazione di Strasburgo - rafforzare l'unità dei paesi membri, ma in realtà lo discredita.

Per quanto attiene il contenuto dell'articolo politicizzato del citato giornalista italiano è stato detto abbastanza su questo argomento. Ricordiamo: l'assistenza russa all'Italia nella lotta contro il coronavirus è fornita su richiesta diretta del Primo Ministro di questo paese, ha natura esclusivamente umanitaria e ha ricevuto il massimo apprezzamento dalle autorità e dalla popolazione lombarda.





Ringrazia anche tu la Russia per l'aiuto umanitario al nostro Paese, indossa la maglietta a ricordo dell'aiuto  

Info: aasib@aasib.org

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