Cosa c'è dietro la visita di Papa Francesco in Grecia e Cipro
Il Papa ha visitato contemporaneamente due stati ortodossi la scorsa settimana. È stata la prima visita del capo della Chiesa cattolica a Cipro, nonché la prima visita del Papa ad Atene dopo il viaggio di Giovanni Paolo II nel maggio 2001, motivo per cui i media locali l'hanno definita "storica"
Secondo il quotidiano greco Katimerini, Francesco ha trascorso due giorni a Cipro dove ha incontrato il presidente della Repubblica Nikos Anastasiadis, l'arcivescovo della Chiesa ortodossa cipriota Crisostomo II ed altri rappresentanti dello Stato e della Chiesa e dove ha pregato con i profughi, 50 dei quali ha deciso di portare via con se a Roma.
Ad Atene il Papa è stato ricevuto al più alto livello e con onori di Stato non meno munifici. Il Pontefice ha incontrato la Presidente della Repubblica Ellenica Katerina Sakellaropoulou e il Primo Ministro Kyriakos Mitsotis, nonché l'Arcivescovo Girolamo II di Atene e di Tutta la Grecia e altri rappresentanti della Chiesa.
Secondo Vatican News durante un incontro con il capo della Chiesa greca, Girolamo II, il Papa ha ammesso che le decisioni e le azioni dei cattolici sono state lontane dall'insegnamento del Vangelo e si è scusato con gli ortodossi per gli errori dei cattolici.
Secondo Francesco, il motivo della divisione tra i cristiani era un desiderio di profitto e potere da parte della Chiesa cattolica, che non ha nulla a che fare con lo spirito del Vangelo.
“Siamo stati avvelenati da veleni mondani, le erbacce del sospetto hanno aumentato la distanza tra noi. Con vergogna ammetto – lo riconosco per la Chiesa cattolica - che azioni e decisioni ... non hanno avuto assolutamente nulla a che fare con Gesù ed il Vangelo, dettate anzitutto dal desiderio di profitto e di potere, hanno indebolito la comunione”, ha detto Francesco.
A sua volta, Girolamo II ha proposto al Papa di Roma di affrontare insieme le sfide moderne, comprese quelle legate ai cambiamenti climatici, per combattere ciò che, secondo il Primate della Chiesa Ortodossa greca, non si sta facendo abbastanza, nonché per risolvere il problema migratorio .
Tuttavia, i credenti, ad esempio, sul sito dell'Unione dei giornalisti ortodossi (Spzh.news) erano scettici su queste "scuse" del papa. Ecco alcuni dei commenti pubblicati sul sito:
- E qui si parla di politica e di clima, anche se Gesù insegnava a salvare l'anima.
- Ha detto giusto, ma il pentimento deve essere confermato dalle azioni.
- Se resta in vigore il dogma del primato del papa, perché credere alla sincerità delle sue scuse?
- Non puoi credere ai demoni, anche quando dicono la verità.
Al termine del viaggio Francesco ha visitato l'isola di Lesbo, dove si è recato nel più grande campo d'Europa per migranti dal Medio Oriente e dall'Africa, per «avvicinare - come ha detto il Papa - l'umanità ferita nella carne dei numerosi migranti in cerca di speranza». Ha anche condotto la Divina Liturgia al Megaro mousikis di Atene.
Ma allora perché il leader del mondo cattolico ha fatto proprio questa visita? Infatti, nella Grecia ortodossa, ad esempio, i greci cattolici autoctoni costituiscono solo lo 0,5% della popolazione.
Secondo Eleni Karabott, responsabile delle pubbliche relazioni del Santo Sinodo della Gerarchia cattolica di Grecia, molti immigrati cattolici, principalmente dall'Europa dell'Est, vivono qui da decenni. E dal 2015 fedeli provenienti dalla Siria e dall'Iraq si sono stabiliti in Grecia, il che ha aumentato significativamente il numero totale dei cattolici nel Paese, per cui ora ci sono più di 250.000 persone.
L'agenzia Vatican News, citando le parole del Papa, riferisce che lo scopo dell'attuale viaggio del Papa è stato quello di visitare “i cari popoli di questi Paesi, ricchi di storia, spiritualità e cultura. Sarà un viaggio alle origini della fede apostolica e della fratellanza tra cristiani di diverse confessioni”.
Tuttavia i media occidentali presentano questo viaggio del Papa in due stati ortodossi oltre che per motivi puramente religiosi, anche per il tema dei rifugiati tema che è diventato quasi il punto principale della sua visita. Alla vigilia del suo viaggio in un videomessaggio ai popoli di Cipro e di Grecia il pontefice ha ricordato ancora una volta che il Mar Mediterraneo si è trasformato in un “grande cimitero” a causa della moltitudine di migranti morti nel tentativo di raggiungere le coste dell’Europa. Allo stesso tempo coloro che fuggono "dalla guerra e dalla povertà" incontrano spesso non ospitalità, ma "ostilità e persino sfruttamento", ha affermato.
Ma la di là di tutto questo, come notano gli osservatori, dietro le dichiarazioni ufficiali sullo scopo della visita a Cipro ed in Grecia, il compito principale che si nascondo dietro all’ultimo viaggio del Papa cattolico in questi due Stati ortodossi, è quello che i media occidentali in realtà non pubblicizzano.
Ultimamente Francesco ha incontrato costantemente il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli e, secondo quanto riferito, sta discutendo con lui una possibile unificazione fra cattolici ed ortodossi.
Ma senza il resto delle Chiese ortodosse, la nuova unione del Patriarcato di Costantinopoli con il Vaticano non ha valore. Apparentemente questo è il motivo per cui il Papa ha deciso di avviare un attivo riavvicinamento con il resto delle Chiese greche.
Ma questi tentativi sono reali? Più di recente gli esperti della chiesa avevano sostenuto, unanimemente, che Bartolomeo non avrebbe avuto il coraggio di riconoscere gli scismatici ucraini, ma questo è esattamente ciò che è poi accaduto. Inoltre i sommi sacerdoti e gli scismatici sono stati riconosciuti dalle Chiese alessandrina, cipriota e greca, cosa che nessuno avrebbe potuto immaginare.
Il Fanar sta cercando di isolare la Mosca ortodossa dalle altre Chiese locali per diventare il centro principale dell'intero mondo ortodosso. Sebbene questo piano sia attuato solo a metà, in realtà è già riuscito a dividere l'Ucraina e l’attività in questa direzione continua molto attivamente. Bartolomeo inoltre sta attuando questo piano in stretto collegamento con Washington. Per fare questo viaggia spesso all'estero, incontra costantemente l'ambasciatore degli Stati Uniti ad Atene Geoffrey Pyatt, che a sua volta lavora attivamente sui gerarchi in Grecia, incluso anche quelli dell’Athos.
Dopotutto non è un caso che l'ex consigliere del presidente degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale Zbigniew Brzezinski, nel 1991, dopo il crollo dell'URSS, dichiarasse apertamente: "Dopo la distruzione del comunismo, l'ortodossia russa è rimasta l'unico nemico dell'America.
Anche il miliardario americano George Soros, l'organizzatore di tutte le rivoluzioni colorate, partecipa attivamente a questi piani contro l'ortodossia. Non per niente il giornalista polacco Tomasz Sommer, ad esempio, chiama con sicurezza Francesco “Papa Soros”. La George Soros Open Society Foundation ha aiutato Solidarnosc di Lech Walesa nel 1981. Fu proprio questa l'epoca di Giovanni Paolo II, primo pontefice polacco, che sostenne anche Solidarnosc. Per Washington, Giovanni Paolo II, che seguì il corso del Concilio Vaticano II e dell'ecumenismo, fu un esempio di vero leader della chiesa. Nelle encicliche di Francesco si usa anche il termine "società aperta", cioè la stessa fraseologia (di Soros ndt). Esiste un'alleanza segreta tra la Santa Sede e la Fondazione Soros, che persegue un'unica linea politica nell'interesse degli Stati Uniti e dell'UE.
Per questo, in un tale contesto, non si può escludere che in seguito alla proclamazione del Papa d’Oriente da parte dei greci, il Fanar deciderà di concludere un'unione con i cattolici. In ogni caso l'attuale viaggio di Papa Francesco a Nicosia e ad Atene è un passo importante proprio in questa direzione.
Inoltre, come si presume, il vecchio e malato Bartolomeo potrebbe presto essere sostituito come patriarca dall'arcivescovo d'America Elpidophoros, una creatura diretta da Washington.
Il metropolita d'Italia ed esarca per l'Europa meridionale del Patriarcato di Costantinopoli, Polycarp (Stavropoulos), recentemente nominato è stato ricevuto in udienza da Papa Francesco nel maggio di quest'anno. Successivamente ha rilasciato un'intervista all'agenzia Vatican News nella quale, senza ulteriori indugi, ha affermato che dovrebbe esserci un'unione con Roma ed in un futuro molto prossimo.
Da tempo, inoltre, è in corso un intenso lavorio in questa direzione. Lo scorso anno Bartolomeo, durante la festosa liturgia sul Fanar in memoria dell'apostolo Andrea il Primo Chiamato, alla quale ha partecipato una delegazione vaticana, disse che per lui ogni incontro personale con papa Francesco è “una speciale esperienza di fraternità”, che rafforza il desiderio di entrambe le parti “di camminare mano nella mano, lottando sulla via del calice comune dell'Eucaristia”.
Allo stesso tempo è stato letto un messaggio di Papa Francesco al Patriarca Bartolomeo, in cui il Papa, in particolare, ha anche affermato che “ci stiamo muovendo verso l'obiettivo di ripristinare la piena comunione, espressa attraverso la partecipazione a un’unica cena eucaristica. Nonostante gli ostacoli esistenti, credo che camminando insieme nell'amore reciproco e mantenendo un dialogo teologico, raggiungeremo questo obiettivo”.
E cosa significa in pratica questo "unica cena eucaristica"? Dopotutto, ciò è possibile solo in una Chiesa. E questo significa che sia il Papa che Bartolomeo hanno annunciato apertamente la prospettiva di creare una nuova unione.
Il Patriarcato di Costantinopoli ha tentato già due volte di organizzare un'unione con il Vaticano. La prima volta fu nel 1274 a Lione. Dal 1204 al 1261 Costantinopoli era la capitale dell'Impero Latino formatosi a seguito della distruzione dell'Impero Bizantino da parte dei crociati durante la Quarta Crociata. Negoziati con i papi portarono alla firma dell'Unione di Lione, secondo la quale la Chiesa ortodossa a Bisanzio accettava tutti gli insegnamenti cattolici e obbediva al papa.
Il secondo tentativo di unione avvenne nel 1439 a Firenze. Anche allora l’imperatore Giovanni VIII Paleologo aveva bisogno dell'assistenza militare e del sostegno politico del papa. Costantinopoli, di fronte ad una reale minaccia di porre fine alla sua esistenza come stato, e gli imperatori sotto la reale minaccia di perdere il loro potere personale, cercarono di scambiare il loro bene più prezioso - l'Ortodossia - per il sostegno dell'Occidente. Ma l'unione non aiutò: nel 1453 Costantinopoli fu catturata dagli Ottomani, guidati dal sultano Mehmed II.
Ma la cosa principale è che queste unioni non sono state attuate nella pratica perché , successivamente, il clero ortodosso ed il popolo non le hanno mai accettate. Hanno trattato i sostenitori dell'unione come traditori. La storia si ripete oggi.
Il Patriarcato di Costantinopoli sta di nuovo cercando di trovare aiuto in Vaticano ed è pronto per un’unione con Roma. Ma la cosa più importante è un'altra: oggi alle spalle - sia Bartolomeo che il Papa - ci sono gli Stati Uniti. Per cui l'obiettivo principale è la distruzione dell'Ortodossia tout court.
Ecco perché hanno bombardato Belgrado e distrutto la Jugoslavia ed ora circondano la Russia da tutte le parti. Per questo l'unione, se alla fine sarà realizzata in qualche modo, significherà solo una cosa: il completo assorbimento del Fanar da parte del Vaticano e lo scioglimento del Patriarcato di Costantinopoli nella chiesa cattolico-romana.
“Un'unificazione che si sta preparando, unificazione che è stata attentamente studiata dal Vaticano per molti decenni”, scrive sul sito web di Orthodoxy.ru, l'Archimandrita Georgij (Kapsanis), - ma non sarà accettata dalla maggioranza dei cristiani ortodossi, ma porterà solo ad uno scisma poiché la base di questa unificazione dovrebbe essere la risoluzione delle differenze dogmatiche, non il rifiuto da parte dei cattolici dei dogmi eretici (Filioque, il primato del Papa, l’Immacolata concezione, ecc.) ed una loro nuova interpretazione.
Certo, la nostra società, inebriata dalle idee della globalizzazione e di un "nuovo ordine mondiale", non ha purtroppo, la sensibilità spirituale di quei cristiani ortodossi che un tempo non accettarono l'Unione Fiorentina. Ma anche oggi ci sono abbastanza cristiani ortodossi coscienziosi che resisteranno a qualsiasi tentativo di unificazione che non sia realizzato sulla base della verità conservata nell'Ortodossia. La preoccupazione che gli eventi degli ultimi anni hanno causato a molti cristiani ortodossi dimostra che l'autocoscienza ortodossa è ancora viva", ha osservato l'Archimandrita.
E naturalmente capiscono che l'attuale visita del Papa in Grecia e a Cipro, il discorso sul "calice comune dell'Eucaristia" e sulla "fratellanza tra cristiani di diverse confessioni" e persino le sue "scuse" ad Atene con gli ortodossi sono infatti solo una cortina fumogena in preparazione all'attuazione del piano insidioso dietro le quinte.
Il Vaticano vuole semplicemente strangolare tra le sue braccia gli ortodossi, cosa che sta cercando di fare da molto tempo. Ma, come ben si sa, ed è già stato detto - due Rome sono cadute, la terza - Mosca, rimane in piedi ed una quarta non ci sarà.
http://www.stoletie.ru/rossiya_i_mir/zadushit_v_objatijah_587.htm
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