Sull'adozione alla 76a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite della risoluzione "Combattere la glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono all'aumento delle moderne forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e collegata intolleranza"
COMUNICATO STAMPA
Il 16 dicembre, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in sessione plenaria ha approvato la Risoluzione "Combattere la glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono all'aumento di forme moderne di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e collegata intolleranza", presentata ad iniziativa della Federazione Russa. I risultati delle votazioni indicano un ampio sostegno all'iniziativa russa da parte degli Stati membri dell'ONU: 130 delegazioni si sono pronunciate a favore dell'adozione del documento, 2 hanno votato contro (Stati Uniti e Ucraina) e 49 si sono astenute. La risoluzione è stata cofirmata da un totale di 58 stati di tutte le regioni del mondo.
È particolarmente simbolico il fatto che un documento così importante sia stato adottato nell'anno del 75° anniversario della sentenza del Tribunale di Norimberga, le cui decisioni hanno contribuito in modo significativo alla creazione di un moderno sistema di diritto internazionale. Il verdetto ha anche dato una risposta chiara e inequivocabile alla domanda su chi nella seconda guerra mondiale rappresentasse le forze del Bene e chi le forze del Male.
Nella risoluzione adottata si condanna qualsiasi tentativo volto a glorificare il movimento nazista e gli ex membri dell'organizzazione «Waffen-SS», anche inaugurando monumenti e memoriali, nonché organizzando manifestazioni pubbliche. Il documento sottolinea come l'erezione di monumenti in onore degli uomini delle SS, lo svolgimento di cortei ed altre azioni simili dissacrano la memoria delle innumerevoli vittime del nazismo e sono assolutamente incompatibili con gli obblighi degli Stati membri dell'ONU. Allo stesso tempo tali azioni non possono essere ascritte al diritto alla libertà di riunione e di associazione, ma un chiaro ed esplicito abuso di questo diritto, nonché del diritto alla libertà di opinione e di espressione. Inoltre, secondo l'Assemblea Generale, tali atti possono rientrare nell'ambito di applicazione dell'articolo 4 della Convenzione Internazionale sull'Eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, che impone agli Stati firmatari della Convenzione di perseguirli penalmente.
Il documento adottato rifletteva il problema degli annunci e dei tentativi di dichiarare gli ex nazisti, membri dell'organizzazione «Waffen-SS» e coloro che “hanno collaborato con il movimento nazista" uguali a "coloro che hanno combattuto contro la coalizione anti-Hitler" ugualmente partecipanti ai movimenti di liberazione nazionale. Alla luce della “guerra ai monumenti”, scatenata in alcuni Paesi europei, il paragrafo operativo della Risoluzione che esprime “preoccupazione per i tentativi incessanti di profanare o distruggere i monumenti eretti in memoria di coloro che hanno combattuto contro il nazismo durante la Seconda Guerra mondiale”, è molto rilevante.
La Risoluzione inoltre condanna la pratica di vietare, anche a livello legislativo, i simboli che sono costantemente associati alla Vittoria sul nazismo.
La Risoluzione riflette anche una serie di raccomandazioni del relatore speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite sulle forme contemporanee di razzismo. In particolare va segnalata la tesi di un esperto indipendente dell'ONU sull'importanza delle lezioni di storia, in cui vengano insegnate nozioni sui drammatici eventi e sulle sofferenze umane che sono derivate dalle ideologie del nazismo e del fascismo. Come l'importanza di questa raccomandazione sta crescendo di molto alla luce degli incessanti tentativi di falsificare la storia e gli esiti della Seconda Guerra Mondiale.
Causa estremo sconcerto e deplorazione il fatto che gli Stati Uniti e l'Ucraina abbiano votato contro la Risoluzione, sostenuta dalla stragrande maggioranza degli Stati membri delle Nazioni Unite, così come un certo numero di Stati, compresi tutti i membri dell'Unione europea, Georgia e Moldova, si siano astenuti dal votare sulla Risoluzione. Pare irrispettosa una tale posizione verso le imprese di coloro che hanno glorificato questi paesi con le loro gesta nella lotta contro il nazismo.
Ci auguriamo che l'adozione di questa Risoluzione invii un segnale chiaro a quei Paesi in cui è maturata da tempo la necessità di misure più decisive per contrastare i crescenti tentativi di glorificazione del nazismo. Ci auguriamo che il Relatore speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite sulle forme contemporanee di razzismo dia una valutazione dei fenomeni menzionati nella risoluzione, il quale, secondo il documento adottato, viene incaricato di presentare le relative relazioni all'Assemblea generale ed al Consiglio.
Ministero degli Esteri della Federazione Russa
https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1790825/
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