venerdì 27 marzo 2020

LA MORTE DELLA «SOLIDARIETA’ EUROPEA» E L’AUTENTICO UMANESIMO DEI «REGIMI TOTALITARI»




Di fronte all'epidemia di coronavirus, gli eterni racconti sulla "umanità delle democrazie liberali" e sulla "solidarietà europea" si sono dissolti come fumo. Ma in aiuto all’Europa “unita” sono arrivati le “tiranne” Russia, Cina e Cuba.

Durante i cataclismi su larga scala, non muoiono solo le persone, ma anche le istituzioni - ed il coronavirus è già riuscito a dimostrare di essere in grado di lanciare le sfide più serie ed audaci. E non sarà un'esagerazione dire che ora l'infezione da coronavirus infetta non solo la popolazione dell'Unione europea che ne soffre gravemente, ma la stessa UE - come organizzazione, come verticale burocratica, come sistema di valori, finalmente. Tutto questo ora giace al caldo e respira con grande difficoltà.
Il coronavirus, come è, ha attaccato dove c'era il sistema immunitario più debole, nella sfera di quegli stessi "valori europei comuni". Improvvisamente si è scoperto che decenni di propaganda, retorica, assicurazioni reciproche di fratellanza e similari non servivano a nessuno. L'UE completamente inaspettata, facilmente e come dire - da sola senza la minima resistenza o dibattito -, si è nuovamente divisa in paesi separati, ognuno dei quali ha iniziato a decidere come affrontare l'epidemia, quali confini chiudere contrariamente a tutti i principi europei "sconfinati" e persino strappare ad un confratello europeo una risorsa preziosa. Proprio con questo è collegato un grande scandalo!
In Italia - oltre cinquantamila infetti e un'epidemia non ha nemmeno raggiunto il suo picco, un paese quasi al collasso. Nella Repubblica Ceca - meno di mille ammalati. La Cina invia aiuti umanitari in Italia - 680mila mascherine e respiratori necessari che ora in Italia sono come l'aria ed il pane. Il carico attraversa la Repubblica Ceca e ... impropriamente viene sequestrato. Tipo: "Ne abbiamo bisogno". Il quotidiano italiano Repubblica può solo esclamare impotente: "Questo è un caso molto grave di mancanza di solidarietà nella politica europea". E ad essere onesti: questa è una banale rapina, sciacallaggio ed illegalità.
Dove siete innumerevoli burocrati europei di tutte le vostre commissioni e consigli? Perché non avete gettato tutte le forze e le risorse libere per combattere il flagello: la produzione di maschere, la ventilazione meccanica, l'invio di medici e volontari al centro della pandemia? Il silenzio. E vediamo come non solo lo spirito dell’ "Europa unita" sia rimasto nel passato, ma il suo sistema di gestione si sia rivelato essere una finzione completa. Governi nazionali - sì, hanno reagito rapidamente. Bruxelles invece si è rivelata una sorta di analogo della Società delle Nazioni prima della seconda guerra mondiale - un gruppo di persone mute e impotenti.
Nessuna solidarietà, in assoluto, non hanno dimostrato i partner della NATO, mentre gli Stati Uniti - inoltre, si hanno fatto non meglio della Repubblica Ceca: nel bel mezzo dell'epidemia, quando i cadaveri erano già stati rimossi dai camion, hanno privato l'Italia di 500mila test per il virus. E l'hanno portati via in aereo. "Ne abbiamo bisognoE voi - crepate.
Oh, dove sono le squadre degli operatori medici, dove già un quinto di loro sono fuori servizio essendo stato infettato dal coronavirus ?! Sì, ogni paese potrebbe almeno inviare 50 persone - studenti di medicina, inservienti, medici in pensione - potrebbero salvare migliaia di vite in Italia. Dopotutto non è stato nello stesso momento che il virus ha colpito tutti i paesi del mondo con la stessa forza: qualcuno sta solo aspettando in fila e l'Italia è già sfinita in una lotta ineguale con centinaia di vittime al giorno.
E ora - beh, chi avrebbe mai pensato ?! - medici cubani volano in Italia. E “il Ministero della Difesa della Federazione Russa sta inviando un gruppo di specialisti nel campo dell'epidemiologia e della virologia in Italia, circa 100 persone che hanno una vasta esperienza pratica nella lotta alla diffusione delle infezioni virali, eliminando la difficile situazione epidemiologica e organizzando la disinfezione di edifici, strutture e sistemi di aspirazione dell'acqua. La maggior parte di essi è esperta nel settore, è stata direttamente coinvolta nell'eliminazione dei focolai di peste suina africana, antrace, sviluppo di un vaccino contro l'Ebola e vaccini contro la peste. Agli specialisti russi vengono fornite le attrezzature moderne necessarie, attrezzature speciali e preparazioni mediche” scrive l'esperto militare Vladislav Shurygin.
Fino a poco tempo fa, soprattutto l'Ucraina ha avuto la possibilità di scoprire con grande stupore cosa sono la "solidarietà europea" ed il "sostegno": come non ricordare l'anno 2014, quando l'esercito ucraino cuoceva nella caldaia (di Debal’cevo, Donbass ndt) "proteggendo l'Europa", tutto ciò che l'Europa ha fatto per aiutarla è stato ricevere un paio di centinaia di giubbotti antiproiettile dismessi dal Regno Unito. Ma ora tutto è molto più interessante: gli europei (più precisamente, le loro giovani generazioni, che sono già cresciute nella UE) si conosceranno nuovamente l'un l'altro, e "quante meravigliose scoperte” sta preparando questa epidemia!
Il progetto di un'identità "paneuropea" sovranazionale resisterà a questi test? Quasi certamente no. Vediamo un incredibile egoismo, un "io non c’entro niente e non voglio sapere niente” in quella parte del mondo che ama insegnare a tutti i diritti umani e la moralità. All'improvviso niente più UE e tutti gli europei sono fuggiti nuovamente sotto la protezione delle loro frontiere.
Come potranno, dopo tutto questo, guardarsi negli occhi? "Non trarrò conclusioni politiche adesso, ma ci siamo resi conto che non esiste solidarietà internazionale o europea, tutte queste erano fiabe su carta", ha affermato il presidente della Serbia, Aleksandr Vučić, scioccato dall'impossibilità di acquistare almeno qualcosa dall'elenco delle forniture mediche dalla UE. Anche in Italia questo è perfettamente compreso. Anche il resto dei paesi - per lo più poveri, dove non ci sono sufficienti sistemi di ventilazione meccanica, né una rete sviluppata di ospedali come la Romania o la Bulgaria - rimane da capire.
E cosa succederà dopo la pandemia? I burocrati europei strisceranno fuori dai loro comodi buchi e si siederanno di nuovo alla guida di quelli che hanno lasciato al loro destino? O tutti i paesi d'Europa se li toglieranno di dosso e inizieranno a ricordarsi l’uno l’altro, appassionatamente, le recenti offese ?
Grigorij Ignotov


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