sabato 30 ottobre 2021

SULLA SITUAZIONE NEL SUD-EST DELL’UCRAINA - MID FEDERAZIONE RUSSA


 

Negli ultimi giorni abbiamo assistito al tragico sviluppo degli eventi nel sud-est dell'Ucraina. Tutto questo è caratterizzato da un pesante aggravamento della situazione nella zona del conflitto. Secondo i media il 26 ottobre le forze armate ucraine hanno intrapreso azioni offensive nella zona "grigia" sulla linea di contatto cercando di impadronirsi del villaggio di Staromarevka situato nella zona. C'è stato un aumento significativo del numero di bombardamenti sui territori non controllati da Kiev, anche con l'uso di artiglieria pesante. Molte case di residenti del Donbass sono state distrutte, infrastrutture civili sono state danneggiate, 12 sottostazioni di trasformazione dell’energia elettrica sono state disattivate. Non sono state ancora segnalate vittime civili, non ci sono dati, ma in tali condizioni non si può escludere un ulteriore deterioramento della situazione. Vogliano sottolineare come le forze di sicurezza ucraine violano deliberatamente le ulteriori "Misure per rafforzare il regime di cessate il fuoco" concordate nel luglio del 2020, volendo volutamente aggravare una situazione già estremamente difficile, ignorando le richieste di garanzia di un regime di "cessate il fuoco" dei rappresentanti del Donbass nel Centro comune per il monitoraggio ed il coordinamento del rispetto del regime di cessate il fuoco.

In questo quadro la riunione del Gruppo di contatto sulla soluzione della crisi nell'Ucraina orientale, svoltasi il 27 ottobre scorso, è stata deliberatamente infruttuosa. Inoltre (il punto chiave), a causa della riluttanza della parte ucraina rappresentante della Kiev ufficiale a rilasciare il rappresentante di Lugansk preso prigioniero nel Centro congiunto per il controllo e il coordinamento dell'osservanza del cessate il fuoco A. Kosjak, l’attività del sottogruppo sulla sicurezza rimane bloccata. Nonostante le dichiarazioni dei suoi funzionari Kiev non si è preoccupata di fornire ai rappresentanti ufficiali consolari russi l'accesso a questo cittadino che, lo ricorderò, possiede la cittadinanza russa. L'Ambasciata russa a Kiev ed il Consolato generale a Char’kov continuano a cercare di organizzare un incontro con lui. Purtroppo l'incidente con il rappresentante di Lugansk presso il Centro congiunto per il monitoraggio e il coordinamento del rispetto del cessate il fuoco non è stato inserito nei rapporti della Missione speciale di monitoraggio dell'OSCE. Insistiamo sull'esecuzione rigorosa del proprio mandato da parte della missione e sulla tempestiva inclusione nei rapporti di tutti i fatti relativi a questo tipo di violazioni.

Si ha l'impressione che Kiev stia deliberatamente conducendo i negoziati nel Gruppo di contatto in un vicolo cieco per aver semplicemente libere le mani volte a far ritornare il Donbass (a Kiev) con mezzi militari. La fiducia della leadership ucraina sulla possibilità di una soluzione militare del conflitto si aggiunge all'incessante fornitura di armi e munizioni da parte dei paesi occidentali e allo spiegamento di missioni di addestramento militare sul territorio del paese. Nello stesso contenitore vanno le numerose esercitazioni congiunte con i paesi della NATO.

L'aiuto militare e l’incremento militare sul territorio dell'Ucraina devono avere un disegno. Se parliamo non tanto nel linguaggio dei militari, quanto nelle immagini artistiche, allora sono tutti ben descritti da A.P. Cechov. Ricordate: "Se nel primo atto della commedia c'è una pistola appesa al muro, allora nell'ultimo atto questa deve certamente sparare". (Questo è tratto da una lettera di A.P. Cechov allo scrittore A. Lazarev-Gruzinskij. È stato detto molto tempo fa, nel 1889, ma è più attuale che mai). È lo stesso con le armi che vengono fornite all'Ucraina in grandi quantità dai paesi occidentali. Vorrei ricordare ancora una volta che il conflitto nel sud-est dell'Ucraina non può avere alcuna soluzione militare. Questo è registrato da tutti quei Paesi che sono molto preoccupati per i civili, gli abitanti e la situazione in Ucraina. I tentativi di risolverlo con la forza avranno le conseguenze più tristi, imprevedibili e tragiche.

Invitiamo le capitali occidentali che stanno gonfiando l'Ucraina di armi - prima di tutto Washington, così come Berlino e Parigi - come partecipanti al "Formato Normandia" - a smettere di incoraggiare la militarizzazione del paese ed usare la loro influenza per riportare Kiev sulla strada di una pace duratura in Donbass con mezzi politici e diplomatici.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4919845#11

martedì 26 ottobre 2021

Commento sui risultati della riunione del Consiglio NATO a livello di ministri della difesa

 

 

La riunione periodica del Consiglio della NATO a livello dei ministri della difesa dei paesi membri dell’Alleanza il 21-22 ottobre ha confermato ancora una volta che l'intero enorme colosso della NATO è ancora, dopo 70 anni, finalizzato esclusivamente a "contenere" la Russia. Non essendo riuscita a porre fine alla sua epoca di "grandi operazioni", l'alleanza di nuovo, come durante la "guerra fredda", sta affilando il suo potenziale per affrontare il "nemico in Oriente".

A tal fine i ministri della Nato hanno approvato un piano strategico per l'attuazione del "Concetto di difesa e deterrenza nell'area euro-atlantica", decidendo di aggiornare i piani per la difesa dell'alleanza sul "fianco orientale". Intendiamo estendere il pattugliamento nello spazio aereo sul Baltico, sul Mar Nero e aumentare la mobilità delle (nostre ndt) forze armate.

Le accuse contro di noi si sono ripetute a causa del presunto disfacimento del Trattato INF, in risposta al quale l'alleanza continuerà a rafforzare i sistemi di difesa aerea/missilistica ed a schierare i caccia F-35. Allo stesso tempo i membri della NATO non ricordano più di averci precedentemente convinto che il sistema di difesa missilistica era destinato esclusivamente a respingere le minacce dall'Iran.

Abbiamo richiamato l'attenzione sul fatto che il termine "avversari" si è saldamente radicato nel lessico della NATO. Un'altra prova del ritorno dell'alleanza in seno alla Guerra Fredda.

Il ministro della Difesa tedesco A. Kramp-Karrenbauer ha dimostrato disinteresse per un serio dialogo con Mosca sulla riduzione dell'escalation alla vigilia della riunione della NATO. Ha sottolineato che la NATO deve mostrare la sua disponibilità a usare le sue forze armate contro la Russia. Speriamo che in Germania ci siano leader ragionevoli che possano impedire al loro ministro della difesa di provare l'affidabilità delle nostre forze armate.

A sua volta, sottolineiamo che la Russia non minaccia l'alleanza. I passi e le dichiarazioni della NATO ci rassicurano ulteriormente sulla lealtà delle recenti decisioni riguardanti l'alleanza. E’ impossibile dialogare con chi è pronto solo al confronto.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4917162

 

lunedì 25 ottobre 2021

Sul Rapporto del Ministero degli Esteri russo sulla glorificazione del nazismo e le manifestazioni di neonazismo e razzismo


 

COMUNICATO STAMPA

 

Il Ministero ha preparato il rapporto periodico sulla situazione dell'esaltazione del nazismo, la diffusione del neonazismo e le altre pratiche che contribuiscono all'escalation di moderne forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza. Il documento è stato predisposto in linea con gli sforzi intrapresi dal Ministero degli Esteri russo per preservare la verità storica sugli eventi e sui risultati della Seconda guerra mondiale. Purtroppo i fatti in esso raccolti confermano che le manifestazioni negative sopra menzionate assumono un carattere stabile.

Si assiste sempre di più ai cinici tentativi di alcuni paesi dell'Europa occidentale e orientale di riscrivere la verità storica sugli eventi di quegli anni. Ciò è stato particolarmente evidente l'anno scorso quando l'umanità, invece di celebrare insieme il 75° anniversario della Vittoria nella Seconda guerra mondiale, è stata coinvolta in scontri pseudo storici finalizzati alla revisione delle terribili lezioni di quella guerra. Le élite politiche dei singoli Stati hanno lanciato una campagna davvero blasfema per distorcere il vero ruolo dei partecipanti alla grande e tragica lotta per il futuro dell'umanità.

Gli sforzi volti a distorcere i fatti storici, a cancellare la memoria comune dei veri sacrifici e delle gesta dei combattenti-antifascisti stanno assumendo oggi le forme più diverse. Con il pretesto della "decomunistizzazione", monumenti e memoriali in onore dei combattenti contro il nazismo vengono massicciamente distrutti. I programmi educativi vengono modificati: in essi l'accento è posto sempre più sulla "sofferenza sotto l'occupazione sovietica" e sull'attribuzione di pari responsabilità per lo scoppio della seconda guerra mondiale alla Germania nazista e al suo principale nemico, l'Unione Sovietica. In un certo numero di Stati monumenti vengono eretti apertamente in onore dei membri delle formazioni naziste e dei complici nazisti e celebrati.

Tentativi spudorati di trasformare la più grande tragedia dell'umanità in uno strumento per soddisfare momentanei interessi opportunistici vengono fatti senza riguardo verso i risultati del diritto internazionale sanciti nella Sentenza del Tribunale Militare Internazionale nel processo e nella condanna dei principali criminali di guerra dei paesi europei dell'Asse (Tribunale di Norimberga). Aspetto particolarmente cinico e fuori luogo l’ "aggressione storica" ​​in questo anno 2021, quando si celebra il 75° anniversario della Sentenza di Norimberga. Le sue conclusioni, successivamente confermate a livello dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sono inequivocabili e categoriche: i tentativi di attuare praticamente uno dei fondamenti ideologici del nazionalsocialismo - la teoria della superiorità della razza - hanno provocato decine di milioni di vittime e portato indicibili sofferenze ai popoli di tutto il mondo.

Oltre a ciò, unitamente agli sforzi volti a ripulire i criminali e profanare la memoria dei liberatori in alcuni paesi, si assiste ad un aumento degli atteggiamenti xenofobi accompagnati da manifestazioni di nazionalismo aggressivo, sciovinismo ed altre forme di intolleranza razziale e religiosa. Spesso questo stato di cose diventa un naturale risultato della politica perseguita dalle autorità volta ad accelerare la formazione di società monoetniche basate su gruppi etnici titolari, accompagnate da discriminazioni nei confronti delle minoranze nazionali ed etniche, soprattutto in ambito linguistico ed educativo. Stiamo parlando, in particolare, dell'Ucraina e degli Stati baltici, dove la situazione in cui versano i diritti di questi gruppi, in primo luogo la popolazione russa e di lingua russa, si è gravemente aggravata.

L'allarme in questo contesto viene rafforzato dal fatto che le autorità ufficiali hanno tradizionalmente giustificato l'inerzia verso le manifestazioni di razzismo ed intolleranza nei confronti di alcuni gruppi (minoritari mdt) della popolazione facendo riferimento alla presunta natura assoluta del diritto alla libertà di espressione.

Rimaniamo convinti che questo stato di cose rappresenti una minaccia diretta ai valori fondamentali della democrazia e dei diritti umani, una seria sfida alla sicurezza e alla stabilità internazionali e regionali. Oggi è importante fare tutto il possibile per preservare nella memoria delle persone, in particolare delle giovani generazioni, l'impresa dei nostri antenati per non permettere all'umanità di dimenticare a cosa portano le idee di superiorità razziale e connivenza a qualsiasi manifestazione di sciovinismo e xenofobia .

È importante che insieme a noi la maggioranza assoluta dei membri della comunità difenda le stesse posizioni. Ciò è confermato dalla Risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che annualmente, a stragrande maggioranza di voti, “Lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono all'escalation di forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza” le cui disposizioni sono state prese come base per la redazione del Rapporto

Ci auguriamo che le tendenze negative di glorificazione del nazismo in esso menzionate siano comprese nei paesi messi sotto il focus e che le loro autorità possano adottare misure per contrastare questi fenomeni vergognosi e pericolosi. Immutabilmente crediamo che oggi, a livello internazionale, uno dei compiti più importanti in questo ambito sia quello di unire gli sforzi dei Paesi per impedire il ritorno dei falsi "valori" della superiorità o esclusività di una razza o nazione, della sua religione e cultura su altri popoli e culture.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4916888