Il
Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Russia,
– vista la Convenzione per la salvaguardia dei diritti
dell'uomo e delle libertà fondamentali,
– visti la Costituzione della Federazione russa, in particolare
il capitolo 2 e in modo specifico l'articolo 29 che tutela la libertà di
parola, e gli obblighi internazionali in materia di diritti umani che la Russia
si è impegnata a rispettare in quanto membro del Consiglio d'Europa,
dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e delle
Nazioni Unite,
– vista la dichiarazione dell'alto rappresentante dell'Unione
per gli affari esteri e la politica di sicurezza a nome dell'Unione europea,
del 3 settembre 2020, sull'avvelenamento di Alexei Navalny,
– viste le dichiarazioni del vicepresidente della
Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica
di sicurezza (VP/AR), del 24 agosto 2020 e del 2 settembre 2020,
sull'avvelenamento di Alexei Navalny,
– vista la dichiarazione dell'Alta Commissaria delle Nazioni
Unite per i diritti umani Michelle Bachelet, dell'8 settembre 2020, con la
quale ha chiesto un'indagine indipendente sull'avvelenamento di Alexei Navalny,
– vista la dichiarazione dei ministri degli Affari esteri del
G7, dell'8 settembre 2020, sull'avvelenamento di Alexei Navalny,
– vista la Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, della
produzione, dell'immagazzinaggio e dell'uso di armi chimiche e sulla loro
distruzione (Convenzione sulle armi chimiche), che vieta l'impiego, lo
sviluppo, la fabbricazione, lo stoccaggio e il trasferimento di armi chimiche,
– vista l'adozione all'unanimità, in occasione della 24a
sessione della Conferenza degli Stati parte della Convenzione sulle armi
chimiche del 27 novembre 2019, delle decisioni C-24/DEC.4 e C-24/DEC.5, con le
quali gli agenti nervini organofosforici Novichok sono stati aggiunti alla
tabella 1 dell'allegato sui composti della Convenzione, decisioni che sono
entrate in vigore il 7 giugno 2020,
– vista la dichiarazione dell'ospedale universitario della
Charité di Berlino, del 24 agosto 2020, in cui si afferma che Alexei Navalny è
stato vittima di avvelenamento per mezzo di un agente nervino chimico,
– vista la dichiarazione del governo federale tedesco, del 2
settembre 2020, che invita con urgenza il governo russo a rilasciare una
dichiarazione su quanto accaduto e condanna tale attacco con la massima
fermezza,
– vista la dichiarazione del direttore generale
dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), del 3
settembre 2020, in relazione al presunto impiego di armi chimiche contro Alexei
Navalny, nella quale ha sottolineato che, a norma della Convenzione sulle armi
chimiche, l'avvelenamento di un individuo mediante l'uso di un agente nervino è
ritenuto un uso di armi chimiche;
– visti la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e il
Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, dei quali la
Federazione russa è parte firmataria, i cui articoli 5 e, rispettivamente, 7
stabiliscono entrambi che nessun individuo può essere sottoposto a tortura o a
pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti,
– vista la dichiarazione sul diritto e la responsabilità degli
individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere
le libertà fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti, adottata
dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1998,
– visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che Alexei Navalny, un esponente politico di
spicco dell'opposizione russa, avvocato, blogger e attivista anticorruzione, ha
fatto emergere numerosi casi di corruzione che vedono coinvolte imprese
commerciali ed esponenti politici russi, ha guidato varie manifestazioni di
protesta pubbliche in tutta la Russia ed è diventato uno dei pochi leader
influenti dell'opposizione russa; che in passato è già stato detenuto,
arrestato e condannato, nel tentativo di porre fine alle sue attività politiche
e pubbliche; che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato che
alcune di tali procedure erano scorrette e contrarie al principio del processo
equo; che Alexei Navalny era stato aggredito fisicamente nel 2017 con l'uso di
un disinfettante medico che lo ha reso quasi cieco e attraverso un presunto
avvelenamento durante la sua detenzione nel 2019; che in nessuno di questi casi
i responsabili sono stati consegnati alla giustizia;
B. considerando che il 20 agosto Alexei Navalny è entrato in coma
mentre si trovava a bordo di un volo interno russo, è stato trasportato in un
ospedale nella città russa di Tomsk e, su richiesta della sua famiglia, dal 22
agosto è stato sottoposto a cure mediche presso l'ospedale universitario della
Charité di Berlino;
C. considerando che il tentato omicidio di Alexei Navalny è
avvenuto nel periodo precedente alle elezioni locali e regionali in Russia del
13 settembre 2020, quando Alexei Navalny e la sua équipe erano attivamente
impegnati per l'introduzione di una strategia di "voto intelligente"
per sconfiggere i candidati sostenuti dal regime di Putin; che ciò getta una
luce inquietante sullo stato della democrazia, delle libertà fondamentali e dei
diritti umani nel paese;
D. considerando che appena prima del tentato avvelenamento subito,
Alexei Navalny era stato a Novosibirsk e Tomsk, dove stava indagando su casi di
corruzione tra i governatori locali; che Alexei Navalny, attraverso le sue
attività anticorruzione nelle regioni, ha attirato l'attenzione della
popolazione locale su tali casi e ha di conseguenza portato a una maggiore
partecipazione alle elezioni regionali, mobilitando il voto dell'opposizione;
che Alexei Navalny ha istituito un sistema di 40 uffici regionali in tutto il
paese che controllano su base permanente le autorità locali, ma che essi sono
altresì oggetto di intimidazioni e persecuzioni da parte delle autorità russe;
E. considerando che Alexei Navalny ha espresso il suo forte
sostegno ai manifestanti a Chabarovsk e in Bielorussia e ha visto nei
cambiamenti in atto in Bielorussia una fonte di ispirazione per il popolo
russo;
F. considerando che gli omicidi e gli avvelenamenti politici in
Russia costituiscono uno strumento utilizzato in modo sistematico dal regime
per attaccare deliberatamente l'opposizione; che tale situazione è
ulteriormente aggravata dalla riluttanza delle autorità a condurre indagini
approfondite sugli omicidi e sui tentati omicidi a sfondo politico di Anna
Politkovskaja, Boris Nemcov, Sergei Protazanov, Vladimir Kara-Murza e altri;
che i rappresentanti dell'opposizione sono sistematicamente vittime di
aggressioni verbali, di campagne ad hominem e di disumanizzazione da parte dei
media governativi o filogovernativi;
G. considerando che questo più recente tentativo di omicidio è
solo l'ultimo esempio di un'involuzione estremamente grave quanto alla
protezione dei diritti umani e al rispetto di principi democratici comunemente
riconosciuti e dello Stato di diritto nella Federazione russa;
H. considerando che l'attuale repressione del dissenso sociale è
rafforzata dall'impunità della polizia e delle forze di sicurezza, nonché dalla
mancata volontà dei tribunali di perseguire i reali responsabili di tali
crimini, che non solo restano impuniti ma sono perfino ricompensati dal
Cremlino;
I. considerando che, secondo la rinomata società per i diritti
umani russa Memorial, nella Federazione russa vi sono oltre 300 prigionieri
politici e religiosi; che l'UE è solidale con tutti i dissidenti e i cittadini
russi che, nonostante le minacce alla loro libertà e alla loro stessa vita e le
pressioni da parte del Cremlino e delle autorità russe, continuano a lottare
per la libertà, i diritti umani e la democrazia;
J. considerando che gli omicidi e i tentati omicidi a sfondo
politico ad opera dei servizi segreti russi hanno un impatto diretto sulla
sicurezza interna dell'UE;
K. considerando che l'ospedale universitario della Charité di
Berlino ha concluso che Alexei Navalny è stato avvelenato con un agente nervino
chimico militare del gruppo "Novichok", messo a punto prima
dall'Unione Sovietica e successivamente dalla Federazione russa; che queste
conclusioni sono state confermate da un laboratorio specializzato delle forze
armate tedesche e da numerosi laboratori indipendenti; che l'agente nervino del
gruppo Novichok è stato recentemente utilizzato sul territorio dell'UE nel
marzo 2018 in un attentato contro l'ex agente segreto russo Sergei Skripal e
sua figlia Yulia a Salisbury, nel Regno Unito, attentato che ha provocato anche
la morte accidentale di Dawn Sturgess, residente ad Amesbury;
L. considerando che i medici russi sono stati i primi a sottoporre
Alexei Navalny a cure per avvelenamento ma successivamente hanno dichiarato che
nel suo organismo non sono state rilevate tracce di sostanze tossiche e hanno
cercato di impedire che fosse trasportato fuori dal paese, e che le autorità
russe negano qualsiasi coinvolgimento nel caso;
M. considerando che l'agente nervino Novichok è uno strumento che è
sviluppato ed è disponibile unicamente per le strutture militari e i servizi
segreti in Russia; che tali sostanze sono regolamentate dalla legislazione
russa; che l'agente nervino Novichok è un'arma chimica che può essere
sviluppata solo in laboratori militari di Stato e non può essere acquistata da
privati; che, se tuttavia ciò fosse accaduto, si tratterebbe di una violazione
degli impegni giuridici internazionali della Russia;
N. considerando che il Consiglio ha invitato le autorità russe a
svolgere indagini approfondite sul tentato omicidio di Alexei Navalny, ha
chiesto una risposta internazionale congiunta e si è riservato il diritto di
prendere i provvedimenti opportuni, anche mediante misure restrittive;
O. considerando che, a norma della Convenzione sulle armi
chimiche, l'avvelenamento di un individuo mediante l'uso di un agente nervino è
considerato uso di armi chimiche e che l'uso di armi chimiche da parte di
chiunque in qualsiasi circostanza costituisce una grave violazione del diritto
internazionale e delle norme internazionali in materia di diritti umani; che,
successivamente all'adozione all'unanimità di due proposte a tal fine, di cui
una è stata presentata dalla Federazione russa, il Novichok è stato inserito
nell'elenco delle sostanze controllate della Convenzione sulle armi chimiche e,
di conseguenza, è soggetto alle più rigorose linee guida in materia di
controllo previste dalla Convenzione;
P. considerando che i diritti alla libertà di pensiero e di
parola, di associazione e di riunione pacifica sono sanciti dalla Costituzione
della Federazione russa;
Q. considerando che gli organi di informazione di Stato russi
stanno cercando di negare la responsabilità delle autorità russe in relazione
al tentato omicidio di Alexei Navalny diffondendo disinformazione e
distogliendo l'attenzione dalle costanti violazioni della democrazia, dello
Stato di diritto, delle libertà fondamentali e dei diritti umani nella
Federazione russa;
R. considerando che in seguito alle elezioni regionali del 13
settembre 2020 in Russia si è registrato un numero record di denunce in merito
alla falsificazione dei risultati; che nelle città in cui Alexei Navalny si era
recato prima del suo tentato avvelenamento (Novosibirsk e Tomsk) il suo sistema
di voto intelligente si è rivelato efficace e ha contribuito a sconfiggere i
candidati sostenuti da Putin;
S. considerando che il Parlamento europeo è ufficialmente giunto
alla conclusione che la Russia non può più essere considerata un "partner
strategico", anche alla luce della sua politica estera antagonista che
include interventi militari e occupazioni illegali in paesi terzi;
1. condanna fermamente il tentato omicidio di Alexei Navalny ed
esprime profonda preoccupazione per il reiterato utilizzo di agenti nervini
chimici contro cittadini russi;
2. ricorda che l'uso di armi chimiche in qualsiasi circostanza
costituisce un crimine perseguibile a norma del diritto internazionale, in
particolare a norma della Convenzione sulle armi chimiche;
3. sottolinea che il tentato omicidio di Alexei Navalny è stato
parte di un tentativo sistemico volto a mettere a tacere lui e altre voci di
dissenso, a impedire loro di continuare a portare alla luce gravi casi di
corruzione nel regime e a scoraggiare l'opposizione politica nel paese in
generale, in particolare al fine di influenzare le elezioni locali e regionali
parziali previste in Russia dall'11 al 13 settembre;
4. ribadisce che il caso di Alexei Navalny rientra nel quadro di
una più ampia politica russa incentrata su politiche interne repressive e azioni
aggressive a livello mondiale, sulla diffusione di instabilità e caos, sul
consolidamento della propria sfera di influenza e posizione dominante e sugli
attacchi all'ordine mondiale basato sulle regole;
5. chiede l'avvio immediato di un'indagine internazionale (con la
partecipazione dell'UE, delle Nazioni Unite, del Consiglio d'Europa, dei
relativi alleati e dell'OPCW) ed evidenzia la propria determinazione a
contribuire a tale indagine; invita l'OPCW ad avviare un'indagine dettagliata
sulle violazioni degli impegni internazionali della Russia nel settore delle
armi chimiche; invita le autorità russe a cooperare pienamente con l'OPCW al
fine di garantire un'indagine internazionale imparziale e ad assicurare che i
responsabili del reato di cui è stato vittima Alexei Navalny siano chiamati a
risponderne;
6. invita il Consiglio "Affari esteri" ad adottare una
posizione ferma sulla questione nella sua riunione del 21 settembre; chiede che
l'UE definisca quanto prima un elenco di misure restrittive ambiziose nei
confronti della Russia e rafforzi le sanzioni che ha in atto contro tale paese;
esorta a introdurre tali meccanismi sanzionatori che consentirebbero di
individuare e congelare i beni in possesso di soggetti corrotti in Europa in conformità
delle conclusioni della Fondazione anticorruzione di Alexei Navalny;
7. invita le autorità russe a porre fine alle vessazioni, alle
intimidazioni, alle violenze e alla repressione nei confronti degli oppositori
politici, mettendo fine al clima di impunità prevalente che ha già causato la
morte di molti giornalisti, difensori dei diritti umani ed esponenti politici
dell'opposizione; sottolinea la necessità di garantire che tali individui
possano svolgere le loro attività legittime e utili senza ingerenze e senza
dover temere per la propria vita e per quella dei propri famigliari o amici;
8. invita l'Unione a continuare a chiedere che la Russia abolisca
o modifichi tutte le leggi che sono incompatibili con le norme internazionali,
tra cui le recenti modifiche della Costituzione russa, introdotte illegalmente,
e il quadro giuridico relativo alle elezioni come pure le leggi sugli agenti
stranieri e sulle organizzazioni indesiderate, al fine di agevolare il
pluralismo e lo svolgimento di elezioni libere ed eque e di creare condizioni
di parità per i candidati dell'opposizione;
9. esprime la propria solidarietà alle forze democratiche in
Russia, che sono impegnate a favore di una società libera e aperta, e il
proprio sostegno a tutte le persone e le organizzazioni che sono vittime di
attacchi e di repressione;
10. sottolinea l'obbligo della Federazione russa, in quanto membro
del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di rispettare il diritto
internazionale come pure gli accordi e le convenzioni pertinenti e di
ottemperare pienamente ai suoi impegni internazionali, in particolare per
quanto riguarda la cooperazione con l'OPCW nelle indagini su qualsiasi
violazione della Convenzione sulle armi chimiche;
11. esorta la Federazione russa a rispondere urgentemente ai quesiti
sollevati dalla comunità internazionale e a trasmettere all'OPCW in modo
immediato, esauriente e completo il suo programma Novichok.
12. sottolinea che la Federazione russa, in quanto membro del
Consiglio d'Europa e dell'OSCE, si è impegnata a rispettare le libertà
fondamentali, i diritti umani e lo Stato di diritto quali sanciti dalla
Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dal Patto internazionale relativo
ai diritti civili e politici;
13. invita il VP/AR e il Servizio europeo per l'azione esterna a
garantire che i casi di tutte le persone perseguite per motivi politici siano
sollevati nel quadro delle consultazioni UE-Russia in materia di diritti umani,
una volta riprese, e che i rappresentanti della Russia in tali consultazioni siano
formalmente chiamati a rispondere caso per caso; invita i presidenti di
Consiglio e Commissione nonché il VP/AR a continuare a seguire da vicino i
suddetti casi, a sollevare tali questioni in diversi formati e incontri con la
Russia e a riferire al Parlamento sugli scambi avuti con le autorità russe;
14. invita gli Stati membri a coordinare le loro posizioni nei
confronti della Russia e ad esprimersi con una sola voce nei forum bilaterali e
multilaterali con le autorità russe;
15. ribadisce che è della massima urgenza avviare un riesame
approfondito e strategico delle relazioni dell'UE con la Russia, che includa i
seguenti principi:
a. invitare il VP/AR a rivedere la politica
dell'Unione nei confronti della Russia e i cinque principi guida per le
relazioni dell'UE con la Russia nonché a elaborare una nuova strategia globale,
che ponga come condizioni ulteriori sviluppi nel settore della democrazia,
dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani da parte della
leadership e delle autorità russe;
b. invitare gli Stati membri a continuare a
isolare la Russia nei forum internazionali (come il G7 e altri formati) e a
rivedere in modo critico la cooperazione dell'Unione con la Russia attraverso
varie piattaforme di politica estera;
c. invitare il Consiglio ad accordare
priorità all'approvazione di un meccanismo sanzionatorio dell'UE in stile
Magnitsky in materia di diritti umani e alla relativa attuazione nel prossimo
futuro, che includa un elenco di persone e potrebbe altresì prevedere sanzioni
settoriali indirizzate al regime russo;
d. alla luce del caso Navalny ribadisce la
sua precedente posizione di sospendere il progetto Nord Stream 2;
e. invitare il Consiglio ad adottare una
strategia dell'Unione volta a sostenere i dissidenti, le organizzazioni non governative
e le organizzazioni della società civile nonché i media e i giornalisti
indipendenti russi, avvalendosi appieno dei meccanismi di protezione dei
difensori dei diritti umani, creando ulteriori opportunità perché i giovani
russi possano studiare nell'UE e contribuendo all'avvio di un'università russa
in esilio in uno degli Stati membri;
f. invitare il Consiglio ad avviare
immediatamente i preparativi e ad adottare una strategia dell'Unione per le
future relazioni con una Russia democratica, che comprenda un'ampia offerta di
incentivi e condizioni per rafforzare le tendenze nazionali verso la pace e la
democrazia;
16. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente
risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione
per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla
Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio
d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e al
Presidente, al governo e al Parlamento della Federazione russa.