sabato 31 ottobre 2020

Dichiarazione del Mid russo sull'appello del Primo Ministro della Repubblica di Armenia Nikolai Pashinjan al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin


 

Dichiarazione del Ministero degli Esteri russo in relazione all'appello del Primo Ministro della Repubblica di Armenia Nikolai Pashinjan al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin

 

In relazione all'appello del Primo Ministro della Repubblica d'Armenia N.V. Pashinjan al Presidente della Federazione Russa V.V. Putin con la richiesta di avviare consultazioni al fine di determinare il tipo e l'importo dell'assistenza che la Federazione Russa può fornire alla Repubblica d'Armenia per garantirne la sicurezza, riaffermiamo l'impegno della Federazione Russa verso i suoi obblighi di alleato della Repubblica di Armenia, compresi quelli derivanti dal Trattato di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca tra la Federazione Russa e la Repubblica d'Armenia del 29 agosto 1997. Alcuni articoli di questo Trattato prevedono azioni concrete in caso di minaccia di un attacco armato o di un atto di aggressione contro il territorio dell'alleato.

In conformità al trattato, la Russia fornirà a Jerevan tutto l'aiuto necessario nel caso in cui i combattimenti saranno portati direttamente sul territorio dell'Armenia.

Ancora una volta invitiamo le parti all'immediato cessate il fuoco del Nagorno-Karabach, ad una de-escalation delle tensioni ed il ritorno a sostanziali negoziati al fine di raggiungere ad una soluzione pacifica sulla base dei principi fissati dagli accordi raggiunti dai Ministri degli Affari esteri della Federazione Russa, della Repubblica dell'Azerbaigian e la Repubblica di Armenia a Mosca il 10 ottobre u.s.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4411939

 

 

venerdì 30 ottobre 2020

Quasi due terzi delle giovani famiglie russe hanno dichiarato di avere risorse solo per vestiti e cibo


 

Se nel 2019 era solo la metà dei giovani che si lamentava della mancanza di risorse per beni durevoli, ora più del 64% non può permetterseli.

Quasi due terzi delle giovani famiglie russe - il 64% - hanno abbastanza soldi solo per cibo e vestiti, non possono acquistare beni durevoli. Questa appare da un'indagine di Rosstat sul livello di valutazione delle famiglie sulla loro condizione finanziaria per il secondo trimestre del 2020.

Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso la situazione finanziaria delle giovani famiglie (l'età va dai 18 ai 25 anni) è notevolmente peggiorata. Nel secondo trimestre del 2019 questa categoria di famiglie era stata la più prospera: più della metà di loro (50,3%) aveva dichiarato di avere abbastanza soldi altro oltre a cibo e vestiti. Un anno dopo, al contrario, le giovani famiglie si sono rivelate le meno ricche.

Dopo di loro si sentono peggio i pensionati che non lavorano: il 62,4% di loro non può permettersi di comprare nient'altro che vestiti e cibo. Nel 2019 erano il 58,8% di loro.

La situazione finanziaria è al contrario mediamente migliorata tra le famiglie numerose: il 50,5% di queste ha riferito di avere difficoltà ad acquistare beni durevoli (elettrodomestici, mobili, veicoli). Un anno prima il dato evidenziava quasi il 10% in più.

In generale la quota di famiglie russe che possono permettersi solo vestiti e cibo è leggermente aumentata nel corso dell'anno. Se lo scorso anno questa cifra si attestava al 49,4%, ora è salita al 49,9%. La maggior parte di queste famiglie si trova nelle regioni di Altaj (75,9%), Kurgan (73,7%), Astrachan (73%), Uljanovsk (72,8%) e Pskov (71,3%). In 46 regioni russe, più della metà delle famiglie non ha i mezzi per acquistare beni durevoli.

Le famiglie dell'Okrug autonomo Jamalo-Nenets si sentono le più benestanti. Solo il 19,3% delle famiglie ha dichiarato di avere fondi solo per cibo e vestiti. Nella regione di Saratov sono il 22,5%, in Inguscezia il 25,4%, nell'Okrug autonomo di Chantij-Mansijsk il 27,3%, nella regione di Archangel’sk il 31,7%.



https://www.rbc.ru/society/29/10/2020/5f9a0e739a79471a03df1555

giovedì 29 ottobre 2020

NON CI FU ALCUN AVVELENAMENTO DI JUSHENKO


 

NON CI FU ALCUN AVVELENAMENTO DI JUSHENKO – MATIOS

Il Procuratore Capo militare Anatolij Matios ha detto che la Procura, indagando sull'avvelenamento del terzo presidente Dell'Ucraina Viktor Jushchenko, non ha trovato nessuna prova del crimine.

 

Non vi fu alcun avvelenamento del terzo presidente dell'Ucraina, Viktor Jushchenko, ha detto il capo della Procura militare Anatolij Matios.

In un'intervista l’uomo d'affari ucraino e giornalista televisivo Andrej Pal’chevskij, pubblicata su YouTube - canale di Politeka Online il 28 luglio scorso, Matios ha dichiarato che ha saputo la cosa dal suo attuale vice Igor Kozlov che ha approfondito il caso dell'avvelenamento dell'ex presidente.

"Posso dirlo, poiché lo status delle limitazioni me lo permette, gli ho chiesto: "Igor Nikolaevich mi dica: ha indagato, sei così immerso in questa situazione che devi avere la tua visione della verità, potresti provare o no, potresti dimostrare ... Dimmi: è stato o no avvelenato? Ha risposto, no. Non c'è stato alcun avvelenamento", ha detto.

Matios si è rifiutato di rivelare altri dettagli.

Secondo la versione ufficiale Jushchenko fu avvelenato durante la campagna presidenziale del settembre 2004 durante una cena presso la dacia dell'ex vice capo del servizio di sicurezza ucraino Volodymyr Sazjuk.

Un gruppo internazionale di medici, che aveva esaminato Jushchenko, aveva concluso che era stato avvelenato con la diossina. Fu aperto un procedimento penale, ma fino ad ora gli investigatori non hanno emesso alcuna accusa di attentato alla vita politica.

Nel mese di dicembre 2014 Jushchenko aveva dichiarato di essere pronto a donare il sangue per le analisi da parte di esperti internazionali.


https://gordonua.com/news/politics/otravleniya-yushchenko-ne-bylo-matios-1153980.html