martedì 30 aprile 2013





LA SOLUZIONE AI PROBLEMI DELL'ADOZIONE INTERNAZIONALE PUO' VENIRE SOLO DA UN ACCORDO BILATERALE – ESPERTO 

 

Ekateringburg, 19 aprile /Corrispondente ITAR –TASS Vitalij Chalevin

Risolvere il problema delle adozioni internazionali si può solo attraverso un accordo bilaterale concluso tra il paese - donatore e lo Stato in cui i cittadini vogliono adottare un bambino. Come riportato oggi in un'intervista con il corrispondente ITAR-TASS, il membro del Consiglio dell'Istituto Europeo del Mediatore – EOI - , il Primo mediatore della Verchovna Rada dell'Ucraina Nina Karpacheva, solo in tali documenti possono essere assegnati i diritti e gli obblighi delle parti, nonché i meccanismi per proteggere i diritti dei bambini che sono stati adottati da cittadini stranieri.

«La Convenzione dell'Aia, che è stata intesa a beneficio dei Paesi destinatari non prende in considerazione gli interessi dei Paesi donatori. Nei fatti, i nostri paesi, la Russia e l'Ucraina, che sono Paesi donatori nell’adozione internazionale, sono stati messi in ginocchio. Oggi attraverso il richiamo dei fondi “UNICEF” ci costringono a ratificare questa Convenzione. Solo la Russia l’ha ratificato, il Parlamento dell'Ucraina per sei volte ha già rifiutato la ratifica. Io, come il Primo difensore civico dell’Ucraina insisto sul fatto che il nostro paese non dovrebbe ratificare la Convenzione, che non riflette gli interessi dei bambini ucraini. Io sono per un accordo bilaterale e lo sviluppo dell’adozione nazionale. Quest'ultima dovrebbe essere una priorità per i Governi dei Paesi dello spazio ex sovietico» ha affermato la Karpacheva.

L’Ombudsman ha osservato di non essere comunque contro l'adozione internazionale, nel caso, per esempio, se l'Ucraina o la Russia non possano per qualche motivo, ad esempio, fornire cure mediche di alta tecnologia ad un bambino o per sottoporlo ad un lungo periodo di riabilitazione.

«L'adozione internazionale nei nostri paesi deve diventare una rara eccezione che deve essere controllata a tutti i livelli di governo e delle varie organizzazioni sociali. Purtroppo ho incontrato un certo numero di casi in cui bambini russi e ucraini, sotto un’apparente azione umanitaria di adozione internazionale, sono stati semplicemente venduti all'estero. Come risultato questi bambini sono vittime di questa dubbia azione umanitaria» ha detto la Karpacheva.

Nina Karpacheva è il Primo Ombudsman per i diritti umani alla Verchovna Rada ucraina.

Nella sua attività la Karpacheva è stata in grado di commutare la pena di morte di un cittadino ucraino Viktor Mamontov prigioniero a Bangkok, con la detenzione in patria, a far ritornare in patria, per ottenere giustizia da parte del Tribunale la madre del giornalista ucciso Georgij Gongadze nonostante l'atteggiamento negativo del Procuratore generale dell'Ucraina, ottenere giustizia dalla Corte Costituzionale dell'Ucraina nel far riconoscere i crediti da lavoro e delle proprietà dei cittadini dell'ex Unione Sovietica, obbligando il Governo di Julija Tymoshenko e Mykola Azarov a pagare tali crediti. Karpacheva prende parte alla riunione del Consiglio dell’EOI che si svolge a Ekaterinburg

19.04.2013
 

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