mercoledì 24 aprile 2013





La Federazione Russa si è unita all’Europa nella lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini

La Russia ha aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite e del Consiglio d'Europa per la protezione dei diritti dei bambini. Il documento vieta la vendita e lo sfruttamento dei minori e la pornografia infantile. Per questi reati sono previste pesanti sanzioni - fino a 5 milioni di rubli. La legge federale relativa è stata pubblicata sulla Rossijskaja Gazeta.

Gli attivisti per i diritti umani credono che l’adesione alla convenzione contribuirà a risolvere il problema. Affinché le norme del diritto internazionale siano operanti in questo paese, è necessario allineare la legislazione russa alle stesse. Così, per esempio, sono state introdotte una serie di modifiche al Codice degli illeciti amministrativi e al Codice penale, che hanno inasprito la responsabilità per lo sfruttamento dei bambini.

La novità principale prevista dalla nuova legge riguarda le ammende per le imprese che, in un modo o nell'altro, sono coinvolte nell’adozione illegale, nella vendita di bambini in schiavitù e nella distribuzione di materiale pedopornografico.

Gli attivisti per i diritti umani hanno accolto con favore la nuova legge. Tuttavia, a loro avviso, la sola responsabilità amministrativa delle persone giuridiche non è sufficiente.

Anche per questo il legislatore prevede di modificare, nel più breve tempo possibile, il Codice penale che punirà il possesso di materiale pedopornografico. Gli esperti stimano che solo lo scorso anno il numero di pornografia infantile presente in Internet è raddoppiato rispetto all’anno precedente.

24.04.2013
 


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