La Federazione Russa si è unita all’Europa nella lotta
contro lo sfruttamento sessuale dei bambini
La Russia ha aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite e del
Consiglio d'Europa per la protezione dei diritti dei bambini. Il documento
vieta la vendita e lo sfruttamento dei minori e la pornografia infantile. Per
questi reati sono previste pesanti sanzioni - fino a 5 milioni di rubli. La
legge federale relativa è stata pubblicata sulla Rossijskaja Gazeta.
Gli attivisti per i diritti umani credono che l’adesione alla
convenzione contribuirà a risolvere il problema. Affinché le norme del diritto
internazionale siano operanti in questo paese, è necessario allineare la legislazione
russa alle stesse. Così, per esempio, sono state introdotte una serie di
modifiche al Codice degli illeciti amministrativi e al Codice penale, che hanno
inasprito la responsabilità per lo sfruttamento dei bambini.
La novità principale prevista dalla
nuova legge riguarda le ammende per le imprese che, in un modo o nell'altro, sono coinvolte nell’adozione illegale, nella vendita di
bambini in schiavitù e nella distribuzione
di materiale pedopornografico.
Gli attivisti per i diritti umani
hanno accolto con favore la nuova legge.
Tuttavia, a loro avviso, la sola responsabilità amministrativa delle persone giuridiche non è sufficiente.
Anche per questo il
legislatore prevede di modificare, nel più breve tempo possibile, il
Codice penale che punirà il
possesso di materiale pedopornografico. Gli esperti stimano che solo lo scorso anno il numero di pornografia infantile presente in Internet è raddoppiato
rispetto all’anno precedente.
24.04.2013
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