sabato 29 marzo 2014


Commento del Dipartimento Stampa e Informazione del MAE della Russia in relazione con il voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul progetto di risoluzione sul tema 
"L'integrità territoriale dell'Ucraina"


Il 27 marzo, la sessione plenaria dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, nella quale è stata presa in considerazione la bozza di risoluzione Onu "L'integrità territoriale dell'Ucraina" presentata dalla delegazione dell'Ucraina insieme ad un certo numero di cofirmatari.  Come nel caso del non adottato progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza della nazioni Unite del 15 Marzo, il suo elemento principale risiedeva nell’invitare gli Stati membri delle Nazioni Unite a non riconoscere i risultati del referendum della Crimea attuato con successo legittimo nel pieno diritto all'autodeterminazione.

Non provoca nulla, fuorché rammarico, la perseveranza degna di miglior causa, di come le autorità di Kiev e i loro "avvocati" all'estero stiano cercando di alterare l'essenza degli inquietanti processi che si stanno svolgendo in Ucraina. Hanno attivato, a pieno regime, tutto il potenziale non speso dalla macchina della propaganda nel periodo della "guerra fredda", affinché vengano messi nel dimenticatoio i fatti della profonda crisi politica interna dell’Ucraina, spostando la responsabilità per l'escalation delle tensioni sulla Federazione russa.

I risultati della profonda palese interferenza occidentale negli affari interni all'Ucraina ci sono: il cambiamento incostituzionale del potere a Kiev, la demolizione del sistema della pubblica amministrazione, anche a livello regionale e locale, la riduzione all’impotenza delle forze della sicurezza, la furia degli estremisti rampanti e degli elementi fascisti, le violazioni di massa dei diritti umani, la minaccia della sicurezza nazionale e delle minoranze linguistiche, l’ulteriore peggioramento della situazione socio-economica.

La vasta gamma di posizioni degli Stati membri delle Nazioni Unite, un gran numero di astensioni e di non partecipanti alla votazione diviene eloquente testimonianza del rifiuto di ogni interpretazione illogica degli eventi che si svolgono in Ucraina. E' noto la pressione spudorata fino alle minacce, ai ricatti politici ed economici sopporta un certo numero di Stati membri che hanno votato "sì".

L’Iniziativa controproducente con la risoluzione dell'Assemblea Generale può solo complicare la risoluzione della  crisi politica interna all’Ucraina. Esorta i membri  a costruire mentalità indipendenti dalla comunità internazionale nel concentrare gli sforzi sulla promozione della stabilizzazione reale del paese e sul rispetto della libera volontà della popolazione della Crimea che ha già giocato il suo ruolo storico e una sfida in questo è inutile




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