Commento del Dipartimento Stampa e Informazione del MAE della Russia in
relazione con il voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul progetto
di risoluzione sul tema
"L'integrità territoriale dell'Ucraina"
Il 27 marzo, la sessione plenaria dell'Assemblea generale delle Nazioni
Unite, nella quale è stata presa in considerazione la bozza di risoluzione Onu
"L'integrità territoriale dell'Ucraina" presentata dalla delegazione
dell'Ucraina insieme ad un certo numero di cofirmatari. Come nel caso del non adottato progetto di
risoluzione del Consiglio di Sicurezza della nazioni Unite del 15 Marzo, il suo
elemento principale risiedeva nell’invitare gli Stati membri delle Nazioni
Unite a non riconoscere i risultati del referendum della Crimea attuato con
successo legittimo nel pieno diritto all'autodeterminazione.
Non provoca nulla, fuorché rammarico, la perseveranza degna di miglior
causa, di come le autorità di Kiev e i loro "avvocati" all'estero stiano
cercando di alterare l'essenza degli inquietanti processi che si stanno
svolgendo in Ucraina. Hanno attivato, a pieno regime, tutto il potenziale non
speso dalla macchina della propaganda nel periodo della "guerra
fredda", affinché vengano messi nel dimenticatoio i fatti della profonda
crisi politica interna dell’Ucraina, spostando la responsabilità per
l'escalation delle tensioni sulla Federazione russa.
I risultati della profonda palese interferenza occidentale negli affari interni
all'Ucraina ci sono: il cambiamento incostituzionale del potere a Kiev, la
demolizione del sistema della pubblica amministrazione, anche a livello
regionale e locale, la riduzione all’impotenza delle forze della sicurezza, la
furia degli estremisti rampanti e degli elementi fascisti, le violazioni di massa
dei diritti umani, la minaccia della sicurezza nazionale e delle minoranze
linguistiche, l’ulteriore peggioramento della situazione socio-economica.
La vasta gamma di posizioni degli Stati membri delle Nazioni Unite, un gran
numero di astensioni e di non partecipanti alla votazione diviene eloquente testimonianza
del rifiuto di ogni interpretazione illogica degli eventi che si svolgono in
Ucraina. E' noto la pressione spudorata fino alle minacce, ai ricatti politici
ed economici sopporta un certo numero di Stati membri che hanno votato
"sì".
L’Iniziativa
controproducente con la risoluzione dell'Assemblea Generale può solo complicare
la risoluzione della crisi politica
interna all’Ucraina. Esorta i membri a
costruire mentalità indipendenti dalla comunità internazionale nel concentrare
gli sforzi sulla promozione della stabilizzazione reale del paese e sul
rispetto della libera volontà della popolazione della Crimea che ha già giocato
il suo ruolo storico e una sfida in questo è inutile
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