Medvedev: vogliamo un’Ucraina forte e stabile
Il premier ha rilevato che Viktor Janukovyč, sebbene la
sua influenza sia “praticamente nulla”, rimane comunque il presidente
legittimo del paese. Per giunta, le regioni sud-orientali dell’Ucraina
si rifiutano di riconoscere il nuovo governo.
La
Repubblica autonoma di Crimea e le regioni sud-orientali continuano a
lottare per i loro diritti. Ieri a Odessa si e’ tenuta una sfilata di
auto. Gli automobilisti esortavano i militari a non mettersi contro il
proprio popolo. Migliaia di persone hanno manifestato a Donetsk, dove le
autorita’ locali hanno conferito al russo lo status di lingua
ufficiale. In questo momento a Donetsk e’ in corso la raccolta di firme a
favore del referendum sullo status della regione.
Passano
dalla parte delle autorita’ locali anche i rappresentanti delle forze
dell’ordine. A Char’kov gli agenti di polizia espongono il nastro di San
Giorgio in segno di difesa della citta’ dai radicali e di disaccordo
con il nuovo governo.
In Crimea i militari che hanno
giurato fedelta’ agli abitanti della penisola sono ormai piu’ di 5000.
Tra di loro c’e’ anche il contrammiraglio Denis Berezovskij che sabato
scorso era stato nominato comandante della marina ucraina.
In
precedenza il presidente del Soviet Supremo di Crimea, Vladimir
Konstantinov, ha dichiarato che la penisola non prende ordini da Kiev.
Secondo Konstantinov, i nuovi rapporti con il governo centrale saranno
costruiti sulla base dei risultati del referendum sull’ulteriore status
di Crimea che dovra’ decidere se restare repubblica autonoma o diventare
uno Stato. Qualora verranno ampliati i poteri della regione autonoma,
ne potra’ far parte, pur mantenendo il suo status speciale, anche la
citta’ di Sebastopoli. La situazione in Crimea dimostra che in misura
sempre maggiore la penisola sta diventando indipendente. Chi lo dice e’
il vice direttore del Centro di studi ucraini e bielorussi
dell’Universita’ di Mosca Bogdan Bezpal’ko.
Non
credo che gli abitanti di Crimea possano dar fiducia alle promesse di
Kiev. C’era una sola possiblita’ di risolvere la crisi, quella di
federalizzazione, ma il nuovo governo ucraino preferisce la linea dura e
cosi’ provoca l’ulteriore scalata del secessionismo.
Il
premier russo Dmitry Medvedev ha osservato che il nuovo governo ucraino
e’ stato costituito con un atto di sopruso, per tanto la situazione
rimarra’ instabile e c’e’ il rischio di una nuova rivolta. La Russia, ha
rilevato Medvedev, vuole sviluppare partenariato con un’Ucraina forte e
stabile.
Il vice premier del governo russo, Arkadij
Dvorkovitch, ha dichiarato che Mosca spera nella piu’ rapida
normalizzazione della situazione in Ucraina, perche’ soltanto in questo
caso Kiev potra’ restituire le risorse ricevute in forma di aiuti.
Tuttavia la situazione economica del paese e’ gravissima.
Nelle
condizioni attuali l’economia ucraina puo’ essere salvata soltanto da
parti esterne, a condizione che riescano a coordinare le loro azioni.
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