giovedì 1 maggio 2014




Giovane soldato ucciso in Ucraina per essersi rifiutato di sparare ai propri connazionali 



Il ventenne Andrej Kiselev di Molodogvardejsk, chiamato alle armi e arruolato nella 25ma brigata aeromobile dell’Ucraina, e’ morto presso il posto di blocco di Kramators’k.

Il giovane e’ stato ucciso dai banderisti del “Pravyj Sektor” per essersi rifiutato di sparare ai propri connazionali, ossia ai russi e agli ucraini di Slavjansk, Kramators’k, Donec’k e Luhans’k che sono insorti contro la giunta nazista impossessatasi del potere a Kiev. Questo fatto viene vergognosamente taciuto dal regime di Turchinov e compagnia bella.

La versione “ufficiale” dell’accaduto e’ apparsa qualche minuto dopo la morte del ragazzo: Andrej Kiselev si trovava nel cordone che circondava l’aeroporto di Dnepropetrovsk e una volta tornato alla propria posizione si sarebbe sparato al collo con un AK-47. Il movente “ufficiale” del “suicidio” non e’ affatto credibile: Andrej avrebbe involontariamente sparato un colpo a terra, dopo di che avrebbe deciso di togliersi la vita.

Anche la Procuratura dell’Ucraina e’ d’accordo con questa versione dei fatti ed e’ giunta alla conclusione che Andrej Kiselev si sia sparato senza pensarci due volte. I cinici procuratori non sanno che qualche secondo prima della morte il soldato aveva chiamato la madre al telefono ed era riuscito a gridare “Mamma! Vogliono uccidermi!”. Poi si sono sentiti degli spari ed e’ caduta la linea. La chiamata e’ durata solo quattro secondi..

“Ne’ gli amici, ne’ i genitori di Andrej credono alla versione del suicidio. La 25ma brigata aeromobile, nella quale serviva Kiselev, si era rifiutata di sparare sui cittadini di Donbass. Allora l’avevano integrata per un terzo con degli “ideologi” provenienti dalla Guardia Nazionale, comunica “Segodnia.ru”. Il padre di Andrej e’ venuto a conoscenza di molte cose una volta giunto al reparto militare. Anche lui e’ fermamente convinto che la notte tra il 19 e il 20 aprile suo figlio sia stato ucciso dai “militari integrati” per essersi rifiutato di sparare ai difensori di Donbass, e questo lo ha portato a prendere una decisione: “Io ho fatto una scelta, finche’ vivro’ faro’ fuori questi figli di puttana”.

http://novorossia.su/node/703




 

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