Giovane
soldato ucciso in Ucraina per essersi rifiutato di sparare ai propri
connazionali
Il ventenne Andrej Kiselev di Molodogvardejsk, chiamato alle armi e arruolato nella 25ma brigata aeromobile dell’Ucraina, e’ morto presso il posto di blocco di Kramators’k.
Il giovane e’ stato ucciso dai banderisti del “Pravyj Sektor” per essersi
rifiutato di sparare ai propri connazionali, ossia ai russi e agli ucraini di
Slavjansk, Kramators’k, Donec’k e Luhans’k che sono insorti contro la giunta
nazista impossessatasi del potere a Kiev. Questo fatto viene vergognosamente
taciuto dal regime di Turchinov e compagnia bella.
La versione
“ufficiale” dell’accaduto e’ apparsa qualche minuto dopo la morte del ragazzo:
Andrej Kiselev si trovava nel cordone che circondava l’aeroporto di
Dnepropetrovsk e una volta tornato alla propria posizione si sarebbe sparato al
collo con un AK-47. Il movente “ufficiale” del “suicidio” non e’ affatto
credibile: Andrej avrebbe involontariamente sparato un colpo a terra, dopo di
che avrebbe deciso di togliersi la vita.
Anche la
Procuratura dell’Ucraina e’ d’accordo con questa versione dei fatti ed e’
giunta alla conclusione che Andrej Kiselev si sia sparato senza pensarci due
volte. I cinici procuratori non sanno che qualche secondo prima della morte il
soldato aveva chiamato la madre al telefono ed era riuscito a gridare “Mamma! Vogliono
uccidermi!”. Poi si sono sentiti degli spari ed e’ caduta la linea. La chiamata
e’ durata solo quattro secondi..
“Ne’ gli amici,
ne’ i genitori di Andrej credono alla versione del suicidio. La 25ma brigata
aeromobile, nella quale serviva Kiselev, si era rifiutata di sparare sui
cittadini di Donbass. Allora l’avevano integrata per un terzo con degli
“ideologi” provenienti dalla Guardia Nazionale, comunica “Segodnia.ru”. Il
padre di Andrej e’ venuto a conoscenza di molte cose una volta giunto al reparto
militare. Anche lui e’ fermamente convinto che la notte tra il 19 e il 20
aprile suo figlio sia stato ucciso dai “militari integrati” per essersi
rifiutato di sparare ai difensori di Donbass, e questo lo ha portato a prendere
una decisione: “Io ho fatto una scelta, finche’ vivro’ faro’ fuori questi figli
di puttana”.
http://novorossia.su/node/703
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