giovedì 8 maggio 2014

La comunità ebraica di Odessa ha preparato un piano per l'evacuazione dei bambini dalla città

Sul sito del quotidiano israeliano The Jerusalem Post il 5 maggio è stato pubblicato un articolo di Sam Falcon a proposito dei membri della comunità ebraica di Odessa che hanno preparato un piano di evacuazione di emergenza in caso di un'escalation di violenza in città. I leader della comunità ebraica, che erano in grado di parlare con il giornalista israeliano, ad una sola voce dicono che ciò che sta accadendo in questi giorni in città è privo di connotazioni antisemite, ma, tuttavia, temono che se il deterioramento della situazione potrebbe cambiare. 

Rafael Kruskal, Capo dell'organizzazione "Tikva", responsabile della rete di scuole e asili ebraici e fornitore di servizi ai residenti anziani della città,  ha notato come durante gli scontri del 2 maggio sono stati colpiti parecchi ebrei. Secondo lui, i membri della comunità devono prendere delle precauzioni. Kruskal ha detto che prima del fine settimana è stata chiusa la Grande Sinagoga Corale. I membri della comunità hanno riunito tutti gli studenti dal centro della città, dove ci sono stati scontri, perché temevano per la loro vita. A tutti i membri della comunità sono stati inviati messaggi tramite WhatsApp chiedendo loro di non uscire di casa se ​​non assolutamente necessario. 

Secondo Raphael Kruskal, in caso di deterioramento della situazione, la comunità ebraica ha un piano per l'evacuazione dei bambini dalla città. Egli non ha escluso che i bambini possano essere "portati via dall'Ucraina verso un altro paese", ma non ha specificato quale. Il responsabile della "Tikvah" ha anche osservato che la comunità ebraica teme provocazione dai nazionalisti durante le celebrazioni del Giorno della Vittoria. Secondo le sue parole la comunità ha affittato un campo di vacanza per 600 persone per portare i bambini ed i giovani in un luogo sicuro durante le vacanze. Il Jerusalem Post scrive che c'è un piano di emergenza per l’evacuazione dei rappresentanti della sezione locale di Chabad  e del centro " Migdal " .  

Il Rabbino Avraam Wolf ha detto ai giornalisti israeliani che ogni mezz'ora Chabad insieme alle autorità comunali e le agenzie di intelligence locali si consulta per valutare la situazione in città. All'ingresso di Chabad vi sono guardie armate. Secondo Avraam Wolf la comunità ebraica e la Compagnia internazionale dei cristiani e degli ebrei hanno pronti 70 autobus in caso di evacuazione di emergenza. 20 autobus si trovavano presso la sede del Chabad venerdì scorso. (Newsru.co.il). 

Il Rabbino Capo di Odessa Avraam Wolf ha detto che a causa della difficile situazione politica in Ucraina, oltre il 70% del numero totale degli ebrei rimasti potrebbe presto emigrare in Israele. Secondo lui centinaia di famiglie si rivolgono all'Ambasciata israeliana a Kiev al fine di ottenere un visto per entrare nel paese

Secondo il Rabbino, ad Odessa gli abitanti hanno paura di andare in piazza dopo i tragici eventi e l’incendio che hanno trasformato la città in una città- fantasma. "La gente è spaventata dall'accaduto ... Per sicurezza ad Odessa nelle sinagoghe, nelle scuole ebraiche e nelle università abbiamo assunto 50 guardia armate in più". E’ aumentato il numero delle pattugli in armi. Alla preghiera del venerdì a causa dei problemi di sicurezza sono arrivate solo 100 persone a posto delle solite 300. In numero crescente gli atti di antisemitismo, le bugie e l’odio nazionale su Internet i forum sono pieni di affermazioni antisemite e razziste. Uno dei candidati locali per le presidenziali è stato apertamente accusato che essere un ebreo. Speriamo che le azioni contro gli ebrei rimangano solo su Internet” ha detto il rabbino Wolf. Secondo il quotidiano Ynet, sono recentemente emigrate in Israele più di 115.000 persone. Di queste 42.000 provenivano dall’Ucraina. ( Newsru.co.il ) 

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