MIRONOV
HA INVITATO I BAMBINI DELLA GUERRA A PRETENDERE I DANNI ALLA GERMANIA PER LA
PERDITA DELL’INFANZIA
Ha detto che i deputati di "Spravedlivaja
Rossija" stanno preparando un disegno di legge per garantire ai cittadini il
patrocinio gratuito nella preparazione dei ricorsi
MOSCA, 25 aprile/TASS/. Il leader
del Partito "Russia Giusta", Sergej Mironov ritiene che i bambini della
guerra in Russia abbiano il diritto di esigere un indennizzo dalla Germania per
la loro infanzia distrutta. Egli ha espresso questo parere in un’intervista al
canale televisivo "Russia 24".
"Abbiamo circa 12
milioni di bambini della guerra. Per colpa di chi hanno perso la loro infanzia?
La responsabilità è della Germania fascista. Non deve quindi la Germania risarcire
i nostri cittadini per la loro infanzia perduta?" ha detto Mironov
Egli ritiene che questo sarebbe
in linea con la prassi internazionale. "I prigionieri dei campi di
concentramento hanno ricevuto un risarcimento, i figli della guerra in Israele
hanno ottenuto esattamente questo dalla Germania" ha ricordato Mironov.
Ci sono dei precedenti
internazionali, oggi andremo su questa strada. Se il nostro governo dice che
non ci sono soldi, chiediamoli a chi ha le colpe della perdita dell’infanzia
dei nostri concittadini"
A tale proposito, ha detto
che i membri di "Russia Giusta" hanno preparato un nuovo disegno di
legge che garantisca ai cittadini l'assistenza legale gratuita per l’avvio dei
ricorsi. "Prepareremo un disegno di legge che offrirà ai nostri figli della
guerra la gratuità nello citare in giudizio (i responsabili) per ottenere i
risarcimenti. Per questo il disegno di legge è stato correttamente elaborato,
vogliamo che la legge obblighi tutti gli studi legali, tutti gli avvocati di Russia
aiutino gratuitamente i bambini della guerra a citare in giudizio la Germania”
ha spiegato Mironov.
I deputati di "Russia
Giusta" hanno più volte presentato alla Duma progetti di legge sulle
compensazioni, a carico del Bilancio federale in favore dei figli della guerra.
Tuttavia non hanno sinora trovato l'appoggio del corpo parlamentare.
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