L'
"Ukrainian connection" è la chiave per decifrare i rapporti criminali
tra alcune Ong operanti nel Mediterraneo ed i trafficanti di esseri umani?
È quanto sembra emergere da un'inchiesta pubblicata sul Corriere della Calabria
http:// www.corrieredell acalabria.it/ cronaca/item/ 57447-inchiesta- sulle-ong,-c-è- una-pista-calab rese.
Citando
fonti dei servizi segreti, il direttore della rivista Paolo Pollichieni scrive:
«Veniamo alle 14 navi monitorate. Di queste solo una batte bandiera italiana,
mentre tre operano sotto l’egida di Panama e delle Isole Marshall, quanto di
meno trasparente possa capitare di dover incontrare nell’ambito di una indagine
giudiziaria di qualsivoglia natura. Molte di queste sono quasi totalmente in
mano ad equipaggi ucraini, dal comandante al mozzo di bordo. Ucraini sono anche
molti degli “operativi” reclutati dagli scafisti in Libia».
Quindi,
cittadini con il passaporto del regime di Kiev spacciati per
"volontari" delle Ong ed altri arruolati dai trafficanti negrieri?
"Angeli e demoni" in combutta tra loro, con i secondi che forniscono
ai connazionali imbarcati sulle navi dei "soccorritori" le coordinate
per prelevare i migranti, come sembra emergere da alcune intercettazioni
dei servizi?
Data
per attendibile la presenza (legale) di marinai ucraini sui battelli delle
organizzazioni "umanitarie", effettivamente basta fare una semplice
ricerca su Google per verificare come negli ultimi mesi siano aumentati in
maniera esponenziale gli arresti di ucraini, accusati di trafficare migranti,
soprattutto in Calabria e Sicilia. Sotto pubblichiamo solo alcuni dei titoli
degli articoli di cronaca in cui ci siamo imbattuti.
Nessun commento:
Posta un commento