domenica 23 luglio 2017

AVVOCATO TEDESCO DELLE VITTIME DEL VOLO MH17 “DEL DISASTRO E’ COLPEVOLE L’UCRAINA”





Avvocato tedesco dei passeggeri morti del volo MH17: "Del disastro è colpevole l’Ucraina"

MOSCA, 23 luglio – RIA Novosti, Vladimir Ardaev, igor’ Gashkov Il quarto anno è iniziato da quel tragico giorno, quando nella parte orientale dell'Ucraina è stato abbattuto da un missile un aereo civile — l’aereo di linea Boeing 777-200 della Malaysia Airlines, in volo con la sigla MH17 da Amsterdam a Kuala Lumpur. Presto saranno tre anni dalla formazione, nell’agosto 2014, del Gruppo Internazionale investigativo (JIT, Joint Investigation Team) a cui è demandato lo studio delle circostanze di questo incidente.

Quasi lo stesso tempo è trascorso - dal novembre del 2014 – da quando è stato depositata presso la corte Europea dei diritti dell'uomo la causa di un gruppo di cittadini della Germania contro l'Ucraina. La causa a nome delle vittime è stata presentata dall’avvocato tedesco Elmar Giemulla, un esperto in materia di diritto aeronautico, professore di università tedesche e americane, in anni diversi consulente di autorità di diversi paesi per lo sviluppo del controllo aereo. Periodicamente il professor agisce nel ruolo di difensore degli interessi dei parenti delle vittime di incidenti aerei.

In un'intervista esclusiva a RIA Novosti, l’Avvocato Geimulla ha spiegato perché ritiene che lo Stato dell’Ucraina sia il responsabile della tragedia del 2014 - indipendentemente da chi abbia sparato il missile che ha colpito poi l'aereo. E anche - perché è certo che il caso del disastro alla fine verrà "insabbiato".

- Avvocato, avete intentato una causa preso la Corte non attendendo i risultati delle indagini della Commissione JIT, né la decisione del Tribunale, che, come già noto, si terrà in Olanda. Lei ritiene colpevole del disastro l’Ucraina, mentre i risultati preliminari internazionali degli investigatori puntano sulla Russia: secondo loro l'aereo è stato abbattuto da un missile russo zenit del complesso "Buk". Non si considera la causa prematura?

- Il ricorso da me presentato non si basa sull’attribuzione della responsabilità ad un paese o ad un altro a seconda di chi era il possessore del "Buk" e chi lo ha utilizzato. Sono convinto che l'Ucraina non abbia agito correttamente riguardo l’obbligo di garantire la sicurezza del suo spazio aereo.

Le autorità di questo paese, al momento non sono stati i padroni di casa della loro parte orientale, dove già allora si stava combattendo. Le autorità sapevano che i ribelli disponevano di armi molto più potenti dei Manpads (lanciarazzi portatili ndr). Inoltre sapevano che solo pochi giorni prima del disastro un aereo da trasporto militare era stato abbattuto sopra questo territorio a grande altezza. Tuttavia, invece di chiudere completamente lo spazio aereo nella zona per tutta la sua profondità, l'Ucraina l’ha chiuso solo all'altezza in cui avviene il movimento di aeromobili civili.

È successo che le autorità ucraine hanno semplicemente chiuso gli occhi sull’incombente pericolo di vita di 298 persone e non hanno impedito il disastro anche se erano in grado di proteggere queste persone

- Chi sono i Suoi clienti, quanti delle vittime? Chi hanno perso in questo disastro?

-  Si tratta di tre famiglie tedesche. Una madre che ha perso la figlia adulta. Due figli adulti che hanno perso il padre. Ed un minorenne rimasto senza madre.

- E tutti condividono completamente la sua fiducia nel fatto che della morte dei loro cari responsabile è l'Ucraina?

- Sì come me ritengono che il colpevole del disastro sia proprio l'Ucraina. Si poteva e si doveva evitare questa tragedia.

-  Nel’inchiesta internazionale sono coinvolti cinque stati, tra cui l'Ucraina. Come si rapporta a questo?

- È un grave errore. L'ucraina è la sola responsabile di questo disastro. Il pericolo sta nel fatto che Kiev ha la possibilità di influenzare il corso delle indagini.

- Cosa ne pensa dei risultati preliminari della Commissione JIT?

- Sono tutti molto avanzati e frammentari. Ma le domande cruciali rimangono ancora senza risposta.

- Immediatamente dopo la tragedia, il presidente dell'Ucraina Petro Poroshenko ha accusato del fatto le milizie del Donbass. Il giorno dopo ha evidenziato il fatto che l’aereo è stato abbattuto da un missile sparato da una "zona controllata dai ribelli", aveva detto al presidente dell'Assemblea Parlamentare dell'OSCE, Ilkka Kanerva. Poi la stessa dichiarazione fu fatta dall'allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama e, due giorni dopo, il dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva annunciato di avere le prove che il Boeing era stato abbattuto proprio dai ribelli. Tre anni dopo queste prove non sono mai state presentate. Non crede che alla fine, “i colpevoli" siano stati individuati ancora prima di ottenere dei risultati delle indagini e dal processo?

- Credo che nessun politico sia interessato al fatto che la verità sull'accaduto venga alla luce. Dopo tutto, qualunque sia il colpevole, sotto la minaccia in ogni caso sarebbe la pace in Europa. Quindi il colpevole, probabilmente, non sarà nessuno.

- Qual è oggi il destino del vostro ricorso alla Corte? In quale fase si trova la sua causa?

- E’ in corso l’esame preliminare noi e l'imputato – l’Ucraina - abbiamo presentato due istanze. A seguito di ciò il giudice dichiarato che l'esame della causa prosegue. Il fatto stesso che non ci sia stata negata l’ammissibilità della causa e avviato un attento esame del procedimento, può essere considerato come la prova che il ricorso sarà esaminato nel merito.

Dalla catastrofe al Tribunale

Nel settembre del 2016 la Commissione JIT ha presentato il suo rapporto preliminare di indagine sulle circostanze del disastro del MH17. Secondo le conclusioni degli investigatori internazionali, l'aereo è stato abbattuto da un missile sparato da un complesso antiaereo "Buk" dal territorio controllato, in quel momento, dall’autoproclamata Repubblica popolare di Donezk. Il complesso presumibilmente è stato portato dal territorio russo ed il giorno seguente riportato in Russia.

La Commissione investigativa si basa su materiali forniti principalmente dall'Ucraina, ma anche del cosiddetto gruppo indipendente di ricerca Bellingcat, i cui metodi sono stati ripetutamente definiti da esperti della materia "dilettantistici" e "non credibili".

La Russia ha respinto le ipotesi della JIT portando argomenti a discapito. In particolare il Gruppo industriale che produce i “Buk” - "Almaz-Antey" - ha presentato le proprie controdeduzioni su calcoli basati compresi in una scala teorica secondo i quali il missile è stato lanciato dal territorio controllato dalle forze Armate dell'Ucraina. Inoltre, a giudicare dalla natura degli elementi raccolti dopo la catastrofe, il missile era di vecchia produzione modificato, missili da tempo ritirato dalla Russia, ma che rimangono in possesso delle forze armate dell'Ucraina.

Nel frattempo,  esperti della sicurezza aerea hanno accusato Kiev di non avere deliberatamente chiuso il cielo per i voli dell'aviazione civile sopra la zona dei combattimento, ammettendo quindi la possibilità di un disastro. Con tali dichiarazioni, in particolare, sono intervenuti rappresentanti dell’Agenzia di consulenza internazionale di analisi "Sicurezza del volo", ma anche esperti stranieri sulla sicurezza dell'aviazione.

Le conclusioni finali della Commissione Investigativa internazionale dovranno essere presentate entro il 1° gennaio 2018. Tuttavia è già stato annunciato che il processo sulla catastrofe si terrà in Olanda.







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